La situazione a Palermo è ancora molto confusa di Enrico Altavilla

La situazione a Palermo è ancora molto confusa La situazione a Palermo è ancora molto confusa (Dal nostro inviato speciale) Palermo, 11 dicembre. Situazione confusa, prospettive incerte. Sono rientrati da Roma quasi tutti gli uomini politici che s'erano recati nella capitale per conferire con le direzioni dei loro partiti. Fra questi era l'on. Lanza, il quale ha presieduto in serata una riunione del direttivo del gruppo parlamentare democristiano, al quale hai 'riferito sui colloqui avuti a Roma con l'on. Moro. <Il segretario politico — dice un comunicato — ha pienamente condiviso l'impostazione decisa dal gruppo parlamentare il 9 corrente ». Ciò significa che Moro ha riconosciuto la necessità di trattare con Milazzo per una nuova formula — ma quale? — di governo in Sicilia. Lanza ha anche accennato alle trattative che dovrebbe intavolare al più presto con Milazzo, il quale, come si dirà fra qualche istante, ostenta un certo disinteresse per l'incontro. Anche una delle più autorevoli personalità democristiane ha dichiarato stasera: <.Mi sembra che Milazzo si voglia far pregare ». La situazione è confusa, an che perché nessuno d ancora riuscito a individuare i due « franchi tiratori » che lunedi misero il governo in minoranza. Milazzo spera ancora di es sere stato tradito dai suoi uo mini, cioè dagli indipendenti, il cui < recupero » potrebbe non mostrarsi impossibile e permetterebbe di varare una nuova edizione, appena corretta, della vecchia Giunta, magari con un paio di voti supplementari. Il leader dei cristiano-sociali pensa alla possibilità che martedì, quando si riunirà l'Assemblea per eleggere la nuova Giunta, i € franchi tiratori » entrino nuovamente in azione, ma stavolta in suo favore, e che il socialdemocratico Bino Napoli voglia decidersi a dargli il suo appoggio al lo scopo di evitare la formazione di una Giunta composta da democristiani e socialisti. E' difficile dire quanta parte di bluff ci sia in queste tesi di Milazzo, il quale continua ad ostentare poco interesse per le trattative con gli altri partiti. Oggi egli ha lasciato Palermo per andare a tenere un comizio in un comune dell'Agrigentino, Castrofilippo, dove si svolgeranno domenica le elezioni amministrative. Prima di partire, Milazzo ha avuto con il missino Buttafuoco una conversazione che va collegata ai colloqui svoltisi oggi fra un altro deputato missino, geminara, e Corrao, che è il braccio destro di Milazzo. Si sono anche incontrati il missino Grammatico e il comunista Marraro. Comunisti e missini hanno un interesse co mune: rendere impossibile una Giunta fra democristiani e socialisti, dalla quale rimarrebbero esclusi. E, appoggiati da quei cristiano-sociali che temono l'assorbimento del loro gruppo da parte della democrazia cristiana, manovrano su due direttrici: per assicurare martedì alla vecchia Giunta il voto segreto di un paio di missini, oppure, se ciò non fosse possibile, per varare una riedizione della prima formula milnzziana, quella che abbracciava comunisti, socialisti, cristiano-sociali e missini. Ma quest'ultima è una ipotesi che i socialisti non ' vogliono premiere neanche in considerazione. ' Se i voti dei due ^.franchi ti¬ ratori » che hanno messo la Giunta in minoranza sono venuti dal settore dei socialisti autonomisti — e molti lo credono, —• Milazzo non potrà avere molte speranze di riprescntare una delle sue vecchie formule (i socialisti non sarebbero « recuperabili >; ed ecco perché si è detto che Milazzo spera di essere stato tradito dai suoi) e dovrà venire a trattative con i democratici cristiani e i socialisti. Questi ultimi hanno già espresso il desiderio di arrivare ad un governo con più larga base. Per il momento alcuni cristiano-sociali continuano a giudicare l'accordo con la de ed socialisti come la « terza soluzione », anteponendola anzitutto alla riedizione di una Giunta simile a quella messa in minoranza e, in subordinata, l'inclusione dei missini nella Giunta. Della coabitazione con la democrazia cristiana dicono di avere timore; e d'altra parte non se la sentono di an■iiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiHii iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiit dare all'opposizione alla vigilia delle elezioni amministrative della prossima primavera. La cronaca si conclude con una segnalazione di alcuni colloqui telefonici fra l'on. Covelli ed i deputati monarchici. A questo proposito va notato che monarchici e missini non parlano di un possibile governo di centro appoggiato dalle destre o addirittura di un governo di centro-destra. Il silenzio non è involontario. Le destre sono convinte che non sarà possibile arrivare ad un accordo sulle varie formule auspicate dai cristiano-sociali, dai socialisti e dai democratici, dai democristiani di sinistra. E si tengono prudentemente in riserva, pronti ad offrirsi per il € governo di necessità » che, a loro parere, bisognerà formare per mettere termine alla paralisi amministrativa causata in Sicilia dalla mancata approvazione del bilancio. ' Enrico Altavilla

Persone citate: Buttafuoco, Corrao, Covelli, Grammatico, Lanza