Ottantamila numeri cambiati nel nuovo elenco teleionico

Ottantamila numeri cambiati nel nuovo elenco teleionico In distribuzione da slamane 600 mila volumi Ottantamila numeri cambiati nel nuovo elenco teleionico In aumento i Ferrerò: 1274, i Rossi: 742; i Rosso: 626 - Fama usurpata dei Pautasso: soltanto 127 - Hanno il telefono 1010 medici, 717 avvocati, 323 dentisti - Crescono le autorimesse, le imprese di pulizia e gli istituti di bellezza Sono da stamane in distribuzione 600 mila volumi dell'elenco teleionico 1960. Ad ognuno dei 261.867 abbonati di Torino t provincia (dei quali 241.913 nella sola città), ne spettano due: l'alfabetico di 1036 pagine e il categorico stradale di 873. Nel complesso 140 pagine più dell'anno scorso. La città s'ingrandisce rapidamente e il telefono è uno strumento indispensabile della vita moderna. Diventano sempre più rari quelli che, pur potendo sostenerne la spesa, ne fanno a meno per non essere disturbati. Gli apparecchi sono alquanto di più degli abbonati, perché ogni utente può installarne diversi, in casa, in ufficio o in negozio: a tutt'oggi sono 314.920 (dei quali 288.832 nella sola città) con un aumento di 26.778 rispetto all'anno '59. L'aumento degli abbonati si ripercuote sull'incremento degli impianti: nel '59 è stata inaugurata la ventisettesima centrale, a Lucento; a metà dell'anno in corso entrerà in funzione quella di Valdocco in via Don Bosco angolo via Bari. Altre centrali saranno aperte in provincia: a Barbania, Bibiana, Beinasco, Buttigliera. Noie, Candiolo, La Loggia, San Giusto e S. Maurizio. Anche la teleselezìone si allarga: il servizio diretto automatico, comodo anche se più dispendioso, è ormai in efficienza con tutti i capoluoghi di provincia del Piemonte, con i comuni più importanti e con Milano. Nel '60 da Torino si potrà chiamare senza ricorrere al centralino: Mondovi, Casale, Saluzzo, Acqui e Saint Vincent. A Torino ogni anno si effettuano oltre 50 mila traslochi; se aggiungiamo i oambi di numero avvenuti per nuovi collegamenti, o in relazione alle nuove centrali entrate in funzione, si ha già un'idea del numero delle variazioni contenute nel nuovo elenco. Sono 80.363. Per chi non vuole sciupare telefonate per informarsi dei nuovi numeri dalla Stipel, l'unica è provvedersi al più presto della guida nuova Segno indicativo per una città, che ha alla testa della sua vita economica l'industria dell'automobile, l'elenco alfabetico degli abbonati si apre con il numero di un autosalone e si chiude con quello di una ditta pubblicitaria: due rapide sigle entro le quali attraverso più di mille pagine si legge nome per nome un fedele ritratto della città, A Parigi, dopo anni di inseguimento a breve distanza, i Dupont hanno superato nel '59 i Martin e mantengono ora il primato A Torino invece il primato dei Ferrerò sembra inattaccabile: sono saliti dai 1232 dell'anno scorso a 1274, seguiti a distanza dai 742 Rossi, 626 Rosso, 300 tra Rossetti e Rossetto e Rossino. Per dire « torinese » un tempo si diceva « il signor Pautasso », come a Genova « il signor Parodi»: sembrava il cognome principe dei « bògia nen ». Fama totalmente usurpata: tra Pautasso e Pautassi ce ne sono solamente 127. Gli Agnolon, Cameran, Pavan: i Venitucci, Calore, Gugole, Barrocu, Boeddu, Chirchirillo equilibrano ormai gli Ajassa, Pasquero, Castagno, Bosco di marca piemontese. Torino è una metropoli e sarebbe inutile cercare di far distinzioni tra i nuovi e i vecchi ceppi. Aumentano gli abitanti e aumentano i professionisti, i negozi, le attività artigiane. I medici con telefono sono passati in un anno da 990 a 1010; gli avvocati da 690 a 717; i dentisti da 289 a 323; gli ingegneri da 144 II 207. Si dice che a Torino ci sia una densità di negozi superiore a quella di ogni altra città d'Italia. Facciamo il conto dei principali esercizi forniti di telefono: 1275 negozi alimentari, 581 drogherie, 611 latterie, 1019 panetterie, 893 macellerie, 525 mercerie, 325 fiorai, 411 salumerie; 500 negozi dì vini, 412 di frutta, 405 di calzature. Tutti in aumento rispetto al '59 tranne le drogherie. In aumento anche gli idraulici, i lattonierì, gli elettricisti, i falegnami, l fabbri. Si diffondono gli istituti di bellezza 22, e anche le imprese per la pulizia della casa 99: le signore curano di più il loro viso e hanno meno tempo per le faccende domestiche. Costante il numero delle farmacie e delle banche, forse gli unici due settori stazionari in tutto l'elenco. Anche le autorimesse sono cresciute di numero: 471, come i negozi di autoriparazioni: oltre 300.