Entusiasta della poesia in giovinezza Ivanienko è oggi un grande fisico atomico

Entusiasta della poesia in giovinezza Ivanienko è oggi un grande fisico atomico LA RUSSIA RACCONTATA DAI RUSSI Entusiasta della poesia in giovinezza Ivanienko è oggi un grande fisico atomico La sua educazione fu umanistica e raffinata, ha visitato l'Europa, ammira gli scienziati americani - Premio Stalin 1950, professore all'Università di Mosca, gode di una relativa agiatezza, conquistata con trent'anni di insegnamento e di studio: ne parla con un po' di disagio quasi fosse una colpa - L'Unione Sovietica laurea decine di migliaia di ingegneri: 106.000, quest'anno • Ma costoro non hanno nulla che fare con gli studenti che si dedicano alla scienza pura, sottoposti a durissima disciplina intellettuale (Dal nostro corrispondente) Mosca, 10 dicembre. Dmitri Dmitrièvic Ivanienko è titolare della cattedra di fisica teorica all'Università di Mosca. Ha elaborato la teoria della « radiazione sincrotronica », sperimentata poi dagli americani. Amico di Pontecorvo, o piuttosto di Bruno Maximovic Pontecorvo, come dicono i russi, è in relazione con una quan tità di studiosi europei e americani. Ha conosciuto anche l'Arnaldi, il Segré di Berkeley e il Salvini, che dirige il sincrotrone di Frascati, considerato qui con estremo rispetto tecnico. Ivanienko riceve nel gabinetto riservato a lui e ad un altro scienziato, il Sokolov, al quarto piano della facol- IIIIIIIIIIIIIItllllIlllllltllIllIHIIlllIIIIIllllllItlllII tà. E' questo un angolo discreto e silenzioso della grande Università Lomonosov. Due scrivanie, un divano, molti scaffali carichi di carte-e di libri. Sulle pareti dello studio biancheggiano alcune scritte in gesso. Ve n'è una lasciata dal Premio Nobel P.A.M. Dirac, titolare della cattedra di Cambridge: < Physical lato should have mathematical beauty » (la legge fisica deve avere bellezza matematica). Dirac, che è tenuto qui per il massimo teoretico vivente della scienza fisica, visitò Ivanienko e Sokolov nel '57. Una lastra di vetro rettangolare protegge la sua sentenza in gesso. Qualche metro più a sinistra, c'è un autografo analogo del Premio Nobel giapponese Yukawa. Null'altro denuncia la presenza della fisica fra queste pareti. Non uno strumento scientifico. < Le apparecchiature — spiega Ivanienko in difesa delia dignità teoretica —i spettano ai tecnici della applicazione. Per noi, carta e matita sono sufficienti ». Sokolov, dopo uno scambio di saluti con il suo collega, torna a prendere appunti accanto alla finestra, sotto la luce abbagliante del soie, carica dei riflessi del bianco Colle dei Passeri, coperto da venti centimetri di neve. Se vedessimo un personaggio come Sokolov per la strada, o in una di quelle mobili gallerie di tipi umani che sono gli < escalatqri » del mètro, non avremmo difficoltà a considerarlo presidente o economo di un lontano kolkos, giunto a Mosca per ottenere nuove mungitrici meccaniche. All'aspetto, è un corpulento contadino, con la testa rapata, le guance rosse, la barba di due giorni, non senza un certo portamento nobile, da boiardo antico. Per alcuni tratti, somiglia finanche a Charles Laughton. E' conosciuto come una forte personalità. Ha esteso gli studi sulla diffusione delle particelle elementari ed ha sviluppato la teoria della « radiazione sincrotronica» dal punto di vista quantistico. Ivanienko è un personaggio diverso. Anche all'aspetto, è' l'intellettuale di tipo russo-europeo e di radici cittadine, vivace, sciolto, buon parlatore. Conosce da lettore attento, se non da filologo, l'inglese, il tedesco e, cosa rara oggi in Russia, il francese, considerato lingua da salotto pre-rivoluzionafio e da pittori smodati, se non da ex-maggiordomi zaristi e da €russi bianchi» travestiti. Lo studioso