Adenauer a Berlino-Ovest ripete le sue rigide tesi sull'ex-capitale di Massimo Conti
Adenauer a Berlino-Ovest ripete le sue rigide tesi sull'ex-capitale Caule accogliemmo della pop clamiate al vroccnio statista Adenauer a Berlino-Ovest ripete le sue rigide tesi sull'ex-capitale «e Gif occidentali non devono fare alcuna concessione a Mosca» • al russi non accettarono le proposte di Ginevra; peggio per loro, io adesso le considero nulle» ~ a Kruscev dia ai tedeschi dell'Est la libertà che va strombazzando per i popoli coloniali» - Il capo del governo di Bonn afferma che i missili sovietici non lo intimoriscono (Dal nostro inviato speciale) Berlino, 11 gennaio. Adenauer è venuto a Berlino per ammonire gli occidentali « a non capitolare di fronte alla Russia» e per esortarli a sostenere i proprii diritti sulla capitale tedesca « con estrema energia e chiarezza». Queste sue parole, contenute in un discorso al Parlamento di Berlino, hanno dato la misura dei dissensi tra Bonn e gli alleati sul destino della Germania, nonché delle incertezze cui va incontro il dialogo distensivo tra la Russia e l'Occidente. Il Cancelliere è apparso più che mai risoluto a non accettare compromessi su Berlino, certo, come egli ha detto, che « senza la volontà dei berlinesi (che egli cerca ora di assicurarsi nei contatti con il borgomastro Brandt) nulla potrà essere deciso dalle grandi Potenze ». Il viaggio da Bonn a Berlino attraverso la Germania orientale è avvenuto con un aereo militare americano disarmato e senza scorta. La visibilità era ostacolata da una bufera di neve, tuttavia l'ottantaquattrenne Cancelliere non ha sofferto il più lieve disturbo. Anzi, durante il tragitto, temendo che l'inten30 programma berlinese lo costringesse a turbare le sue metodiche abitudini, si era fatto servire una sostanziosa cola- zione: bistecca ai ferri, un uovo al prosciutto, un'arancia e una tazza di caffè. Sotto la squallida pensilina dell'aeroporto militare ingombra di casse, Adenauer ha trovato soltanto — a parte le poche autorità — gruppi dì giornalisti e di poliziotti. Si era concordato, per ragioni di opportunità politica, di mantenere il tono della visita in sordina. Gli stessi alleati, che hanno nella città diritti sovrani, erano forse preoccupati delle risonanze che avrebbe potuto avere, in questa fase di tregua internazionale, la visita di Adenauer a Berlino. Tanto più che da Berlino Est si sono levate oggi voci di sdegno contro le c provocazioni » del Cancelliere tedesco. Nessuna organizzazione civica aveva invitato la popolazione berlinese a salutare il Capo del governo: così il corteo delle macchine al seguito di Adenauer è passato silenziosamente sulle strade ghiacciate della città, senza manifestazioni di folla, a parte qualche occasionale e pur cordiale saluto di infreddoliti passanti. Adenauer ha parlato alla Camera dei deputati, composta di democristiani e di socialisti, che compongono sotto la guida di Brandt la coalizione cittadina. Ha voluto ricordare prima di tutto agli alleati il loro vecchio impegno di man tenere intatti i propri diritti su Berlino senza cedere alle lusinghe e alle minacce di Kruscev, < che vuole impadronirsi prima della capitale e poi della intera Germania ». <Non bisogna avere paura di Kruscev — ha detto Adenauer —, la paura trascina nell'abisso; guai a cedervi. Se oggi facciamo una concessione, domani i russi ne pretenderanno delle altre. Toccare lo "status giuridico " di Berlino, cioè mettere in discussione i diritti e le responsabilità degli occupanti occidentali, equivarrebbe ad una capitolazione, cui ne seguirebbero fatalmente molte altre ». Nuovi accordi per Berlino, ha sostenuto il Cancelliere, sono pur sempre possibili, ma nel quadro dello statuto di occupazione, e purché essi cambino la situazione in meglio e non già in peggio. No, quindi, a tutte le proposte di Mosca per internazionalizzare o neutralizzare Berlino; e no ancora ai compromessi offerti durante la conferenza di Ginevra dagli occidentali, che andavano in una certa misura incontro alle istanze dei russi, con la contropartita d'una graduale soluzione del problema tedesco. A Ginevra i russi respinsero c queste concessioni estreme ». Peggio per loro, ha fatto capire Adenauer; ora, ha continuato il Cancelliere, « io le considero nulle ». Gli alleati non devono capitolare, e lo dicano pure con la massima energia e chiarezza nei prossimi incontri internazionali. Né l'Occidente si faccia impressionare da Mosca: « Kruscev dice di possedere molti missili e molti altri mezzi di distruzione che polverizzerebbero i paesi dell'Occidente. Ma anche lui si rende conto che, in caso di un conflitto, non resterebbe nulla dell'Unione Sovietica ». Diritto nella persona, la voce fermissima, Adenauer ha parlato con estremo vigore, levando in alto, a più riprese, l'indice ammonitore. In tutto il discorso ha evitato però di guardare i comandanti e gli ufficiali alleati di Berlino che sedevano, in uniforme, tra gli ospiti d'onore. I deputati democristiani e socialdemocratici hanno applaudito Adenauer nei momenti più patetici del discorso, quando, per esempio, il Cancelliere ha gridato che « Mosca deve concedere ai tedeschi del l'Est quelle libertà e quei di ritti all'autodecisione che essa va strombazzando per i popoli coloniali ». L'oratore però ha durato fatica a riscaldare la atmosfera tepida della riunio ne. In dodici anni di governo egli non aveva mai posto piede nella Camera dei deputati berlinese. E se oggi ci è anda to, è perché Berlino rappre senta l'ancora di salvezza de) la sua politica. Massimo Conti s
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