La Riviera di Levante non vuole la centrale nucleare a Moneglia di Giovanni Giovannini

La Riviera di Levante non vuole la centrale nucleare a Moneglia Timori e ansie in tulli i comuni da Genova alle Cinque Terr La Riviera di Levante non vuole la centrale nucleare a Moneglia // sindaco Caveri dice: «Sarebbe la morte del turismo, commercio e pesca» Il sindaco di Sestri precisa: «Noi possiamo rimanere tranquilli, ma i turisti potranno sempre avere paura » - Tecnici della Selni ribadiscono che non esistono pericoli di sorta - Interpellanze in Parlamento e assemblee regionali in Liguria (Dal nostro inviato speciale.! Moneglia, 8 gennaio. Contro il progetto della centrale elettronucleare a Moneglia, fronte unico e compatto di tutte le amministrazioni locali della Riviera di Levante: uno dopo l'altro hanno dichiarato di opporsi all'iniziativa il presidente dèlia provincia e il sindaco di Genova, gli esponenti del turismo, i sindaci dei comuni più direttamente interessati, l'on. Lucifredi che ha già presentato un'interpellf.nza; si preparano riunioni di consigli, si preannunciano convegni di protesta. L'impianto — per citare parole del primo cittadino di Moneglia avv. Caveri — arrecherebbe un colpo mortale al turismo, al commercio, alla pesca, agli sport marini, e provocherebbe disoccupazione, perdita di miliardi: canche gli impianti più perfetti possono guastarsi per cause imponderabili provocando l'irreparabile; se la centrale viene fatta in riva al mare, è segno che vi sono scarichi: se si fanno perforazioni sottomarine, è segno che si studiano cimiteri per le ceneri... Confidano perciò i liguri che il governo vorrà evitare la minacciata sciagura alle riviere e che il loro buon diritto verrà difeso da ministri, senatori, deputati, prefetti e presidenti delle province ». Per reagire a questa controffensh a. i dirigenti della Selni, la società che intende costruire l'impianto, stanno sottoponendosi ad un'improba fatica per precisare, rettificare, divulgare, difendere la loro tesi. Prima della conferenza stampa di oggi — di cui diurno notizia a parte — gli ingegneri Muller e Castelli si erano incontrati ieri mattina a Genova col sindaco e vice sindaco di Moneglia, avv. Caveri e ing. Migliari, poi nel pomeriggio si erano portati a Sestri dove avevano preso la parola davanti all'intera giunta comunale. A giudicare da quanto ci hanno detto oggi, nei rispettivi uffici, il sindaco di Sestri Levante e il vicesindaco di Moneglia (l'impianto dovrebbe sorgere a cavallo dei due territori comunali), i risultati di tanta fatica non sono stati grandi. Lisciandosi perplesso la candida barba, il signor Oreste Ocule comunista e primo cittadino di Sestri, ammette di essere rimasto impressionato dalle garanzie di assoluta sicurezza che gli sono state illustrate per il futuro impianto: c II punto però — aggiunge subito — non è questo," è"che' la gente non ci crede ed ha una sacrosanta paura quando sonte parlare di roba atomica; e se abbiamo paura noi, avranno paura : turisti che sceglieranno qualche altra località per villeggiare. Anche se dopo qualche anno la paura cessasse, nel frattempo avremmo avuto un bel danno ». E il vecchio sindaco cerca di concludere: < Siamo un po' fra l'incudine e il martello; il fatto è che i possibili danni sono chiari, mentre i possibili vantaggi si vedono meno >. Da Sestri andiamo a Moneglia per la stretta strada costiera che corre in gran parte sotto una galleria ferroviaria abbandonata. Occorre stare attenti per notare a metà circa il punto scelto per la costruzione, tanto il vallone è stretto, incassato, selvaggio e scosceso sul mare. All'irata opposizione del sindaco di Mo neglia — che si è tradotta nel le drammatiche espressioni da noi citate prima — non è estraneo certo il modo con cui venne condotta la compravendita del terreno. Gli amministratori dovettero infatti ritenere un giorno aureo nella storia del loro comune il 16 luglio 1958 quando riuscirono a vendere a centottanta lire al metro trentadue ettari di terreno improduttivo ad una non meglio identificata < Società Vallegrande > che si riproponeva di costruire un insieme di ville con intuitivi benefici per la piccola località. Solo dopo un anno e mezzo, poche settimane addietro, e da terzi, non direttamente, do\evano apprendere che invece di villette si trattava di una centrale elettronucleare. Non c'è da meravigliarsi che l'incontro di ieri a Genova fra sindaco e dirigenti della Selni sia cominciato in maniera burrascosa. Oggi il vicesindaco ing. Migliari ha ribadito con noi la pacata ma ferma opposizione sua e dei suoi colleghi con argomenti analoghi a quelli che avevamo sentito a Sestri: <I tecnici avranno ragione, l'impianto sarà sicurissimo, noi non dobbiamo avere paura: ma nessuno può impedirci di aver paura che i turisti abbiano paura e non vengano più. Sa che nel nostro paese di 2700 abitanti il turismo ha reso l'anno scorso più di trecento milioni? Dovevano proprio scegliere queste insenature che per la loro pace e il loro clima furono care a Verdi, a Bellini, a tanti grandi, per un impianto elettronuclea re? Si guardi attorno». Il vicesindaco ha scelto bene il momento, mi guardo attorno: dal Tigullio alle Cinque Terre, non ci sono più colori in cielo e in mare, è tutto un rosa solo, un acceso inverosimile rosa fragola, e tutto è silenzio. Cerchiamo di reagire prosaicamente: «Anche qui però non tutti sono così contrari, molti pensano all'investimento di danaro per l'impianto, per le ville degli addetti, ai tecnici e agli scien¬ ziati che verranno da ogni parte (a Rapallo — ha scritto un giornale genovese — qualcuno ha già pensato che la centrale potrebbe anche essere accettata in cambio della concessione del sospirato casinò, ma forse si tratta solo di una battuta) ». Il viecsindaco democristiano di Moneglia risponde esattamente come il suo collega comunista di Sestri: «I possibili danni si vedono molto bene; i vantaggi, molto meno ». La « battaglia del reattore » sul Tigullio rischia di far impallidire il ricordo di quella analoga di Ispra sul Lago Maggiore: divamperà nei prossimi giorni al ministero della Industria, competente ad accordare o meno l'autorizzazione, alla Camera per l'interpellanza dell'on. Lucifredi, su tutta la Riviera di Levante dove è prevista a breve scadenza una riunione plenaria di amministratori provinciali e comunali, e di esponenti delle categorie turistiche ed economiche. Giovanni Giovannini