Le cure estetiche coi raggi X

Le cure estetiche coi raggi X La paziente che si ammalò per eliminare la pelurie Le cure estetiche coi raggi X I peli superflui spesso denunciano malattie endocrine - Occorre prudenza nel trattamento radiologico; se non si vogliono correre rischi, talvolta è necessaria la collaborazione del medico e dello specialista E' ben noto l'interesse, a nostro avviso giustificato, che signore e signorine pongono alla loro cute. Tutti i medici hanno incontrato nella loro professione numerose pazienti preoccupate — anche eccessivamente — dall'insorgere di una peluria capace di menomare la grazia armoniosa del loro viso. Ritengo perciò che più di una lettrice di questo giornale si sia interessata al caso racacoamtol'Sp— rifpriT"n"H^V«"Vf«TOiin"^in— ritento a* La Stampa d|,pieri — di quella signorina di Alessandria che lamenta inconvenienti al viso e disturbi generalizzati in conseguenza di cure praticatele a scono depilatorio con mezzi radiologici. A nostro avviso se il magistrato dovrà interessarsi del caso, non si pctrà fare a meno di sottolineare la complessità delle questioni sorte in evidenza da questo increscioso incidente. Lungi dall'esprimere su di esso qualsiasi giudizio anche ipotetico, in mancanza di una documentazione dettagliata, vogliamo ricordare qualche elemento di interesse generale che questo fatto di cronaca ha richiamato. Occorre tenere presente che <?i fronte ad una applicazione di raggi X o di radio le reazioni variano notevolmente. I radiologi distinguono una reazione precoce e una reazione tardiva. Non appena la estensione della cute irradiata ha raggiunto una certa ampiezza, si assiste nelle giornate immediatamente successive all'irradiazione alla comparsa di fenomeni che non sono diversi dai fenomeni tipici dell'infiammazione: arrossamento, tumefazione, aumento di temperatura della cute, dolor?. Vi sono elementi capaci di fare variare questa reazione cutanea precoce? Sono numerosi. Ne citeremo alcuni. Il colorito naturale della pelle ha la sua importanza: gli individui biondi danno più facilmente luogo a manifestazioni di tipo infiammatorio (specie arrossamento) mentre i bruni passano senza incidenti di rilievo e più rapidamente allo stadio della pigmentazione. Varie regioni del corpo umano hanno sensibilità molto, diversa : la pelle delle mani è più sensibile di quella del dorso; particolarmente radiosensibile è la cute del collo di pazienti affetti da certe malattie della tiroide. La professione è da tenersi d'altronde ben presente: la esposizione alle irritazioni meccaniche (mani dei lavoratori manuali), la esposizione eccessiva ai raggi del sole etc, sembrano aumentare la sensibilità ai raggi X. Dopo un intervallo di tempo variabile da caso a caso ma di solito assai lungo (parecchi anni) si manifestano le lesioni tardive della pelle: essa si annerisce (pigmentazioni anormali), i piccoli vasi sottocutanei si dilatano e deformano (telangiectasie), la pelle diventa secca, inelastica, talora madreperlacea, e presenta tutte le caratteristiche di pelle invecchiata. Naturalmente prima di raggiungere questo stadio si è assistito alla depilazione, vale a dire alla caduta del pelo. Essa è dovuta alla lesione, da parte-della radiazione ionizzante, della radice del pelo che In condizioni normali garantisce il suo accrescimento. L'azione della radiazione può essere varia, a seconda, per esempio, della dose applicata, dello stadio di sviluppo del pelo etc. Essa può essere anche transitoria. Comunque l'opera — talora invero difficile del radiologo — ha questo scopo: riuscire a provocare la caduta del pelo evitando le conseguenze di una reazione tardiva post-radioterapica. Per raggiungere questo scopo egli dovrà tenere presenti — e valutare preventivamente — molti elementi, pur non riuscendo ad abolire quella quota di rischio che ogni intervento terapeutico comporta. La medicina moderna tuttavia tende sempre maggiormente a identificare le cause dell'anormale accrescimento dei peli. E' stata l'endocrinologia a dimostrare che molti stati di eccessivo e anormale accrescimento dei peli (ipertricosi) sono legati a disfunzioni di alcune ghiandole a secrezione interna. Sono soprattutto svAdsogrmdaqatesusopnblede gp«sscminvcIctsvnlocnl'cpsttdcmdtglutJsgp«tmciltcPgQMgltnmcbilngateqosrqppdludtAcdcidrssezulmgcbgmnulpirpsclrtfvdrmzl'ipofisi ed il surrene ad es-:rsere responsabili di questo' tipo di disturbi. Non vi è s• j dubbio che in questi casi una terapia medica presenta sicuri vantaggi: essa cu- ra — ove possibile — la causa vera dell'ipertricosi e con essa un complesso di altri disturbi organici forse meno evidenti ma altrettanto importanti per la vita dell'individuo. prof. B. Bellion dell'Università di Torino

Persone citate: Bellion

Luoghi citati: Alessandria