Fanfaniani e dorotel (con i rispettivi alleati) ancora si pareggiano

Fanfaniani e dorotel (con i rispettivi alleati) ancora si pareggiano Fanfaniani e dorotel (con i rispettivi alleati) ancora si pareggiano Per ciascuno degli schieramenti eleUi sinora 1?4 delegati - A Firenze potrebbero essere decisivi nel gioco tattico i trenta esponenti della corrente di'Andreotti - Hanno già votato circa due terzi degli iscritti alla democrazia cristiana Roma, lunedì sera. I risultati definitivi delle votazioni svoltesi tra ieri e sabato in 42 congressi provinciali della de per l'elezione dei delegati alle assise di Firenze sono i seguenti: dorotei 105: fanf anianl 97; corrente di « base » (sinistra) 23; «Primavera» (corrente di And reotti) 22; scelblanl 19; Rinnovamento (sindacalisti) 17. Nei 14 congressi svoltisi precedentemente i delegati al congresso di Firenze risultavano così distribuiti: fanfaniani 34; dorotel 34; (1 cinque coltivatori diretti non sono stati attribuiti in questo calcolo a nessuno del due schieramenti che se li contendono) ; « Primavera 8; scelblanl 5; «Rinnovamento» 2; peli inni 2; «Base» 1. Pertanto i risultati complessivi delle elezioni precongressuali svoltesi finora darebbero questo totale: dorotei 139; fanf anianl 131; «Primavera» SO; scelblanl 24; « Base » 24; « Rinnovamen¬ to » 19; pelli ani 2; coltivatori diretti 8; Gava (Usta di centro a Napoli) 3. Questi risultati, ricordiamo, si riferiscono a circa un milione di iscritti nella de sul milione e seicentomila complessivi, perciò riflettono all'inclrca due terzi delle forze contrapposte nella de. Su di essi, di conseguenza, si può trarre qualche ipotesi su quello che sarà presumibilmente lo schieramento a Firenze: come già avevamo rilevato nelle prime edizioni di stamane le forze del fanfaniani e dei dorotei praticamente si equivalgono. Undici voti non ancora ben « qualificati » (otto dei coltivatori diretti e tre di una lista di centro presentata a Napoli dall'on. Gava) molto probabilmente finiranno per confluire sulla posizione dei dorotel; ma anche tenendo conto di questa eventualità lo stacco fra 1 due schieramenti- è assai scarso: i dorotei avrebbero in tjal modo sedici delegati in più dei fanfaniani, ma non tutti gli eletti hanno assunto una posizione ben chiara assolutamente inequivocabile nella scelta tra Fanfani e Moro. Inoltre si tenga presente che le altre correnti hanno un complèsso di 99 delegati, sui quali già sin d'ora si appuntano i calcoli del vari esponenti politici della d, c. per i vari movimenti, tàttici che ne possono scaturire. Le due correnti di < Rinnovamento > e della « Base », che hanno complessivamente 43 delegati, noti fanno mistero delle loro preferenze: esse appoggeranno senz'altro lo sforzo che l'on. Fanfani sta compiendo per conquistare la maggioranza nei partito. Pertanto se aggiungiamo ai 131 voti che i fanfaniani hanno ottenuto finora' i 43 voti delle due correnti di sinistra abbiamo per lo schieramento di centro sinistra che fa capo all'on. Fanfani, 174 voti. Se guardiamo dall'altra parte dello schieramento politico, e cioè verso il centro che fa capo alla corrente della segreteria del partito (dorotei), ai 139 voti da essi già conquistati nelle elezioni precongressuali, si possono aggiungere sia quelli degli undici coltivatori diret ti e della lista dell'on. Gava, come 1. 24 voti degli scelbiani (I quali, come noto, postulano una politica per il ritorno alla collaborazione centrista). Tirando le somme perciò, si avrebbe una parità assoluta: dorotei, scelbiani, coltivatori diretti e Gava fanno infatti 174; e allo stesso numero assommano i delegati dei fanfa niàni della < base » e di < rin novamento ». Abbiamo lasciato fuori da questi due schieramenti, e non a caso, i trenta voti della corrente andreottiana di < Primavera » e i due voti degli amici dell'on. Pella. Sia Andreotti che Pella, pur partendo da posizioni di destra, fanno confluire le. loro nuove preferenze per una politica di centro fra i tradizionali partiti democratici. E appare fin troppo evidente che se queste sono le forze contrapposte a Firenze, l'on. Andreotti, manovrando accortamente le sue batterie, potrebbe determinare la vittoria dell'uno o dell'altro schieramento. Andreotti fa un «distinguo»: una è la posizione sul plano tattico, l'altra su quello politico. Il piano tattico, per intenderci, riguarda le riforme statutarie e la rinnovata richiesta da parte di Andreotti della proporzionale pura per l'elezione dei consiglieri nazionali (attualmente vige il giste ma maggioritario). Queste rivendicazioni di Andreotti, furono decisamente re spinte da Fanfani nei prece dènti' congressi di Napoli e di Trento perché — disse l'allora segretario del partito — ove si accogliesse il sistema proporzionale difficilmente si potrebbe mantenere una direzione omogenea della de. E questo è ancora il pensiero dei dorotei. Non Io è più invece dell'on. Fanfani, il quale nell'ipotesi (che in queste giornate si sta avverando) di un bilanciamento della situazione, preferisce assicurarsi nel consiglio nazionale i posti in base alla forza che la sua corrente rapnresenta. Su] piano politico il discorso è molto diverso. Andreotti sa che la sua corrente ha ornai un peso determinante nell'attuale congresso e perciò 'ntende trarne fritte le cono^uenze. Molto probabilmente egli appoggerà lo sforzo centrista dei dorotei, sostenendo però l'esigenza d'una collaborazione politica sul piano governativo con le forze di destra (almeno sino ai monarchici). Pellecchia

Luoghi citati: Firenze, Napoli, Roma, Trento