Pietosa morte d'un invalido in una stanza non scaldata

Pietosa morte d'un invalido in una stanza non scaldata Pietosa morte d'un invalido in una stanza non scaldata Solo e senza mezzi, attendeva che fosse definita la pratica per la pensione - Deceduto per paralisi cardiaca Savlgllano, 18 gennaio. Stamane verso le 11 due inquilini del caseggiato popolare di via Cravatta 17, non avendo vieto da ieri l'Invalido disoccupato Giorgio Burdisso, di 52 anni, un ex-muratore che viveva stentatamente in una fredda camera a pianterreno dello stabile, vedendo la chiave nella serratura, bussavano alla porta e non avendo ricevuto risposta entravano nella misera stanzetta. Il Burdisso, che in questi ultimi tempi viveva di elemosine, era steso al suolo accanto al letto, dóve forse, sentendosi allo stremo delle forze, aveva cercato di salire dopo essersi tolte le scarpe. Era purtroppo ormai cadavere. I due coinquilini provvedevano ad avvertire 1 carabinieri i quali, mancando il pretore, informavano il procuratore della Repubblica di Saluzzo, il quale si recava sul posto accompagnato dal dott. Dal Ponte, il quale constatava che il Burdisso, denutrito e in condizioni fisiche pessime, era morto per paralisi cardiaca. Il freddò intenso della piccola cameretta aveva forse contribuito ad affrettarne la fine. Il Burdisso era sposato e diviso dalla moglie da qualche anno. Era padre d'una bimba di undici anni, ricoverata al locale orfanotrofio femminile. Da circa un anno attendeva la risoluzione della pratica per la pensione di invalidità.

Persone citate: Burdisso, Dal Ponte, Giorgio Burdisso

Luoghi citati: Saluzzo