Come verranno spesi i 500 miliardi per lo sviluppo dell'agricoltura

Come verranno spesi i 500 miliardi per lo sviluppo dell'agricoltura Completata la preparazione del «piano verde » quinquennale Come verranno spesi i 500 miliardi per lo sviluppo dell'agricoltura Dichiarazioni del ministro Rumor - Contributi e agevolazioni di credito per la meccanizzazione - Venti miliardi per l'irrigazione, trenta per l'edilizia rurale, venti per le sementi e i concimi (Nostro servizio particolare) Roma, 22 dicembre. « La soluzione dei problemi agricoli interessa tutta la comunità nazionale. E' per questo credo, che l'annuncio, dato dal presidente Segni, del piano di sviluppo dell'agricoltura, al finanziamento del quale si destineranno 500 miliardi in cinque anni, ebbe tanta e larga eco ». Questo ha detto 11 ministro dell'Agricoltura, on. Rumor, che ha completato, con la collaborazione dei tecnici del suo dicastero, l'articolazione del cosiddetto « piano verde >, del quale si attende ora la realizzazione. Uno degli obbiettivi principali del piano è quello di rimuovere gli ostacoli strutturali, strumentali ed anche psicologici che si trovano sulla strada del riavvicinamento dei redditi agricoli a quelli degli altri campi della produzione; di portare, in altre parole, il reddito di chi lavora la terra al livello di altre' categorie. Le statistiche rivelano oggi un divario notevole: 981 lire giornaliere di media pro-capite in campagna e 1743 per gli appartenenti agli altri settori della produzione. Nell'elaborare il piano si è poi tenuto presente che esso vuol contribuire pure a creare in Italia le condizioni perché si attui quella coesistenza competitiva tra imprese di dimensioni diverse ed aventi diversa classificazione. L'on. Rumor ha- infatti dichiarato che l'agricoltura contadina, se organicamente strutturata ed assistita, ha la capacità di adeguarsi ai nuovi indirizzi produttivi, all'organizzazione della produzione, alla specializzazione dei prodotti. E' per questo che due sono i capisaldi del piano di incremento agricolo: 1) sviluppo delle attrezzature, e degli impianti aziendali; 2) facilitàziónj per il credito di esercizio. E' per questo che il piano prevede tra l'altro, a quanto si . assicura, la proroga al 30 giugno 1969 della legge sul fondo di rotazione per la concessione di crediti a tasso agevolato per l'acquisto di macchine agricole e per la costruzione di impianti irrigui e di edifici rurali. Inoltre, è previsto che la durata dell'ammortamento delle operazioni di credito sia elevata da 6 a 12 anni per le operazioni che si riferiscono ad. impianti di irrigazione e da 12 a 18 anni per il finanziamento della costruzione degli edifici rurali. Per facilitare al massimo la meccanizzazione dell'agricoltura, l'irrigazione e lo sviluppo dell'edilizia rurale, il piano stabilirebbe, tra l'altro, la concessione di contributi nella misura del 25 per cento a piccoli imprenditori agricoli e, soprattutto, a cooperative da essi formate per l'acquisto di macchine agricole. Questa norma rappresenterà, secondo il governo, un ulteriore, valido incentivo alla meccanizzazione, perché gli agricoltori, come ha rivelato una recente indagine, preferiscono i contributi in conto capitale alla accensione di mutui a tasso agevolato. Venti miliardi di lire in .un quinquennio e cioè quattro miliardi l'anno andranno, secondo il «Piano Rumor>, ad aumentare le disponibilità per la concessione di sussidi in conto capitale destinati alla costruzione di laghetti artificiali e relativi impianti di irrigazione e fertilizzazione. L'annoso problema delle abitazioni del coltivatori diretti, il cui numero è di ben 6 milioni e 135 mila, è affrontato in modo organico dal piano. Esso prevede, infatti, lo stanziamento di 6 miliardi l'anno per un quinquennio per la concessione di contributi pari al 50% della spesa occorrente per la costruzione di case coloniche abitate da famiglie di piccoli proprietari coltivatori diretti. Uno dei problemi assillanti delle piccole e medie aziende agricole e delle cooperative è quello del credito di esercìzio. Il piano di sviluppo agricolo prevede una spesa complessive di venti miliardi in cinque anni, in ragione cioè di quattro miliardi, l'anno, per la concessione di prestiti al tasso del 3 per cento, necessari per l'acquisto di sementi selezionate, concimi, mangimi ed antiparassitari. Il Consiglio dei ministri prenderà in esams^ll < Piano Rumor » agli inizi del 1960. Per allora dovranno essere avviate a conclusione le discussioni per la copertura del finanziamento del piano che richiede cento miliardi l'anno. Si è prospettato il ricorso ad un prestito nazionale. L'on. Rumor ha detto che il «piano rappresenta una coraggiosa scelta politica e di sacrificio verso cui tutti dobbiamo mobilitarci, non solo il governo verso il paese, ma tutte le forze imprenditoriali e di lavoro e in primo luogo quelle dei coltivatori diretti >. Vittorio Staterà

Persone citate: Rumor

Luoghi citati: Italia, Roma