Conversazione di due ore a Downing Street di Riccardo Aragno

Conversazione di due ore a Downing Street Conversazione di due ore a Downing Street (Dal nostro corrispondente) Londra, 1 dicembre. « La più stretta collaborazione con il governo britannico costituisce uno dei punti fermi della politica italiana: il mio governo intende svilupparla in ogni possibile campo ed è particolarmente lieto dell'ottima occasione che viene offerta da questa visita >. Queste parole, che il presidente del Consiglio Segni ha pronunciato questa sera in risposta al brindisi di Harold Macmillan durante il pranzo che il primo ministro britannico ha offerto alla delegazione italiana, danno la chiave della visita che si è iniziata oggi a Londra e che durerà fino a giovedì pomeriggio. Il primo ministro Segni, accompagnato dal ministro degli Esteri Pella e dal seguito di esperti, è giunto stamane alle dieci e mezzo all'aeroporto di Gatwick e, dopo un primo benvenuto portogli dal sottosegretario agli Esteri Profumo, ha proseguito per Londra in treno speciale. Alla stazione di Victoria egli è stato accolto con calda cordialità da Macmillan e dal ministro degli Esteri Selwyn Lloyd e ha poi proseguito per l'ambasciata italiana, dove si è svolta una «colazione di lavoro », durante la quale la delegazione italiana ha dato gli ultimi ritocchi al programma dei prossimi giorni. Nel primo pomeriggio, come è costume, Segni e Pella si sono recati a firmare il registro di Buckingham Palace e di Clarence House, ossia le residenze della Regina e della Regina Madre, e alle sedici in punto, accompagnati dall'ambasciatore italiano Zoppi e dai dirigenti di Palazzo Chigi, sono giunti al n. 10 di Downing Street: Macmillan era sulla soglia ad accoglierli ed ha posato con loro per i fotografi. Poi lo porte si sono chiuse e per le due ore seguenti, con un breve intervallo per le immancabili tazze di tè, si sono svolte le conversazioni, con l'aiuto degli interpreti. Di questi colloqui i portavoce hanno detto stasera: « Si è svolta un'utile discussione sui problemi della cooperazione economica e politica in Europa e d?l disarmo >. Invitati dai giornalisti ad ampliare queste brevi informazioni, i funzionari si sono limitati ad aggiungere che < per quanto riguarda i contatti fra le due zone economiche in cui l'Europa è attualmente divisa — i Sei e i Sette — non sono stati discus¬ si in dettaglio i metodi di contatto, ma è stato stabilito un mutuo desiderio di collegamento >. Il problema del disarmo è stato analizzato « dal punto di vista procedurale > e non da quello tecnico. Questi termini riflettono esattamente la fisionomia dei primi approcci, anche so trascurano di rivelarne la grande cordialità. In una situazione tanto fluida com'è oggi la politica internazionale, tali contatti al livello dei Capi di governo servono soprattutto a uno scambio di interpretazioni sul momento mondiale e di previsioni sui possibili sviluppi futuri. Gli scambi di punti di vista sono di grande utilità ad ambo le parti, ma nello stesso tempo non possono portare a conclusioni definitive e immediate (e fra l'altro non vanno rivelate attraverso dichiarazioni ai giornalisti, ossìa al pubblico in generale). Siamo in mezzo a una vastissima opera di consultazione internazionale. Nella mattinata di domani le discussioni verranno approfondite dai due ministri degli Esteri e il lavoro da questi compiuto sarà analizzato, ad un livello più alto, nel pomeriggio quando Segni e Macmillan avranno un altro lungo colloquio. Domani mattina il presidente del Consiglio italiano si recherà a visitare l'ospedale italiano di Londra e a mezzogiorno sarà ospite al palazzo di Westminster del comitato parlamentare anglo-italiano dei Comuni e della Camera dei Lords. Nel pomeriggio le conversazioni con Macmillan dureranno dal-, le tre alle cinque, dopodiché Segni si recherà all'Istituto italiano di coltura e poi a un ricevimento della società anglo-italiana Nella serata di domani Macmillan, Selwyn Lloyd, l'ambasciatore britannico a Roma, Sir Ashley Clarke, e molte altre personalità inglesi saranno ospiti all'ambasciata italiana: il pranzo sarà la restituzione di quello che Macmillan ha offerto questa sera alle otto al n. 10 di Downing Street, e al quale hanno partecipato alte personalità del governoi E' appunto al termine di questo pranzo ufficiale che Segni ha avuto occasione di pronunciare la frase program matica citata ed ha potuto precisare la posizione italiana su alcuni importanti problemi del momento. «Non si può ancora affermare — egli ha detto, rispondendo al breve brindisi di Macmillan — che. tra i due blocchi in- cui il mondo è divìso sia stata trovata una soluzione dei problemi che lì separano e neppure che' siano stati compiuti progressi sostanziali in tale senso. Tuttavia non è privo di significato che fra Est e Ovest si sia delineato, per la prima vojta nei quattordici anni trascorsi dal 1945, un riavvicinamento che fa sperare nella possibilità di sviluppi positivi. La tenacia con cui il governo britannico ha continuato a compiere ogni possibile sforzo a questo fine, la comunanza di vedute e la solidarietà che anima tutti i nostri alleati, le effettive aspirazioni di tutti i popoli sono elementi positivi che il governo italiano apprezza nella misura dovuta. « Frattanto è nostro comune rillllllIIIItllllItllllllllIIIIllllllllllItllllllllllllItlIt interesse — ha proseguito Segni — mantenere sempre salda e concreta e sviluppare ulteriormente quella solidarietà occidentale che ha trovato nell'Alleanza atlantica la sua maggiore e più tangibile espressione. Parimenti è no stro reciproco interesse rafforzare la collaborazione fra tutti i Paesi dell'Europa libera. Nella storica certezza che la Gran Bretagna è parte non solo integrante ma altresì preminente dell'Europa, nói ci auguriamo fervidamente che essa continui a partecipare nel modo che riterrà più opportuno alla progressiva organizzazione della solidarietà anche economica europea, organizzazione che noi non consideriamo affatto esclusivistica e preclusiva, ma al contrario preliminare di più vaste intese ». Riccardo Aragno lllllllllllllllllllIIIIIITIIIIIIIillllIIIMIIIMIIllllllMI

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