Il carabiniere pochi giorni prima di essere ucciso portò doni natalizi ai bambini dell'assassino

Il carabiniere pochi giorni prima di essere ucciso portò doni natalizi ai bambini dell'assassino Alle Assise di Pavia è iniziato il processo per il "delitto della corriera,, Il carabiniere pochi giorni prima di essere ucciso portò doni natalizi ai bambini dell'assassino Lo ha dichiarato l'imputato durante la sua deposizione - «Per questo non potevo odiarlo Ho sparato perché temevo che lo facesse lui» - Interrogati anche i 18 imputati minori (Dal nostro corrispondente) Pavia, 12 dicembre. Davanti alla Corte d'Assise di Pavia è iniziato stamane il processo a carico del trentenne Gaetano Enni, noto come il « biondino » di Magherno. La sera del 9 gennaio scorso, su una corriera della linea Milano-Copiano-Zerbo, egli uccise con cinque colpi di pistola il giovane carabiniere Vito Taddeo, che lo aveva dichiarato in arresto. Con l'Bnni sono comparsi a giudizio anche i componenti della sua banda che per circa due anni agì nelle campagne del, Pavese e del Milanese. Sul banco degli imputati sono presenti diciannove persone, di cui nove in stato di detenzione. Queste ultime sono l'E uni e i suoi complici più diretti: Primo Svariato Jnzaghi, di 33 anni, Enzo Manenti, di 26, Luigi Soresini, di 31, Pietro Catenacci, di 41, Anselmo Granata, di 40, Antonio Versace, di SI, Gianfranco Colombo, di 25, Antonio Battista Bossi, di 33. I reati di cui tutti gli imputati sono chiamati a rispondere sono innumerevoli (il voluminoso fascicolo ne comprende circa ottanta) e vanno dall'associazione a delinquere al furto, dal tentato omicidio alla ricettazione. Lo Enni. naturalmente, è anche accusato di omicidio. Un imponente spiegamento di forze garantisce l'ordine. I personaggi più noti della gang del < biondino » siedono uno accanto all'altro, circondati da un folto gruppo di carabinieri, per evitare che possano in-> scenare manifestazioni contro il loro ex-capo, che odiano poiché gli- attribuiscono la colpa di averli traditi dopo la sua cattura. Di essi si.dice che nei Giorni successivi . agl'uccisione del carabiniere Taddeo, organizzarono, in concorrenza con le forze di polizia, una vera e propria caccia all'uomo, per scovare il loro capo datosi alla latitanza e ucciderlo prima che potesse essere assicurato alla giustizia e rivelare anche le loro responsabilità. L'udienza ha avuto inizio con la lettura del capi di imputazione. E' quindi seguito l'interrogatorio dell'Enni. « Alle 11 di quel B gennaio mi trovavo a Milano, dove Anselmo Granata (uno degli imputati) mi consegnò una rivoltella — ha detto —. Un'ora dopo mi portai in via Crema, dove salii sulla corriera per raggiungere Magherno. A Torre d'Arese il pullman si fermò e tutti i viaggiatori furono fatti'trasbordare su un'altra corriera che proseguiva verso Magherno. Mi misi davanti, accanto all'autista, ed avevo incominciato a scambiare qualche parola con un mio conoscente, quando mi girai e vidi dietro di me il carabiniere Vito Taddeo. Lo riconobbi, in quanto pochi giorni prima, e precisamente in occasione del Natale, era venuto a casa mia a portare regali ai miei bambini». A questo plinto il Presidente ha chiesto all'imputato: < E' vero che lei non poteva soffrire il Taddeo t». «Come potevo avere dei rancori con chi aveva avuto un pensiero tanto gentile verso i miei bambini?». Proseguendo nel racconto l'imputato ha detto che quando cercò di alzarsi il carabiniere lo afferrò per un braccio, trascinandolo sul fondo della corriera. « Mi avevano già sparato una volta — ha affermato, ed ha mostrato una cicatrice alla caviglia sinistra —, e pensai ohe anche il Taddeo avrebbe potuto spararmi; ho estratto quindi la rivoltella e ho sparato prima che lo facesse lui. Quando vidi il carabiniere cadere, fuggii ». La vicenda che segui è abbastanza nota: entrato nudo in ,un bar di Voghera, l'Ennl fu oatturato e ricoverato al manicomio, da dove successi¬ iiiiiiniiiiMiiiiiiiiuiiitiiiiiiniiiinmiimii'iHim vamente i carabinieri lo prelevarono. Ma l'Enni ha negato di essersi denudato in quella circostanza. Ha però ammesso tutti gli altri addebiti contestatigli. TI dibattimento è ripreso alle 15. Uno dopo l'altro sono sfilati davanti al Presidente gli altri imputati. Tutti si sono mantenuti pressoché sulla negativa, escludendo ogni lo ro responsabilità. Esaurito l'interrogatorio degli imputati, è stata la volta della moglie dell'Enni, Anna Gavina. La giovane ha affermato di non essere stata al corrente dell'illegale attività del marito.. Su domanda di un avvocato, la donna ha quindi dichiarato che in occasione di una sua visita fatta al marito in carcere, l'uomo le disse, parlando dei suoi compagni: « Sono dentro io, li tirerò dentro tutti ». E' seguita la deposizione della signorina Maria Augusta Valdettaro, figlia del proprietario del bar vogherese in cui il bandito sarebbe entrato, completamente nudo, la sera del 10 gennaio. La ragazza ha confermato quanto dichiarato, in precedenza, asserendo che in quell'occasione l'Enni entrò nel negozio indossando le sole calze, e dopo avere ordinato un caffè usci immediatamente senza aspettare che glielo servissero. Il dibattimento sarà ripreso lunedì mattina. g. n. aiiiillMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Gaetano Enni, |l «biondino)) di Magherno, viene condotto nell'aula) della Oorté d'Assise di Pavia (tel.) tiiuiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiii iiiuiiuiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii