Riuniti i ministri del Consiglio d'Europa

Riuniti i ministri del Consiglio d'Europa Intensa settimana a Parigi Riuniti i ministri del Consiglio d'Europa L'arrivo della delegazione italiana - All'ordine del giorno i rapporti fra Mec e Zona di libero scambio - Da domani a giovedì le sedute del Consiglio Atlantico che precederanno la "vetta,, occidentale Dalnostro corrisponticritc Parigi, lunedì mattina. I ministri Pella, Andreotti, Tambronì e il sottosegretario Maxia sono oggi a Parigi per partecipare a una settimana diplomatica particolarmente densa, che incomincia, oggi stesso, con una riunione del Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa. Sarà seguita (martedì, mercoledì e giovedì) da quella del Consiglio ministeriale atlantico. Sempre nella giornata di giovedì si riunirà il Consiglio dei ministri dell'Unione europea occidentale, che si terrà all'ambasciata d'Italia sotto la presidenza appunto di Giuseppe Pella, per inaugurare il sistema delle consultazioni politiche fra gli Stati membri ed esaminare prima di tutto il problema delle relazioni fra i sei Paesi del Mercato europeo comune (Francia, Italia, Germania Occidentale, Belgio, Olanda e Lussemburgo) e la Gran Bretagna. Sabato e domenica, infine, l'avvenimento più atteso: la conferenza occidentale al « vertice >. Oggi, al Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, vengono esaminate le raccomandazioni adottate durante l'anno a Strasburgo, fra cui quella sui rapporti fra i Sei del Mercato comune europeo e i Sette della cosiddetta Zona di libero scambio (Gran Bretagna, Svizzera, Svezia, Norvegia, Danimarca, Austria, Portogallo). In proposito, l'americano Douglas Dillon ha dichiarato che gli Stati Uniti sono disposti a partecipare alle trattative fra i Sei e i Sette, che si dovrebbero svolgere in seno all'Organizzazione europea di cooperazione economica, previa modifica delle sua attuale composizione. Tutte le discussioni di questi giorni, e particolarmente quelle che incominceranno domani, martedì, al Consiglio Atlantico (le cui decisioni si ripercuoteranno sulla conferenza al < vertice » occìdentar le di sabato e domenica, fra Eisenhower, Macmillan, De Gaulle e Adenauer) sono dominate dalla crisi francoamericana risorta di nuovo quando nessuno se l'aspettava. Si ricorderà che i rapporti fra Parigi e Washington erano tutt'altro che eccellenti quando il presidente Eisenhower fece visita a De Gaulle nello scorso settembre: il contrasto risiedeva soprattutto nel rifiuto della Francia di integrare le proprie forze nazionali a quelle atlantiche e di accettare sul proprio territorio le basi di lancio per missili, come hanno fatto invece la Gran Bretagna, l'Italia e la Turchia, e nel rifiuto americano di ammettere la Francia nel « club » atomico, di creare un triumvirato occidentale franco-anglo-americano e di sostenere a fondo la politica di Parigi circa l'Algeria. Quando Eisenhower ritornò a Washington sembrava che tutto fosse aggiustato fra i due Paesi, ma è evidente oggi che le trattative svoltesi da allora in poi non hanno dato risultati positivi. La missione del gene-ale d'aviazione Jouhaud negli fatati Uniti è fallita, com'è dimostrato dal fatto che gli ultimi aerei americani della base di Nancy partono in questi giorni per la Germania; inoltre all'Onu gli Stati Uniti si sono astenuti, invece di votare contro la risoluzione afro-asiatica in favore dell'Algeria; infine il generale Twining, capo di Stato maggiore americano, ha accusato apertamente la Francia di non rispettare gli impegni assunti in seno all'alleanza atlantica e di indebolirla. Questa dichiarazione del gcn, Twining fa seguito a quella del gen. De Gaulle agli allievi della Scuola militare francese, con la quale egli si schierò di nuovo contro l'integrazione delle forze armate, cui mira invece il generalissimo atlantico Lauris Norstad Dopo le ultime dichiarazioni di Twining, il governo di Parigi ha deciso di riunire il Consiglio superiore della guerra per venerdì 18 dicembre, cioè subito dopo le tre giornate del Consiglio atlantico che verrà sospeso giovedì 17, per permettere l'incontro al « vertice » occidentale, riprenderà il 22 con una riunione conclusiva, durante la quale i rappresentanti dei paesi che non avranno partecipato all'incontro Eisenhower - Macmillan - De Gaulle Adenauer, saranno informati sulle decisioni prese. La riunione del Consiglio superiore della guerra francese precederà appunto l'incontro al « vertice » occidentale, e si ritiene negli ambienti militari dParigi che sarà piuttosto animata perché parecchi generalsono del parere del generalissimo Norstad e contro i concetti di De Gaulle circa l'integrazione delle forze armate. Da tutto ciò si deduce che in qualche momento la riu nione del Consiglio atlantico sarà probabilmente tumultuosa; i rappresentanti della Francia dovranno spiegare, fra l'altro, come possono conciliare la richiesta dmaggiori responsabilità nella Nato pur non rispettando jjlimponili assunti verso di essa Si aspettano ugualmentcon viva curiosità a discorsche il primo ministro francesMichel Debré pronuncerà domani per inaugurare il nuovpalazzo della Nato Oltre ai ministri italiani sondpgdrbAl'tbsstrvssqrldq no a Parigi I rappresentanti degli altri paesi che partecipano alle riunioni. Herter è giunto nel pomeriggio di ieri da Londra (dove il suo apparecchio era stato dirottato sabato sera causa il maltempo). Al suo arrivo egli ha detto fra l'altro: «Considerando la situazione internazionale, dobbiamo prendere le cose realisticamente. Il senso dì crisi sembra ultimamente alleggerito. La cosa ci fa piacere, ma resta da vedere se l'Unione Sovietica è disposta a trattare seriamente per raggiungere sistemazioni eque nelle varie questioni. Sarebbe grave errore basare i nostri plani per l'avvenire su una valutazione delle cose più ottimistica di quanto i fatti non consiglino. L. Manmicci