Un'indagine sulla tbc nelle fabbriche nelle scuole e nelle grandi comunità

Un'indagine sulla tbc nelle fabbriche nelle scuole e nelle grandi comunità Iniziata nella provincia dal Consorzio antitubercolare Un'indagine sulla tbc nelle fabbriche nelle scuole e nelle grandi comunità Un confortante regresso: la mortalità è scesa in un anno da 23,56 a 22 ogni centomila abitanti - Anche la morbilità in diminuzione - Il cerotto-reazione nelle scuole: su 9192 ragazzi, 950 sono risultati « positivi », ma soltanto sette effettivamente ammalati H Consorzio antitubercolare ha iniziato in tutta la provincia un'inchiesta per studiare l'andamento della morbilità per tubercolosi. L'inchiesta verrà condotta nelle fabbriche, nelle scuole e in altre collettività dove già vengono eseguiti i controlli schermografici (l'anno scorso se ne effettuarono 123 mila). Verrà anzitutto accertato il numero e l'età delle persone che rispondono positivamente alle reazioni con la tubercolina introdotta nell'organismo con il sistema di un semplice cerotto applicato alla pelle. Tutti sanno che una reazione positiva al cerotto, pur non significando assolutamente stato di malattia, dimostra che l'individuo è già venuto a contatto con il bacillo tubercolare. L'indagine durerà un anno. « I risultati — ci ha dichiarato il direttore del Consorzio dott. Calderato — saranno di grande importanza pratica immediata: la positività o negatività della reazione può assumere valore diagnostico notevole per l'interpretazione di quanto l'esame schermografico ha rivelato d. La « cerotto-reazione » attualmente è in corso nelle scuole elementari. Tutti, prima o poi vaniamo a contatto con 11 bacillo di Koch, senza neppure avvedercene. La battaglia contro questa prima infezione viene combattuta silenziosamente dall'organismo infantile e permette di raggiungere una certa immunità contro la malattia, grazie ad una vaccinazione spontanea. Di rado questa infezione si trasforma in malattia; in genere provoca un ingrossamento dello ghiandole ilari. La reazione con la tubercolina permette di accertare se il bambino è « positivo » o « negativo » cioè se il suo organismo, si. trova o non nella fase di sensibilità al bacillo di Koch. Gli scolari che risultano «positivi» sono inviati all'esame schern grafico. I genitori spesso non si rendono conto dell'importanza dell'indagine. L'anno scorso l'esame è stato effettuato in 22 scuole, su 9192 ragazzi. Di queàti, 8128, pari all'88,42 % sono risultati negativi; 943, pari al 10,25 % positivi, 46 erano casi dubbi. Purtroppo all'Invito a sottoporsi alla schermografia hanno risposto soltanto 195: di questi, 127 presentavano forme già completamente risanate. Soltanto 7 erano affetti da forme attive di tbc. II Consorzio ha ultimato in questi giorni le statistiche provinciali per il '58. Per quanto riguarda la mortalità, i dati sono molto precisi e segnalano che anche nel '58 si è verificato un nuovo regresso. I morti per tbc sono stati 365, pari a 22 ogni 100.000 abitanti. «Nel '40 — osserva il dottor Calderato — l'indice della mortalità per tubercolosi era di 75 ogni centomila. Dopo l'aumento verificatosi verso la fine del periodo bellico, con dolorose putite (sino a 92 ogni centomila), si è avuto un rapido ritorno ai livelli precedenti, tanto che nel '48 si era già scesi a 64 morti ogni centomila abitanti. «L'influenza negativa esercitata dall'ultima guerra ha avuto conseguenze meno gravi e di minor durata di quelle riscontrate all'epoca del primo IIIIIIIIIIIIIIIIIIlIlllItllIlllllIllllllllllllllIIIIIIIIIII conflitto mondiale, e ciò per merito della solida organizzazione antitubercolare esistente. Un'ulteriore e più importante regressione si è avuta poi con l'impiego di nuovi ritrovati: il Pas, la streptomicina, l'idrazide dell'acido isonicotinico. Nel '57 si sono avuti 392 morti, pari a 23,56 ogni centomila abitanti e nel '58 365, pari a 22 ogni contornila». Si tratta, nella maggioranza dèi casi, di tubercolosi polmonari. «Ancora più evidente che negli anni scorsi —- soggiunge il dott. Calderato — si è fatta l'eccedenza della mortalità maschile su quella femminile: su 365 morti, soltanto 77 donne*. In genere si pensa che la causa debba essere attribuita al fatto che le donne hanno maggior cura della loro salute e seguono con obbedienza le prescrizioni. Oli uomini si trascurano e restano al loro posto di lavoro fino all'ultimo. Un'altra osservazione sulle cifre della mortalità: è sempre più spiccata la prevalenza delle classi più anziane. La ragione? Porse perché l'infezione si contrae più tardi, forse anche perché 1 mezzi di cura servono a prolungare la vita dell'ammalato. ■iiiimiiiuiiiiiiiiihimiiiiiiimiiimiiiimiimiit « Quanto alia morbilità — dice il dott Calderato — è molto difficile fare delle cifre. Prima di tutto perché sono molti coloro che si curano privatamente e sfuggono al rilevamento statistico. Tuttavia nella nostra provincia si osserva una certa costanza nel numero medio giornaliero delle persone ricoverate a carico dei vari enti. Questo numero oscilla, dal '49 ad oggi, intorno ai 2500. Anche il numero dei casi nuovi è difficilmente valutabile perché la malattia è soggetta a denuncia soltanto in alcuni casi e forme particolari. Ma pur nella loro incompletezza questi dati servono a co-nfermare una generale tendenza alla diminuzione della morbilità ». Presso 1 dispensari consorziali i nu rvi casi sono diminuiti da 52 ogni centomila abitanti nel '49 a 27,16 nel '68. SI può calcolare quindi che i nuovi ammalati di tbc siano ogni anno in tutte le provinole oltre duemila.

Persone citate: Calderato, Koch