è nato nel 190.', a Poltava, dove Pietro il Grande sconfìsse Carlo XII, distruggendo l'impero svedese del Baltico e dischiudendo per la prima volta ai russi le porte d'Europa. Ma la sua formazione è leningradese. Fu nella città del raffinato accademismo, e di tutte le mode letterarie, che egli frequentò l'Università, all'epoca in cui si declamavano ancora i versi di Blok e si agitavano convulsamente le ultime scuole poetiche e pittoriche spregiudicate della rivoluzione. Egli parla russo, infatti, al modo leningradese, piacevole e ricercato. Leningrado, per la lingua, è considerata da qualcuno la Toscana dei sovietici, ma la questione è vivacemente controversa. Non c'è dubbio, tuttavia, che Leningrado è l'angolo più evoluto del paese. Ivanienko è stato in Francia, in Germania, in Italia e pressoché dovunque, tranne che in America. Ma l'Università di Mosca ha rapporti costanti con quella di Columbia, come Leningrado è collegata con Harvard. La Accademia sovietica, inoltre, è abbonata a millequattrocento riviste scientifiche americane e qui non si ignora nulla di quanto accade negli Stati Uniti, almeno in questo campo degli studi. Il nostro interlocutore dichiara subito di considerare con profonda stima i fisici americani. « Ma può darsi — aggiunge — che il sistema d'istruzione degli Stati Uniti non sia veramente buono ». A questo proposito, ci ripete che l'Unione. Sovietica laurea ogni anno un numero d'ingegneri, che è tre volte superiore a quello degli Stati Uniti. L'anno scorso 94 mila e quest'anno 106 mila. Ma la preparazione generale degli ingegneri sovietici è davvero pari a quella degli occidentalit ti loro corsi di matematica — risponde — sono di alto livello. Comprendono il calcolo differenziale e integrale, la meccanica razionale, la geometria analitica'e tutto ciò che si studia, per esempio, nei politecnici italiani. I programmi, inoltre, sono rigidamente uniformi. Sia certo che quel che studiano a Mosca lo studiano anche a Samarcanda ». Ma è vero che una percentuale elevata degli ingegneri sovietici viene istruita per corrispondenza ? *Non conosco i dati statistici. Il fatto, naturalmente, è vero ». Se il fatto è vero, a noi pare assurdo che si possano istruire ingegneri autentici per corrispondenza e comu¬ nichiamo questa perplessità al professore, che tuttavia non indugia sull'argomento e parla già di altre cose. < I corsi della nostra Università — dice — non hanno nulla a che fare con l'ingegneria, che s'insegna negli istituti. I nostri studi sono prevalentemente teorici. Il lavoro è duro per chi fre- quenta la Lomonosov: 36 ore j di lezioni la settimana e poi | lo studio e le esercitazioni. \ Per ogni quinquennio di fisica, tuttavia, perdiamo solo il 10-12 per cento degli studenti. In gran parte la selezione avviene fra il primo e il secondo anno ». Racconta poi che esiste un circolo di studi nucleari ed astronomici, che negli ultimi anni ha visto raddoppiare i suoi soci volontari, nonostante che sia difficile trovare del tempo per occupazioni supplementari, dopo le normali lezioni. E' una spirale continua: la scienza crea gli sputnik e i lunik, che a loro volta esortano e convincono agli studi scientifici. Domandiamo a Ivanienko come divenne professore. < Ero giovanissimo. Avevo 25 anni. Si sviluppava il boom tecnico e scientìfico del primo piano quinquennale. Devo confessare che allora era facile ottenere una cattedra universitaria. Più difficile, poi, fu conservarla ». La sua prima sede fu Kiev. Quindi fu trasferito in Siberia, a Tomsk sull'Ob. Laggiù conobbe il suo attuale collega Sokolov, allora studente, che difendeva la propria prima tesi (per ottenere il titolo di candidato, che equivale al nostro dottorato). Sokolov difese poi a Sverdlovsk la seconda tesi (per il dottorato, che