Negata l'amnistia al ribelle della «Nembo»

Negata l'amnistia al ribelle della «Nembo» Negata l'amnistia al ribelle della «Nembo» Fanatico nazista, «parò sul superiore che ubbidiva a Badoglio Napoli, 24 novembre. Il tribunale militare territoriale ha respinto l'applicazione del recente indulto nei riguardi del capitano dell'esercito Corrado Alvino, rimosso dal grado e condannato a venti anni di reclusione. L'ex-ufficiale, fanatico fascista, il 10 settembre '43 capeggiò a Macomer in Sardegna la rivolta di gruppi di paracadutisti della Nembo, i quali, in contrasto con gli ordini del governo Badoglio, volevano rimanere fedeli ai nazisti tedeschi. Nella sedizione l'allora capitano Alvino uccise a colpi di rivoltella il suo superiore, maggiore Alberto Bechi, ferendo gravemente un autiere e un carabiniere. Dopo la liberazione egli era stato condannato per reati previsti da! codice militare, ossia insubordinazione e omicidio nella persona d'un superiore. Ora il Tribunale, presieduto dal gen. Fernando Costa, accogliendo la tesi sostenuta dal P. M. ten. col. Dante Di Jasl ha ritenuto che 1 reati (cioè l'omicidio e l'insubordinazione) compiuti dall'ex ufficiale siano entrambi < prettamente militari », e che quindi, in base alla legge del luglio scorso applicabile ai soli « delitti comuni », devono ritenersi esclusi dal beneficio dell'amnistia.* "

Persone citate: Alberto Bechi, Alvino, Badoglio, Corrado Alvino, Fernando Costa

Luoghi citati: Macomer, Napoli, Sardegna