Interrogato per cinque ore il comm. Sacerdoti che perse 100 milioni affidati alla Roisecco

Interrogato per cinque ore il comm. Sacerdoti che perse 100 milioni affidati alla Roisecco Un'udienza dràménatiea infittisce il mistero degli "appoggi politici» Interrogato per cinque ore il comm. Sacerdoti che perse 100 milioni affidati alla Roisecco Le confuse dichiarazioni del teste suscitano la reazione del presidente che lo richiama più volte all'obbligo di dire la verità - Introdotto in aula un magnetofono per registrare le deposizioni - Oggi il Tribunale deciderà sulla eventualità di citare fra i testimoni il ministro Gonella (Nostro servizio particolare) Genova, 26 novembre. .Ripresa drammatica, estenuante, ma vivacissima del processo Roisecco. La signora genovese imputata di aver truffato menno miliardo è rimasta quasi tutto il giorno seduta su una panca, con le braccia conserte, ad osservare una delle sue presunte vittime, mentre si dibatteva sotto le domande serrate del presidente del TribunaleEra oggi alla ribalta il commendator Sacerdoti, romano, già presidente detta squadra di calcio Roma. La Roisecco, come ormai tutti sanno, lo avrebbe raggirato facendosi prestare cento . milioni. con il pretesto di finanziare la campagna elettorale della de nella primavera del 1953, sema più restituirli. Sacerdoti era oggi di fronte ai giudici come testimonio; alto, imponente, già avanti negli anni, • vestito . dì blu, con pesanti -occhiali, è entrato con aria sicura e solenne, mostrando nelle prime battute decisione è sicurezza. Ma, dopo cinque ore di martellamento, è parso in gravissime difficoltà. Le sue risposte erano frantumate da mille « non ricordo », < forse », « potrei dire », « non escludo ». il presidente lo ha ammonito con durissima espressione: « Io ho il dovere di richiamare i testimoni che mi paiono reticenti o falsi, e lei mi appare tale ». L'ammonimento si è ripetuto più volte. Cerchiamo di ricostruire, non senza fatica. Sacerdoti doveva illuminare il Tribunale sui finanziamenti da lui accordati alla Roisecco, sugli affari condotti dalla signora genovese, sull'ambiente romano che M facilitava. Egli ha aumentato notevolmente la confusione, tanto da richiedere l'impiego di un registratore magnetico, portato in aula dai carabinieri. Non si è per ora riusciti ad appurare se realmente la Roisecco agisse per conto della de, se la sua attività fosse rivolta a finanziare il partito, se alte personalità ne appoggiassero i traffici illeciti. Sacerdoti, inizialmente, ha rifatto la storia dei suoi rapporti con la Roisecco, conosciuta verso la metà del 1952 tramite il prof. Spinedi, suo amico da molti anni e da lui stimatissimo. Prima di concedere i ■ finanziamenti alla Roisecco, Sacerdoti assunse informazioni, risultate ottime anche presso le banche più importanti. Il direttore del Credito Italiano di Genova, Fargioli, la definì persona di ineccepibile moralità, solvibilissima. « Il salotto della signora era frequentato dalle più alte autorità di Genova*, ha aggiunto Sacerdoti. Fecero assieme due operazioni con ottimi risultati, tanto più per Sacerdoti, il quale incassò lauti interessi (dà lui definiti «premi») sulle somme anticipate: interessi che < arrivavano al 100 per cento. Poi, ai primi dèi 1953, la Roisecco gli prospettò un grosso affare; importazioni di 30.000 quintali di grano fuori quota, utilizzando buoni della Federconsorzi ottenuti per via straordinaria, grazie ai soliti misteriosi appoggi. Il costo di quel grano sarebbe stato inferiore di circa 2 mila lire al quintale al prezzo del mercato nazionale: 60 milioni netti di profitto. Però occorrevano in anticipo 77 milioni, ohe la Roisecco avrebbe dovuto dare alla Federconsorzi per avere i famosi buoni: nessuno è riuscito a determinare quanti milioni, alla' fine dei conti, toccassero alta Roisecco e quanti ai suoi protettori romani. Si è potuto soltanto precisare che Sacerdoti, per anticipare 100 milioni, pattuì un < premio » di 20. miHoni, pari all'interesse del 600 per cento considerando la brevità del finanziamento. In occasioni precedenti, per un affare analogo, aveva anticipato 64 milioni per ritirarli dopo tre giórni, non volendo continuare l'affare: pretese però un interesse di 400 mila, lire per quei tre giorni. Quando la Roisecco scomparve con i 100 milioni, Sacerdoti si rifece sull'amico comune prof. Spinedi, facendosi dare tutti gli averi della moglie di questi e lasciandogli soltanto un libretto di risparmio con 700 mila lire. Come mai Sacerdoti preten deva tali premi, come mai la Roisecco si impegnava a pagarli se godeva veramente del la fiducia di grandi banche, cui avrebbe potuto ricorrere a migliori condizioni? Non si è capito. Non s'è capito neppure se l'affare dei 64 milioni, interrotto a metà, fosse