Tragica «caccia all'uomo» nelle campagne un ladro di bestiame ucciso a fucilate

Tragica «caccia all'uomo» nelle campagne un ladro di bestiame ucciso a fucilate Contadini armati compiono una battuta notturna nei Bresciano Tragica «caccia all'uomo» nelle campagne un ladro di bestiame ucciso a fucilate Da tempo si ripetevano farti di galline, vitelli, capretti - L'improvviso allarme e la rapida formazione di bande armate - Due ombre non rispondono all'alt: gli inseguitori fanno fuoco - Il razziatore colpito al petto e al capo (Dal nostro corrispondente) Brescia, 22 dicembre. Un ladro di bestiame è stato dpucciso a fucilate dagli abitanti[di un paesino, che avevano organizzato una battuta notturna per catturarlo. Il gravissimo episodio è avvenuto la notte scorsa nelle campagne di Ome. La polizia ha iniziato le indagini per individuare i responsabili della tragica « caccia all'uomo ». Erano le ore 23 di ieri sera. L'autista di piazza Egidio Turotti, abitante in frazione Brione di Ome, stava rincasando dopo avere accompagnato un cliente in un paese vicino. Ad un tratto, era ormai quasi giunto, Scorgeva nella oscurità un'automobile utilitaria targata Cremona, ferma dietro alcuni alberi. L'autista si insospettiva. Da qualche tempo, .nei. casolari szfpedcscutpclaillliilllllllllllllllliiiliilllllliliiiiiiiiiiiiiilililiii della zona, nelle cascine alla periferia del paese si susseguivano furti di bestiame. I ra**mtort cert0 dovevano es sere ben organizzati e soprattutto disporre di un automezzo. Non si accontentavano, infatti, di polli e conigli, ma portavano via anche vitelli e capretti. Tra la popolazione si era ormai diffusa la psicosi delle razzie. Per questo motivo, la prima cosa che Egidio Turotti pensava, vedendo a quell'ora, in circostanze un po' sospette, un'auto forestiera, era che si trattasse dei ladri. Senza frapporre indugi, accelerava, e correva in paese a dare l'allarme. Entrava trafelato nell'unico bar aperto e con voce concitata annunciava di avere scoperto i ladri di bestiame. In pochi minuti si decideva di compiere una battuta. Gli iiiiiiiiiiiiiiiiiiilllliii in 11 i i i 11 f 11111 1 e a i uomini correvano alle loro case, si armavano, chi di forconi, chi di fucili da caccia (e prendevano i colpi caricati a panettone), altri infine di bastoni e pietre. In breve un primo gruppo di persone si sparpagliava per i campi e le colline alla <caccia* dei ladri. Ad un tratto, un gruppetto intravvedeva dietro un cespuglio due ombre. Intimavano l'alt, ma nessuno rispondeva. I paesani allora aprivano il fuoco. Al crepitare delle fucilate faceva eco un acuto gri-\ do di dolore; Quindi si udiva un precipitoso rumore di passi che si allontanavano. Lo, banda di inseguitori si lanciava dietro al fuggitivo. Che vi potesse essere un ferito o addirittura un morto, nessuno si preoccupava. Mentre a qualche centinaio di metri da Brione si svolgeva 111 e 111 r 11 m i i i 11 r i : i j i r ri j 1111 i 11 f i i r e i * i ■ 11 f j i 11111 r j 111 il questa drammatica scena, tutto il paese si era svegliato. Il sindaco, Francesco Marco Cinelli, organizzava nuòve squadre di compaesani che si mettevano a perlustrare la zona. Da questo momento l'azione si svolgeva concomitante in vari punti della campagna. Un gruppo di armati, a circa 600 .metri dal luogo della sparatoria, trovava nuovamente la vettura utilitaria di Cremona. Dentro .c'era un uomo, probabilmente il « palo » della banda di razziatori. Tremante, non opponeva resistenza e si lasciava catticrare. Di fronte a quella massa di uomini armati, era terrorizzato. Jen sapeva a quali eccessi può arriva re la folla inferocita. Ma per fortuna nulla succedeva. Il prigioniero ' veniva portato a Brione e qui identificato per il trentacinquenne Angelo Pasetti, abitante a Brescia. Anche Vauto era trasferita in paese. E' targata Cremona 87388 e non è stato ancora accertato se è stata rubata o se è proprietà-dei razziatori. Nello stesso tempo, un'altra squadra, quella guidata dal sindaco, giungeva sul luogo della sparatoria. Qui venivano trovate sei galline e due vitelli, frutto, come veniva accertato in seguito, di due furti distinti. Sul terreno c'erano tracce di sangue. La zona è collinosa. Tutti si disperdevano per gli avvallamenti, salivano sui cocuzzoli, penetravano nei boschetti per cercare chi aveva lasciato quelle tracce. Per alcune ore le ricerche si protraevano infruttuose. Ma poco dopo le 3, un ragazzino che si era unito quasi per gioco al gruppo di uomini, correva sconvolto, ansimante, con gli occhi sbarrati dalla paura, fin dal sindaco. In un fosso, sei o sette metri al di sotto del punto in cui era avvenuta la sparatoria, aveva scorto nell'oscurità w corpo di un uomo in una pózza di sangue. Giaceva riverso, la faccia rivolta verso- l'alto, sembrava morto. Subito era un accorrere di gente. Ma per l'uomo non c'era più nulla da fare: due proiettili l'avevano colpito al petto e alla testa uccìdendolo all'istante. La folla rimaneva ammutolita. Era un giovane: quando il cadavere poteva essere rimosso e portato in paese, veniva identificato per il venticinquenne Giuseppe Tommasoni, abitante in frazione Fiero di Brescia. Era pregiudicato per furto di bestiame. La polizia ha iniziato le indagini in due direzioni: per identificare il terzo complice, quello che era riuscito a fuggire (ma Angelo Pasetti, il catturato, ha dichiarato di non sapere chi è: l'aveva conosciuto quella sera); e per scoprire chi ha ucciso Giuseppe Tommasoni. s. in. IIIIflIIIIMIIIIIltlllllllllIIIIIIItllllllllIlllllIIIllllll

Persone citate: Angelo Pasetti, Cinelli, Egidio Turotti, Giuseppe Tommasoni