Le vicende che portarono il dott. De Giorgis all'arresto sotto l'accusa di truffa continuata

Le vicende che portarono il dott. De Giorgis all'arresto sotto l'accusa di truffa continuata Sfortunato come medico, si ora messo a fare l'amministratore d'azienda Le vicende che portarono il dott. De Giorgis all'arresto sotto l'accusa di truffa continuata Nel 1946 aveva provocato la morte di sei familiari somministrando loro per sbaglio della stricnina - Nel 1953 investì e uccise con l'auto un ragazzo - Lasciata la medicina, si occupava della parte amministrativa in due ditte di oreficeria • Per scongiurare il fallimento rilasciò cambiali con firma falsa e assegni a vuoto (Dal nostro corrispondente) Alessandria, 5 dicembre. La squadra di' polizia giudiziaria dei carabinieri ha inoltrato stamane alla ' Procura della Repubblica,' un rapporto di denuncia a carico del dott. Alfredo De Giorgis di 47 anni, abitante nella nostra città in corso Acqui 47, arrestato il 24 novembre scorso in seguito a ordine di cattura del sostituto procuratore della Repubblica per appropriazione indebita aggravata e truffa. Sono note le vicer.de del dott. De Giorgis e le rievocheremo brevemente. Il 25 settembre 1946, alla cascina Ciòrio di San Salvatore, dove aveva costruito un pìccolo laboratorio per i suoi studi di medicina, aveva dato, per errori, cime antidoto a tutta la famiglia, che aveva risentito di disturbi per un pollo mangiato a pranzo, della stricnina invece del cloralio. Il tragico scambio di boccette aveva provocato la morte di ben gc8vc■niiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiitiiHiiiiiijiiiit sei persone: la moglie, un figlioletto di Alfredo De Giorgis, i genitori e una sorella con la sua bambina. Imputato di omicidio colposo aggravato, il De Giorgis era stato condannato il 13 aprile 1949 n 8 anni di reclusione, ridotti a 6 per un condono. Scarcerato il 22 dicembre 1953, si era sposato con una signorina di Vigevano e quattro anni dopo, in dicembre, recandosi in macchina a trovare la famiglia, aveva investito a Gambolò il giovane ciclista Paolo Vev.dramin, di 13 anni, uccidendolo: Per questa reato non è stato ancora giudicato. Il De Giorgis non ha mai avuto fortuna nelle attività intraprese dal tempo in cui uscì dal carcere. Dapprima aprì nella nostra città un ufficio per il disbrigo delle pratiche automobilistiche, ma senza successo. Si trovò ben presto a dovere lottare con l'esistenza quotidiana, e la sorte non. lo favorì, Una, serie tiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiii di assegni a vuoto provocò quindi nei suoi confronti varie denunce che culminarono in un processo in Pretura conclusosi con la sua-' condanna a due mesi di reclusione. Nell'estate del 1956 t- è stato questo il fatto che ha condotto al suo recente Arresto — era stato assunto in qualità di amministratore dai signori Pietro Buffa, Ferruccio Torti e Mario Bovone affinché si occupasse dell'andamento della ditta C.m.o. (Costruzioni mec- caniche per orafi) di cui erano, titolari. In senu'.to si erano ri-j volti a lui, pure perché si oc cupasse della parte ammlnl strativa della loro azienda, i signori Vercellese e Grazzini, titolari della ditta Metalfusione. Il De Giorgis assunse l'incarico offertogli e con una certa energia si mise al lavoro. Consigliò ai proprietari della Metalfuslone (la cui consistenza e stabilità economica, a quanto pare, era precaria per i troppi impegni assunti e i debiti contratti): <Manglq- iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiifiiiiitiiiiiiiiiiiiiiitiiiitiiiis mo pane e cipolla ma cerchiamo prima di tutto di pagare i debiti ». E dalla ditta prelevò due milioni che passò alla Costruzioni meccaniche per orafi per sanare parie del deficit che opprimeva quest'ultima azienda. Il fuo progetto era quello di riunire le due ditte creando un'amministrazione unica e facendo si che Vuna sopperisse alle esigenze dell'altra. Tutti i suoi sforzi però non approdarono a nulla e la Costruzio- ;;j meccaniche orafi venne di barata fallita nel settembre 1957 con un pasr. :o ili e . jn 6 milioni di lire. La Metalfuslone minacciò allora di denunciare Il De Giorgis per l fondi che aveva sottratti a favore della ditta in dissesto. L'amministratore non trovò di meglio, ' per risolvere l'intricata situazione, che rivolgersi all'industriale Pietro Bailo di 29 anni, di Novi Ligure, al quale,, dopo avete .prospettato la situazione della C.m.o., richiese ~i fondi ^tiBò'essari per evitare ,41 fajUqientOu Fu costituita.Jiina società tra il Ballo, Il Buffa e ii~ De Giorgis medesimo e dall'industriale di Novi furono versati i milioni occorrenti per scongiurare il dissesto. Ma risultò in *oguito che il passivo ascendeva a 21 milioni e non a 6 ed il Ballo, ritenendosi raggirato, denunciò il fatto estromettendo l due soci. Con questa decisione Impedì al De Giorgis di potere ulteriormente far fronte agli impegni assunti per conto della Metalfusione. La situazione precipitò e vennero alla luce — secondo l'accusa — varie irregolarità compiute dal De Giorgis. m. 0m

Luoghi citati: Alessandria, Gambolò, Novi Ligure, San Salvatore, Vigevano