" L'Urss ci darà possibilità di cercare gii ex-prigionieri,,

" L'Urss ci darà possibilità di cercare gii ex-prigionieri,, Un discofilo ai Settato del ministro Pella " L'Urss ci darà possibilità di cercare gii ex-prigionieri,, La delegazione della Croce Rossa italiana si metterà in contatto, prima di partire, con chiunque abbia notizie sui dispersi - «L'Italia non giudica chiuso il problema, ma sarebbe colpevole alimentare illusioni eccessive » (Mostro servizio particolare) Roma, 20 novembre. Il Senato ha discusso oggi il problema degli ex-prigionieri italiani nell'U.R.S.S. La seduta è stata aperta da un breve intervento del sen. Tartufali, che ha avuto un Aglio disperso in Russia. Le Croci Rosse italiana e sovietica — egli ha detto — dovranno cercare di acquisire tutte le informazioni possibili, sempre tenendo presente che la dolorosa questione è sempre aperta. Ma per ottenere queste informazioni occorrerà un atto di buona volontà da parte de! governo sovietico che dovrà far comprendere alle famiglie russe e ai gruppi collettivi che in questi anni avessero ospitato degli italiani che nulla avrebbero da temere se si decidessero a confessare la verità. E' probabile, infatti, che qualche noBtro soldato abbia trovato ospitalità presso qualche famij'lia o, ancor più probabilmente, presso una donna; e che non osi farsi vivo per timore di compromettere le persone che lo hanno aiutato. Anche il governo italiano potrebbe compiere un gesto analogo a quello richiesto al governo russo; e, per mezzo della radio e dei giornali russi, far sapere agli italiani che ancor dovessero trovarsi nella U.R.S.S. che nulla avrebbero da temere dalla Giustizia italiana se dessero notizie ai loro cari. Può darsi, infatti, che vi siano in Russia dei disertori; e qualche italiano potrebbe essersi rifatta una famiglia, dimenticando quella lasciata in Italia. Il sen. Tartufoli ha continuato dicendo che, se non sarà possibile far rientrare in Italia qualche ultimo disperso, dovrebbe essere sicuramente possìbile far tornare in patria le spoglie del Caduti. Ha risposto il ministro Pella affermando che il governo considera il problema più sul piano umano che su quello politico; e ricordando che quando nel 1953 l'ambasciatore sovietico venne a comunicargli che non vi era più nessun prigioniero o disperso italiano in Russia, egli rispose al diplo matico sovietico dicendogli che l'Italia non giudicava chiusa la questione. E non la eonsl dera chiusa oggi. « Il proble ma — egli ha detto — va trattato con molta elasticità affinché, se qualcuno vi è che possa essere ricondotto alla famiglia, costui possa essere restituito ai suoi cari. Dev'essere ben chiaro che il governo italiano non ha rilasciato all'Unione Sovietica nessuna quietanza a saldo che chiuda per sempre la questione dei nostri prigionieri e dispersi». Il Ministro ha poi detto che il governo appoggerà le proposte presentate dal sen. Tartufoli e che si propone di presentare una legge per istituire la «Giornata del disperso» Poi ha concluso ribadendo che con le recenti iniziative, si è schiusa la possibilità di rag giungere risultati concreti anche se sarebbe colpevole, da parte del governo, alimentare illusioni eccessive. Più tardi, durante la replica del missino Nencioni, che vo leva fargli dire più di quanto egli avesse detto, e cioè che egli — Pella — non condivi deva la lettera e lo spirito del comunicato emesso a Mosca, il ministro degli Esteri ha in terrotto l'oratore per riporta re il problema nei suoi giusti termini. Pella ha poi confermato che la Croce Rossa Italiana avrà in Russia le più ampie possibilità di investigazione e che, prima di partire, si metterà in contatto con chiunque sia in grado di fornire notizie sui dispersi. g< &_

Persone citate: Nencioni, Pella