Cinema di Aosta preda delle fiamme
Cinema di Aosta preda delle fiamme Ieri sera, mentre si proiettava «La grande guerra» Cinema di Aosta preda delle fiamme 11 pubblico non voleva abbandonare la sala: sono dovuti intervenire gli agenti per farla sgombrare - Danni per venti milioni AOSTA, lunedì mattina. Un violento Incendio è scoppiato alle 21,30 di ieri sera nel centralissimo cinema Italia, sito nel viale della stazione, dove si proiettava il film « La grande guerra ». I.e fiamme, che si sono sviluppate in seguito a corto circuito, attaccavano in pochi minuti il pavimento della galleria del locale. In quel momento il cinema era letteralmente gremito: si calcola che non meno di mille persone fossero presenti nella sala. Il primo allarme era dato dall'operatore. Subito avvertiti, dalla vicina caserma accorrevano i vigili del fuoco con un'autopompa. Nello stesso tempo, sul luogo dell'incendio si portavano numerosi agenti di pubblica sicurezza al comando del questore comm. Stima, del capo-gabinetto dott. Piccolo e del commissario dott. Perrllli. A questo punto si verificava un fenomeno strano: il pubblico, anziché lasciarsi prendere dal panico e fuggire, alle primo avvisaglie dell'incendio, ritenendo .che questo fosse di poco conto, non ne voleva sapere d'.- abbandonare la sala; gli agenti erano così costretti a intervenire energicamente per far evacuare il locale. Gli spettatori, usciti nel massimo tedine, si assiepavano poi all'esterno, trattenuti dalla forza pubblica. Intanto sinistre lingue di fuoco invadevano la galleria, dove saliva l'ing. Carlo Abbi escia, comandante dei nostri vigili del fuoco, che dirigeva le operazioni di spegnimento. Dopo circa un'ora, l'incendio poteva dirsi domato. La balconata è andata in buona purte distrutta. I danni, secondo un calcolo sommario, ascendono a circa 20 milioni di lire. Tutta la parte superiore della sala dovrà essere ricostruita come pure il soffitto dell'atrio, danneggiato dall'acqua. Il cinema dovrà rimanere chiuso per un periodo non inferiore ai tre mesi.
Persone citate: Carlo Abbi
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