Valido aiuto per la medicina

Valido aiuto per la medicina Valido aiuto per la medicina Molto favorevolmente è stata accolta negli ambienti medici la realizzazione del reattore nucleare di Saluggia, la cui - inaugurazione è avvenuta ieri. Il compiacimento proviene, oltre che dalla legittima soddisfazione per quest'opera, dovuta unicamente all'iniziativa privata, dall'aver appreso che una delle attività del nuovo reat. tore sarà rappresentata dalla produzione di radioisotopi per uso medico e biologico. La parola « radioisotopo » non dovrebbe attualmente suonare nuova neppure al pubblico profano, poiché gli stessi giornali e riviste non specialistiche forniscono sovente informazioni divulga- j tive sui problemi della radioattività; è pertanto noto che gli isotopi radioattivi sono degli analoghi degli elementi naturali, i quali posseggono nel loro nucleo atomico un eccesso di energia, che si manifesta con l'emissione di particelle elementari (radiazioni beta, ed alfa) e di raggi gamma, facilmente rilevabili da appositi strumenti. La medicina e la biologia hanno utilizzato questi isotopi fin dalla loro scoperta: il loro'impiego ha consentito un enorme sviluppo delle conoscenze biologiche ed ha facilitato, in una misura che inizialmente non era prevedibile, il compito del clinico nella diagnosi e nella cura delle malattie. L'utilizzazione dei radioisotopi nella ricerca biologica ha letteralmente rivoluzionato le nostre conoscen. ze sui fenomeni che si svolgono nelle cellule e negli organismi; in particolare ha permesso di riconoscere gli incessanti scambi, materiali ed energetici, che avvengono tra gli organismi e l'ambiente nel quale essi vivono, e di determinare esattamente il ritmo e l'intensità con cui tali scambi avvengono. Questo concetto del « dinamismo continuo », intravisto per magica intuizione da qualche antico filosofo, è ora ben chiarito nel senso che tutte le molecole, che compongono la sostanza vivente, sono in uno stato di continuo rinnovellamento, regolato da precise leggi. Questa acquisizione ha consentito una migliore conoscenza dei fenomeni vitali elementari, le cui deviazioni sono alla base dei processi morbosi. In campo più strettamente medico, la possibilità di seguire i radioelementi nel sangue, nei fluidi organici, nei diversi organi, nonché di valutare le trasformazioni nell'organismo ed il destino finale di particolari composti, si è dimostrata di grande utilità nelle indagini cliniche: l'esplorazione funzionale dei vari organi ed apparati si è resa più accessibile, e più agevole è lo studio di molti fenomeni morbosi. Sono stati elaborati numerosi metodi diagnostici che si basano esclusivamente sull'impiego dei radioisotopi; molti di essi sono attualmente di uso corrente nelle cliniche e nei più qualificati centri ospedalieri anche della nostra città. I disturbi che può provocare un'alterata funzione della ghiandola tiroide (una delle più comuni e più note tra queste alterazioni è quella che va sotto il nome di morbo di Flajani-Basedow) possono ora essere facilmente riconosciuti e valutati mediante l'uso di un isotopo radioattivo dello jodio, il quale viene captato dalla ghiandola in misura maggiore o minore a seconda della sua funzionalità; numerose malattie del sangue congenite ed acquisite possono essere esattamente studiate mercé l'impiego di isotopi del ferro e del cromo, oppure avvalendosi di una vitamina (vitamina B12), dotata di un atomo di cobalto radioattivo; analogamente il riconoscimento diagnostico di numerose affezioni del cuore e dei vasi, del fegato, dei reni, del sistema nervoso, eoje. è grandemente facilitato da queste nuove tecniche. , Nello stesso tempo, l'azio¬ ne radiante degli isotopi può essere sfruttata per la cura di alcune malattie, compresi i tumori. La possibilità di iniettare queste sostanze radioattive a dosi adeguate direttamente nell'organismo e di convogliarle in determinati distretti sfruttando la loro affinità per certi tessuti, rende non pochi servigi alla terapia. Così alcune malattie del sangue, come la policitemia, possono ricavare giovamento dall'introduzione di fosforo radioattivo ; certi tumori della pleura e del peritoneo dall'oro radioattivo ; la stessa malattia di Flajani-Basedow, nonché alcuni, tumori della tiroide, dallo jodio radioattivo. L'infissione di ittrio radioattivo direttamente nell'ipofisi — intervento che si pratica largamente nel centro di endocrinp - chirurgia della Università di Torino — permette talvolta di ottenere, attraverso la demolizione radiobiologica della ghiandola, notevoli benefici nel trattamento dei rari tumori di essa, oltre che nei più frequenti tumori maligni della mammella e della prostata. Ne risulta che la medicina moderna, tanto sotto l'aspetto scientifico, quanto sotto quello pratico, non può fare a meno dell'impiego degli isotopi radioattivi, se vuole sfruttare integralmente tutte le possibilità, che ora la scienza offre. Tutto questo ha comportato e comporta la necessità di preparare una schiera di medici, ben addestrati alla utilizzazione dei radioisotopi nei vari campi. Fortunatamente i nostri istituti universitari hanno già in parte provveduto potenziando la collaborazione con i chimici e i fisici, istituendo corsi appositi, ed inviando i giovani più appassionati a perfe zionarsi presso istituti stranieri; ma è evidente che la disponibilità di un reattore e dei laboratori annessi aperti — come quelli di Saluggia — alla collaborazione scientifica, contribuirà in misura notevole all'ulteriore sviluppo della medicina nucleare nel nostro paese. Inoltre, anche l'importa zione dei radioisotopi potrà essere limitata, con notevole alleggerimento dei problemi organizzativi e di costo che essa comporta, e si potrà anche disporre di quegli isotopi la cui radioattività decade con estrema rapidità. Per tutte queste ragioni, ci sentiamo in dovere di plaudire a questa brillante realizzazione del lavoro ita' liano, e di auspicare il sempre crescente interessameli to per questi problemi, an che da parte delle autorità governative, in modo che il divario ora esistente tra le nostre organizzazioni e quelle di altri paesi possa essere progressivamente colmato. prof. G. C. Dogliotti Direttore della Clinica Medica dell'Università di Torino

Persone citate: Dogliotti

Luoghi citati: Saluggia, Torino