tutt'uno con quello dei 100 milioni, mascherato dalla Roisecco come un finanziamento alla Democrazia Cristiana. Sacerdoti a un certo punto ha detto: € Era soltanto una questione di grano ». E la campagna elettorale? Per ora è soltanto chiaro questo: la Roisecco, volendo tranquillizzare Sacerdoti circa i suoi 100 miHoni, gli diede un assegno per 200 milioni firmato dal sen. Guglielmone a favore dell'on. Gonella,, accompagnato Ha Una lettera del l'on. Gonella^stesso-' (le firme risultarono tutte false). Riportiamo alcuni brani dell'interrogatorio perché danno l'idea della tensione e della estrema confusione creata dalle risposte di Sacerdoti e dagli interventi di Spinedi, detta Roisecco e dell'avv. Buralì, legale di Sacerdoti. Presidente (a Sacerdoti) — Lei ha parlato di una particolare mentalità romana, di un ambiente speciale. Ebbene? Sacerdoti — Evidentemente noi che eravamo per i partiti d'ordine davamo tutto il nostro appoggio. Era logico che tutto restasse facilitato... (Sembra l'avvio a chissà quali rivelazioni, ma la frase si perde in aria). Presidente — Nei registri della sua società risultavano delle operazioni? Sacerdoti — Quali? La mia è una società a responsabilità limitata, a carattere familiare. Presidente — Basta, (alzando la voce) Davanti ai giudici non si può parlare di società di comodo, fatte per evadere il fisco. Perché non presentò denuncia contro la Roisecco? Sacerdoti — Era il tempo delle elezioni. Non volevo dare appiglio a scandali. (Esibisce copia d'una lettera indirizzata all'on. Restagno, con cui restituiva l'assegno GuglielmoneGonella). Da buon credente ho fiducia in Dio, non mi abbandonerà. Presidente — Lei conosceva personalmente Guglielmone e Gonella? Sacerdoti — Il primo di vista, il secondo di persona. (Ma non si preoccupò di controllarne la firma sull'assegno). Presidente — A chi versava il denaro la Roisecco per avere 1 buoni del grano? Sacerdoti — A qualcuno. Preside7ite — Perché interruppe quell'affare? Forse perché In quei giorni la Roisecco fu . fermata dalla polizia a Roma? Sacerdoti — Non lo sapevo. Vengo a saperlo ora. (Poi ci ripensa) Non posso escluderlo di averlo saputo, non posso escludere che fosse per quella ragione. Per l'affare sospeso dei 64 milioni potrebbe esser più preciso il mio legale, aw. Burali. Avv. Burali — Quale affare dei 64 milioni? Si è andati avanti così per quasi cinque ore, dalle 15.50 alle 20,30 e in mattinata dalle 9 alle 12 avevamo sentito altri dialoghi del genere. Neppure gli scritti esibiti ai giudici aiutano a capire. ■ Sacerdoti ha fatto leggere'alcune veline, copia di schemi di affari da cui, secondo lui, risulterebbe che la Federconsorzi doveva entrare direttamente nelle combinazioni della Roisecco in persona del suo ■ ■ presidente Bonomi, identificato dalla sigla « dott. on. P. B. ». Ma quanto di tutto ciò è vero, e quanto ■ invece solo un progetto fantastico della Roisecco f La signora ha fatto alcune importanti- ammissioni: ha detto che le sue operazioni « erano nell'ambito del partito », che essa aveva già l'ap poggio dell'on. Gonella dal 1947, quando l'onorevole non era ancora segretario della d.c. Anche il prof. Spinedi ha detto: « La Roisecco affermava che l'on. Gonella le dava incarico di compiere quelle operazioni e che le speciali concessioni le venivano per interven to politico, per intervento dell'on. Gonella». Soltanto l'on Gonella stesso potrebbe fare luce definitiva, anche se si è parlato di lui più come rappresentante di un partito che come individuo. Vedremo il Guardasigilli in Tribunale come testimonio? L'interrogativo è ancora sospeso, il Tribunale non ha ancora deciso se citarlo con obbligo di comparizione; probabilmente lo farà oggi. Domani dovremmo sapere qualcosa di più sul famoso assegno Guglielmone-Gonella, dato dalla Roisecco a Sacerdoti per garanzia. Oggi è risultato soltanto questo: che Sacerdoti aveva già emesso gli assegni per 100 miHoni a favore della Roisecco la mattina del 10 marzo 1953, benché la Roisecco noti gli avesse ancora porr tato le false garanzie. (Gli avrebbe portato l'assegno e la lettera « firmata» da Gonella la sera, dopo essere uscita dalla sede della d.c. a Piazza del Gesù). Come mai Sacerdoti era stato tanto sollecito? La domanda, fatta affiorare dall'interrogatorio del Presidente, potrebbe nascondere grosse sorprese. La vicenda della truffa non è affatto chiarita; oscuri ne sono i contorni; la posizione di Sacerdoti era stasera molto difficile, mentre i misteri di fondo erano insoluti. Mario Fazio L'ex-presidente della «Roma», comm. Sacerdoti, a Palazzo idi Giustizia in attesa di deporre al processo (Tel.) llllllllIIIIIÙIIIIIIIIIll'llllIIIIIIIIillllIIItllllllllllIITIIIIlllllllllillIIIllllllllIIIIIllIlllIIIlllllIIIIIllIllB

Luoghi citati: Genova, Roma