I più forti schermitori italiani per protesta si ritirano dallo sport

I più forti schermitori italiani per protesta si ritirano dallo sport Risposta al Coni e alla conferma del tre commissari I più forti schermitori italiani per protesta si ritirano dallo sport La decisione presa ieri a Milano dai "dissidenti,, durante una animata riunione ~ Spallino, Delfino, Bergamini, Bertinetti, Anglesio, la Camber e altri olimpionici e campioni del mondo hanno dato la loro adesione (Dal nostro corrispondente) Milano, 22 dicembre. Franamento generale nella scherma italiana dopo la con. ferma dei tre commissari de liberata ieri dalla giunta ese cuitiva del Coni. Questa sera gli schermidori « dissidenti > riuniti in un albergo cittadino hanno deciso all'unanimità di abbandonare ogni attività agonistica. La situazione è precipitata perché, ormai le possibilità di scelta non erano che due: o accettare i tre commissari imposti dal Coni o voltare le spalle allo sporto preferito. La drammatica seduta è stata aperta dal presidente deposto ing. Bertolaia, il quale ha ritenuto inutile intavolare qualsiasi discussione dopo quanto era stato ribadito a Roma. Occorreva infilare l'ultima via per definire un atteggiamento che s'era espresso e chiarito con tutta l'eloquenza possibile. « Commovente la vostra compattezza che merita la mia riconoscenza > ha concluso l'ex-presidente, « però spetta a voi decidere: io non parlo più ». La decisione è venuta: gli schermidori olimpionici o nazionali Bergamini, Luigi Narduzzi, Benvenuti, Carpaneda, Spallino, Vecchioni, Delfino, Bertinetti, Cipriani, Dominissinì, Milanesi, Mannucci e Calarese e le schermitrici Colombetti, Predaroli e Lorenzoni hanno deliberato di ritirarsi dallo sport attivo; in più An- glesio, Favla, Lucarelli, Pavesi, Tassinari, Ravagnan, Paolo Narduzzi, Luxardo, Luigi e Mario Galli, la Masciotta e la Camber hanno aderito tele-, graficamente. Eccettuati dunque Pellegrino e Saccardi i migliori esponenti risultano .in questo momento Inutilizzabili per la scherma italiana. Finora i dissidenti pur non riconoscendo l'autorità dei tre commissari nominati dal Coni avevano continuato a lavorare per proprio conto tenendosi in esercizio; adesso accertata la realtà del fatti hanno detto basta, rinunciando alle prosai me Olimpiadi. La crisi che ormai si prò traeva da alcuni mesi è cui minata dunque nel doloroso distacco dei campioni che dovrebbero tenere alte le fulgide tradizioni della nostra scherma in campo internazionale. E trattandosi di dilettanti vera, mente puri nessuna minaccia potrà costringerli a ritornare sulla loro decisione. Soltanto un mutamento nell'atteggiamento del Coni potrebbe forse aprire uno spiraglio ad una situazione che si presenta molto seria e dannosa per lo sport italiano. Leo Cattini Bertinetti (da sinistra), Pavesi e Giorgio Anglesio, tre schermitori «dissidenti»

Luoghi citati: Milano, Roma