Accuse inglesi a Churchill per la caduta di Tobruk nel '42

Accuse inglesi a Churchill per la caduta di Tobruk nel '42 Accuse inglesi a Churchill per la caduta di Tobruk nel '42 Aspre critiche all'ex primo ministro in una biografia del maresciallo Auchinleck scritta da John Connell (Dal nostro corrispondente) Londra, 21 novembre. Sir Winston Churchill è in parte responsabile per la caduta di Tobruk davanti alle forze di Rommel nel giugno del 1942, afferma lo storico inglese John Connell, in un libro pubblicato oggi. Connell sostiene che il giudizio militare di sir Winston era « spesso grossolanamente errato ». Le accuse vengono fatte nel libro Auchinleck, una biografia del maresciallo sir Claude Auchinleck. Tobruk cadde nelle mani delle truppe italo-tedesche mentre Auchinleck era comandante in capo nel Medio Oriente e poco dopo l'esonero del generale sir Neil Ritchie dal comando dell'VIII Armata. Un aspetto importante della tragedia di Tobruk — afferma Connell — è rappresentato dal fatto che Churchill, sia nel momento in cui Tobruk cadde che più tardi, non riuscì a comprendere di essere uno dei principali responsabili. Attribuì tutta la colpa ad Auchinleck che aveva compiuto ogni sforzo per evitare una catastrofe che le interferenze emotive del Primo ministro contribuirono molto a far precipitare. Secondo Connell « la mancanza di una lucida comprensione e le poco chiare definizioni di responsabilità » tra Auchinleck e Ritchie portarono ad una cattiva utilizzazione delle forze le cui conseguenze costituiscono « una infelice pagina nella storia militare britannica». « Il giudizio militare di Chur chili — aggiunge Connell — era spesso grossolanamente errato ed egli cercava, dopo, di dimostrare che aveva ragione e che la responsabilità per un fallimento spettava ad altri e non a lui. La mancanza di chiarezza e di precise responsabilità tra Auchinleck e Ritchie era colpa di Churchill stesso, che si rifiutò di comprendere le differenze di responsabilità tra il comandante in capo del Medio Oriente ed il comandante dell'Ottava Armata, che Au chinleck aveva spesso messo in luce. Nelle questioni politiche Churchill poteva essere magna-1 nlmo, ma nelle questioni militari ove è necessario esperienza e addestramento, una più profonda disciplina ed una più penetrante intuizione, Churchill si dimostrò arrogante, ostinato e privo di magnanimità ». L'autore ricorda altresì che nel novembre del 1941 Auchinleck lanciò una grande offensiva nel deserto occidentale e quando l'offensiva si fermò, Auchinleck giudicò « estremamente pericoloso » attaccare ancora senza una superiorità di carri armati. Churchill — secondo Connell — divenne « furioso» e voleva chiedere il richiamo di Auchinleck. Il libro afferma che Churchill voleva sempre attaccare. Il Primo ministro britannico, a quanto si afferma nel libro, mandò una serie di telegrammi di tono rovente al generale, che si trovava al Cairo, per dargli ordine di passare all'attacco quando invece Auchinleck era persuaso che non fosse il momento. Ad un certo punto, Churchill minacciò di inviare gli squadroni aerei a disposizione del generale su altri fronti se Auchinleck non fosse passato all'attacco immediatamente. Il Primo ministro britannico avrebbe anzi detto ad alcuni amici: «Vedrete che questa minaccia lo smuove ». Visto però che la minaccia non aveva l'effetto desiderato, egli mandò al Cairo il gen. Archibald Nye, con l'ordine di persuadere Auchinleck ad attaccare. Ma il gen. Nye, giunto sul posto, si persuase invece del buon senso di Auchinleck ed informò il governo di Londra sulla situazione. Per tutta risposta Churchill gli mandò a dire: «Mi pare che voi abbiate accettato per buono tutto quello che vi hanno detto, col risultato che dovremo subire la probabile caduta di Malta. Le nostre armate rester. : .no oziose, men tre il nemico riesce a rifor nirsi in Libia assai meglio di quanto possiamo fare noi ». Nonostante questi telegrammi da Londra, Auchinleck continuò a sostener» 11 proprio punto di vista. r. a.

Luoghi citati: Auchinleck, Cairo, Libia, Londra, Medio Oriente