dà diritto all'insegnamento ed equivale al nostro titolo di professore). Fra i suoi ex-studenti, Ivanienko ricorda anche Mirianashvili, oggi vice-rettore della Università di Tbilissi, che ha elaborato nuove teorie sui * campi non lineari». Ivanienko lavora e studia l'intera giornata. Non sente altri problemi, non ha tempo né voglia di soddisfare aspirazioni diverse. < Da giovane — racconta — ero entusiasta della poesia. Che vuole, mio padre e mia madre erano insegnanti e la mia generazione 'è cresciuta con i versi di Blok. Ho letto molto Goethe e ho ammirato anche Rilke. Ma oggi non è più possibile. La vita è breve ed ho abbastanza da fare con la velocità degli elettroni. Certamente, vedo ancora qualche libro scritto bene. Mi faccia ricordare. L'estate scorsa ho avuto fra le mani La ciociara di Moravia, in edizione francese, i ricordi di Ciukovsky e le memorie di Edouard Herriot. Ma questo non è leggere». I suoi colleghi, dice,vivono con le stesse preoccupazioni esclusive. Anche Bruno Maximovic Pontecorjvo, che lavora a Dubno (Atomgrad), alle prese col protosincrotrone da 10 miliardi di volt-elettroni. Dove abita f € Nell'Università. Ho un appartamento di cinque camere (un lusso estremo per l'Unione Sovietica). Abitano qui anche mia moglie e due figli. Il maggiore frequenta il secondo anno di fisica e l'altro la scuola primaria. Ho una figlia, che vive a Leningrado. E' laureanda in archeologia. Studia presso la sezione archeologica deH'Ermitage. Mi ricorda l'epoca in cui ero studente. Sapesse quanto tempo ho passato, da giovane, aU'Ermitage. Anche bendato, potrei guidarla in tutte le sale». € E* religioso t ». <No, an- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiua tireligioso. Ma sono stato in San Pietro, una volta. E' un monumento splendido. Bicordo che assistei a una Messa di Pio XII». • € E' iscritto al partito comunista? ». <No». < Quanto può guadagnare in un mese?». <Lo stipendio massimo di un professore universitario, dopo die- ci anni d'insegnamento, è di 4500 rubli. Per le sedi di- sagiate della Siberia e dell'Asia Centrale c'è un'indennità supplementare del dieci per cento. Fuori dall'Università, possiamo ottenere un altro mezzo stipendio. Da noi, una legge stabilisce che non si possono percepire due retribuzioni intere ». Dunque, qualsiasi altro incarico può rendere un supplemento di 2250 rubli. Ancora diverse migliaia di rubli, in genere, spettano agli scienziati per i diritti d'autore, per le collaborazioni con le riviste scientifiche (se ne pubblicano 1200) e per le missioni speciali. ' tPossiede un'automobile?». « Sì, una Pobieda >. « Una daciaf». <Pure». <Dove trascorre le vacanze? ». <In Crimea ». Ivanienko sorride con pudica bonomia e con qualche disagio, come se dovesse farsi perdonare la relativa agiatezza che ha conquistato legittimamente con trent'anni d'insegnamento e di studio. Più tardi, leggiamo quel che la Grande Enciclopedia Sovietica dice di lui: < ... Premio Stalin 1950 per la fisica teoretica... Fu il primo a supporre la composizione del nucleo dell'atomo (protoni e neutroni) e la sua supposizione è stata accolta poi dalla fisica moderna. Nel '34-'36 pose le fondamenta della teoria delle forze nucleari specifiche. Elaborò dal '44 al '48 la teoria della radiazione elettromagnetica da parte degli elettroni luminosi accelerati ad alte energie da acceleratori come il betatrone e il sincrotrone. Ha elaborato anche una nuova geometria lineare e una serie di teorie, che hanno permesso di generalizzare l'equazione quantistica di Dirac. Importanti risultati sono stati raggiunti da Ivanienko, insieme con Sokolov, negli studi su una serie di altri problemi, come la soluzione di equazioni sitila "pioggia cosmica" e la teoria quantistica della gravitazione ». Alberto Ronohey