L'H3 della dottoressa romena non è un "elisir di lunga vita"

L'H3 della dottoressa romena non è un "elisir di lunga vita" Eccessive le speranze sollevate dal siero contro la vecchiaia / ,,, « L'H3 della dottoressa romena non è un "elisir di lunga vita" /I farmaco, a base di novocaina, stimolerebbe le celiale dei tessati ringiovanendole Gli esperimenti condotti in Italia non confermano però i risaltati ottenuti da Anna Aslan - Già nel '57 la studiosa suscitò perplessità al congresso mondiale di Merano Eingiovanire o perlomeno mantenere più lungamente possibile buona prestanza fisica, nonché freschezza mentale, è un po' l'aspirazione di tutti; di oggi per chi ha già raggiunta l'età matura, di domani per i giovani di oggi. Sicché il discorso sui mezzi terapeutico-preventivi adatti alla bisogna, fatto in più occasioni su queste colonne, è sempre di attualità. Ma stavolta vi aggiunge sapore di viva curiosità un fatto di cronaca, l'arrivo a Londra della famosa dottoressa romena Anna Aslan, che porta con sé un bel numero di fiale in cui sarebbe racchiuso un ragguardevole potenziale di giovinezza da somministrarsi a titolo sperimentale, forse per convincere quanti medici guardano ancor oggi con un certo scetticismo alle decantate virtù ringiovanitrici di un anestetico, andato prima celebre soltanto per la sua garantita capacità di calmare o sopprimere dolori, ed ora rimesso in onore dalla Aslan come secondatore del sogno di Faust. L'anestetico in parola è un rinomato succedaneo della cocaina, meno tossico e più attivo, senza azioni irritanti sui tessuti, la novocaina. Si impiega nella cosiddetta anestesia di conduzione in varie branche della medicina. Se particolarmente se ne avvalgono i dentisti per la sua azione locale, da tempo altri specialisti se ne sono andati servendo persino mediante iniezioni endoarteriose per altri scopi. Ed è precisamente attuando tale sistema per curare una tormentosa artrite che dalla scapola destra si estendeva all'omero di mia vecchia di novantadue anni che la dottoressa Aslan scoprì nel 1949 l'altra faccia terapeutica della novocaina. La vecchietta non aveva soltanto l'artrite, ma anche disturbi di memoria, vista e udito diminuiti, riflessi tendinei lenti, atrofia muscolare, pelle a squame di pesce, capelli completamente bianchi. Fiacco era il suo cuore, con un'esagerata frequenza dei battiti con disturbi del loro ritmo. Respiro affannoso al minimo sforzo, arterie indurite e tortuose, pressione eccessiva, erano gli altri guai che completavano il quadro clinico, su uno sfondo di grave depressione generale. Questi rilievi erano stati accuratamente fatti dalla Aslan, perché la dottoressa romena già da tempo eseguiva ricerche sulla vecchiaia presso la Casa dei vecchi « J. C. Frimu », e divenne poi direttrice dei laboratori di ricerche dell'Istituto di geriatria C. J. Parhon, di Bucarest, posto sotto il controllo dell'Accademia della Repubblica popolare romena. Orbene — come potemmo leggere in una sua relazione fatta a Merano due anni fa, allorché diede notizia per la prima volta del suo metodo in un congresso internazionale di gerontologia — quella vecchia, poco dopo le iniezioni di novocaina, non solo fu liberata dei suoi dolori acuti, ma cominciò a migliorare nel suo stato generale, comprese le facoltà psichiche. Ripresa la cura successivamente con una certa assiduità, e con i nuovi intendimenti geriatrici, cioè a scopo di cura degli acciacchi di vecchiaia, i risultati divennero sorprendenti. Fiabesca sembrò allora la comunicazione della Aslan. La paziente, arrivata ai novantotto anni, aveva muscolatura più sciolta, arterie meno tortuose, memoria brillante, eccetera eccetera, ivi compreso lo spuntare di nuovi capelli colorati, minor evidenza delle rughe, diminuzione delle macchie senili della pelle. Tutta la numerosa, successiva casistica ha portato la scopritrice a un entusiasmo contagioso, che non trova precedenti se non nel gran chiasso fatto a suo tempo per il siero di Bogomoletz o per gli innesti di Woronoff. Invero le scarse prime prove fatte da noi col citato anestetico, con iniezioni sottocutanee, secondo le prime indicazioni della Aslan, non sarebbero risultate tali da autorizzare tan\& euforia, pur potendosi obiettare che forse è mancata la.costanza della lunghissima protrazione della cura. Attualmente questa viene effettuata dalla Aslan con una sostanza denominata H-3, nella cui formula, però, l'elemento fondamentale resta la novocaina. Circa il meccanismo d'azione dell'anestetico a scopo di ringiovanimento diverse ipotesi sono state emesse. Per chi si attiene alla dottrina del famoso fisiologo russo Pavlov, per cui la senilità si produrrebbe con l'intermediario di disturbi della corteccia cerebrale, l'influsso che su di questa dimostra la novocaina apparirebbe sufficiente per riattivare molte funzioni impigrite. Ciò tenendo conto del fatto che la corteccia cerebrale influenza l'attività delle ghiandole endocrine, il ricambio, i più intimi processi di nutrizione dei tessuti, nonché quei processi « enzimatici » (cioè a mezzo di fermenti) cui la moderna medicina attribuisce importanza capitale. D'altronde la Aslan avrebbe dimostrato sperimentalmente che sotto l'azione della novocaina le cellule dei tessuti migliorano la loro capacità di utilizzare l'ossigeno. Un giudizio conclusivo ? Quello dubitativo di attesa, in quanto a farmaco « elisir di lunga vita ». Meno cauto in quanto a possibile mitigatore di certi acciacchi della vecchiaia. Il tempo giudicherà meglio. Angelo Viziano La dottoressa romena Anna Aslan mentre pratica una iniezione del farmaco « H.3 » ad uno dei suoi pazienti, Pavreso Margasian, ohe conterebbe 113 anni (Telefoto) nolafe i ; i m111 il ( 111 i 11111 ri 111111 ( 1111 < 11111 i r i m ! m m i m li 11m n i n i u 11m1111111 m i m m 11 n ! 11111 n 111 m i m m i ir 111 n i u n i i 111 i n 11111111 m 111111111111 m e 111111111 ti li 11111111 ! i m111

Persone citate: Angelo Viziano, Anna Aslan, Faust, Pavlov

Luoghi citati: Bucarest, Italia, Londra, Merano