Un solo superstite nel relitto dell'aereo

Un solo superstite nel relitto dell'aereo JLaa sciagura del "JDC 3„ americano comm ST a Esordio Un solo superstite nel relitto dell'aereo I soccorritori hanno rinvenuto i cadaveri delle vittime prigionieri dei rottami, a breve distanza dalla vetta di una montagna New York, lunedì mattina. Dopo 32 ore di febbrili ricerche sono stati avvistati e raggiunti i resti del bimotore « DC-3 » scomparso venerdì notte, con 27 persone a bordo. L'apparecchio, che era partito da Washington, diretto a Charlottsville, nella Virginia, si è schiantato sulle pendici di un monte della catena di Blue Ridge. I primi soccorritori, aprendosi un varco fra le lamiere contorte della fusoliera, hanno avuto la sorpresa di trovare una persona ancora in vita. Si tratta di Ernest Phillip Bradley, di 33 anni, che è stato rinvenuto sul suo seggiolino, ancora legato con la cintura di sicurezza. L'infelice ha riportato la frattura d'entrambe le gambe ed è sofferente per collasso nervoso ed un principio d'assideramento. Per mezzo di un elicottero egli è stato trasportato all'ospedale di Charlottsville dove le sue condizioni vanno migliorando. La Piedmont Airlines, pro¬ prietaria del bimotore, non ha ancora comunicato il bilancio della sciagura e sembra non si disperi di trovare qualche altro superstite. Tuttavia le dichiarazioni fatte dal Bradley sembrano lasciare adito a ben poelre speranze. Egli ha detto: « E' stata una cosa spaventosa. Il viaggio si era svolto con assoluta regolarità e credo che fossimo ormai a poca distanza da Charlottsville, perché l'hostess ci aveva invitato a mettere le cinture di sicurezza. Ad un certo momento l'aereo s'impennò bruscamente, mancò la luce ed ebbi il tempo di udire per una frazione di secondo uno schianto tremendo. Un dolore acutissimo alle gambe mi fece perdere i sensi. Non so quando rinvenni. Immerso nelle tenebre e nel silenzio, intontito e dolorante tentai qualche movimento, ma le gambe non mi servivano più. Solo a poco a poco mi resi conto dell'accaduto. «Quasi incastrato fra lastre di lamiera che si erano piegate come fosse carta, mi trovavo come in una,nicchla. Forse devo a questo la mia salvezza. Ma non potevo ^vedere quello che era accaduto ai miei compagni di volo. Purtroppo un'agghiacciante silenzio mi dava la sensazione che nessun altro fosse scampato al disastro. Le ore che seguirono non posso descriverle: dolori atroci e sete tormentosa, una folle paura che nessuno venisse più a cercarmi e uno sgomento per tutti quei morti che non potevo vedere e che pure dovevano essere così vicini >. Più tardi, un giornalista che era riuscito ad inerpicarsi fino al luogo dove il <DC-3» si è fracassato, in una boscaglia, ha riferito che otto viaggiatori, proiettati fuori dell'apparecchio nel momento dello spaventoso schianto, sono stati ritrovati cadaveri a pochi metri di distanza. Le altre salme sono state rinvenute all'interno della fusoliera.

Persone citate: Ernest Phillip Bradley, Ridge

Luoghi citati: New York, Virginia, Washington