Peggiorati i rapporti tra Polonia e Jugoslavia

Peggiorati i rapporti tra Polonia e Jugoslavia Peggiorati i rapporti tra Polonia e Jugoslavia La crisi aperta dall'espulsione dell'addetto militare di Belgrado a Varsavia - Viaggio a Mosca di un intimo collaboratore di Tito (Dal nostro corrispondente) Vienna, 9 gennaio. Si è venuto delineando, a cavallo fra il '59 e il '60, un fatto politico nuovo e assolutamente inatteso nel mondo dei Paesi socialisti: il peggioramento delle relazioni fra la Polonia e la Jugoslavia. Tra il revisionismo condizionato di Gomulka e quello autonomo di Tito era intercorsa sempre una corrente di reciproca simpatia: il guasto improvviso di tale simpatia è, quindi, tanto più sorprendente. La franca ammissione fatta ieri dal portavoce del governo Jugoslavo Kunc, il quale ha detto che ormai non si può più nascondere che i rapporti fra Belgrado e Varsavia hanno subito un peggioramento, è stata oggetto oggi dell'attenzione perplessa degli specialisti viennesi. La piccola crisi, di cui non si conoscono an cora né i veri motivi né la prò fondit4 e dl cul neppure si posspno preVedere le evenlua H conseguenze future, emerse due giorni prima di Natale con l'espulsione da Varsavia del l'addetto militare presso l'ambasciata jugoslava; poi si sparse la voce, successivamente smentita, della fuga in Jugoslavia del comandante supremo delle forze aeree polacche, gen. Frey Bielecki; ieri infine si è appreso, attraverso le dichiarazioni di Kunc, che il governo di Varsavia ha deciso di non aprire più a Belgrado un centro di coltura polacco, com'era stato pattuito fra i due Paesi nel '57. Quello che colpisce di questi oscuri incidenti, che all'ap- parenza sembrano avere piuttosto carattere spionistico che propriamente politico, è l'atteggiamento jugoslavo, più flessibile e più proclive — pare — alla conciliazione, dell'atteggiamento polacco, che è insolitamente duro. Gli jugoslavi non hanno ancora preso né preannunciato alcuna r.nsura di rappresaglia per la espulsione del loro diplomatico da Varsavia: hanno anzi affermato che, nonostante i nteinugalestrndDnrovvedlmenti ' contrari DresiÌsproweaimenu contrari P*esljeazbdai polacchi in merito allo scambio di istituti culturali tra i due Paesi, essi manterranno fede all'impegno del 1957 e inaugureranno quanto prima il loro centro di coltura a Varsavia. Nel frattempo è intervenuto un altro fatto che gli osservatori tendono a mettere in rapporto con. questa sorda tensione: si trova a Mosca, giuntavi da pochissimi giorni, una delle personalità preminenti del regime dl Tito, Svetozar Vukmanovic, presidente dei sindacati e intimo collaboratore del maresciallo jugoslavo. Uno degli Informatori occidentali più puntuali sulle cose d'oltre cortina, Halperin, scrive da Varsavia che il soggiorno moscovita di Vukmanovic < ha dettato la più viva sensazione in tutti i quartier generali comunisti >. e> fo. facvhcspbznanloplrmAimae

Persone citate: Frey Bielecki, Gomulka, Halperin, Kunc, Svetozar Vukmanovic