Audace impresa ladresca al Monte di Pietà di Ancona di Ermete Grifoni

Audace impresa ladresca al Monte di Pietà di Ancona A breve distanza montava la guardia un vigile Audace impresa ladresca al Monte di Pietà di Ancona li «colpo», effettuato foise la notte di Natale, ha fruttato ai malviventi 50 milioni di lire - Per raggiungere la stanza dei valori essi hanno dovuto «trapanare» le serrature di tre usci - Bucce d'arance e di banane sul posto dell'«operazione» Dal nostro corrispondente Ancona, lunedì mattina. Un clamoroso furto'è stato compiuto nella sede del- Monte, di credito su pegno di Ancona, dove Ignoti si sono introdotti, presumibilmente la notte di Natale -,e hanno fatto man bassa di titoli e preziosi per un ammontare complessivo, di 50 milioni di lire. L'audace «colpo» è stato scoperto soltanto ieri mattina alle 9,30: Anna Traferro, una donna addetta alle pulizie dei locali che dove/ano essere aperti al pubblico domani mattina, appena entrata nella sede del Monte si è accorta che un uscio comunicante con la camera blindata era socchiuso. Dato immediatamente l'allarme accorrevano i vigili urbani (che hanno il posto di guardia proprio a due pàssi), agenti della Squadra Mobile con il commissario dott. Secchi ed alcuni ""elementi della polizia scientifica. Il Monte di credito su pegno di Ancona, ricostituito nel dopoguerra per interessamento dello stesso sindaco dottor Francesco Angelini, che ne è il presidente, ha sede a Palazzo del popolo, dove è pure la residenza della Civica amministrazione. L'accesso nel locali avviene però attraverso un ingresso secondario, situato nel retrofronte dell'imponente edificio. L'ingresso è costituito da un arco chiuso da una cancellata di ferro alta tre metri: a sinistra, oltre la cancellata, si apre un portoncino che immette nel Monte di credito, a destra c'è l'accesso all'ufficio tributario e ai servizi sanitari e di igiene del Comune. E qui. proprio di fronte al Monte, è installata la guardiola dove monta a turno di guardia ogni notte un vlbile urbano. Gli uffici del Monte di Pietà erano chiusi da giovedì pomeriggio e non si sa quindi con precisione se l'audacissima impresa ladresca è stata perpetrata nella notte di Natale o nelle due successive. Si ritiene la notte di Natale solo in base alla considerazione che i malviventi possono avere contato per una simile azione in una più rallentata vigilanza in occasione della festività. Comunque il posto di guardia era sempre stato presidiato. I ladri hanno scavalcato il cancello, hanno aperto il portoncino presumibilmente con una chiave falsa, e con ,un trapano hanno agito sulle serrature di tre porte. Con il primo scasso essi si sono introdotti nell'ufficio del direttore, dott. Gianni Glanuizzi; qui hanno sfondato un piccolo armadio in ferro, incassato nel muro, par impossessarsi delle chiavi della camera blindata. Successivamente hanno < trapanato » i due usci che immettono nel sotterraneo dove è posta la stanza dei valori. Essi hanno agito con calma e metodicità, di certo seguendo. un piano studiato da diverso tempo. Bucce d'arance e di banane e residui di cera hanno testimoniato che durante il lavoro, protrattosi per diverse ore, gli scassinatori si sono nutriti e si sono fatti luce con delle candele. Nella camera blindata gli autori-del «colpo» hanno aperto un migliaio di involucri contenenti gU oggetti di pegno: tra catenine, anelli, monili d'ogni genere, hanno racimolato preziosi per 25 milioni di lire. Hanno trascurato gli orologi e roba anche preziosa ma non facilmente commerciabile, come per esempio un grosso bracciale in oro massiccio con pietre preziose. Gli altri 25 milioni compendio del furto sono costituiti da titoli di Stato e azioni industriali facenti parte dell'investimento dell'Istituto di credito (un'altra parte è depositata in banche cittadine). Il Monte è assicurato e. attraverso i registri sarà senz'altro possibile risarcire gli sventurati cittadini che avevano impegnato l propri oggetti preziosi, e anche cari ricordi di famiglia, magari proprio sotto le feste di Natale. La polizia scientifica è al lavoro da ieri mattina e ha rilevato numerose impronte, ma fino a questo momento oltre ai soliti, «farmi» per accertamenti si brancola nel buio. Ermete Grifoni

Persone citate: Anna Traferro, Francesco Angelini, Gianni Glanuizzi, Ignoti

Luoghi citati: Ancona