Una ragazza di 16 anni muore travolta dal treno

Una ragazza di 16 anni muore travolta dal treno Mentre all'alba andava al lavoro Una ragazza di 16 anni muore travolta dal treno (Nostro servizio particolare) Condove, 19 novembre. (g.n.) Un'operaia di sedici anni è rimasta uccisa dal treno mentre si recava al lavoro, ieri mattina alle 6,40. Aveva attraversato il passaggio a livello posto ad un centinaio di metri dalla stazione di Condove, sgusciando sotto le sbarre abbassate. Tutti i giorni all'alba la ragazza — Marinetta Sangregorìo — per essere puntuale allo stabilimento, varcava i binari prima che le sbarre s'alzassero: aspettava che il « diretto » per Modane transitasse e con la bicicletta per mano correva dall'altra parte della strada. Ieri l'ha tratta in inganno un treno merci, fermo in stazione. Credette che il « diretto» fosse già passato. Invece il convoglio era in ritardo di sei minuti sull'orario. Coperta com'era dall'ultimo vagone del merci, la ragazza non vide la locomotiva Era buio. Non udì neppure la sirena che il macchinista stava azionando: per il freddo si era avvolta la testa in una pesante sciarpa di lana. Le ruote l'hanno travolta, sfigurata e maciullata, scagliandola lontano. Marinetta Sangregorìo era la maggiore di sei tra sorelle e fratelli. Piccola, bruna, poco appariscente. Fino a due anni fa viveva miseramente con la famiglia nel paese natale, Ca- salnuovo Monterotaro, provincia di Foggia. Uno zio che fa il barbiere a Condove la chiamò e le trovò lavoro In una azienda tessile di Vaie. Ancora quasi bambina conobbe la fatica eil i sacrifici, risparmiava sul magro stipendio per aiutare i genitori ed i fratellini. Dopo di lei vennero su anche 1 parenti e le cose presero un andamento migliore: vivevano però in otto in due stanze. Carolina apprese per prima la notizia della sciagura. Iscritta ad un altro turno, essa andò in stabilimento alle 8. Varcò il passaggio a livello, senti gente che parlava di una disgrazia, d'una fanciulla schiacciata dal treno. Non sì accorse che qualcuno l'aveva rlcoscluta e la guardava con commiserazione. Aveva fretta, tirò dritto senza fermarsi. In fabbrica le compagne le dissero che Marinetta, attesa per le 7, non era ancora arrivata «E' lei — si mise subito a gridare Carolina, — è lei la ragazza morta sui binari! ». L'accompagnarono lungo la strada ferrata. Riconobbe nei brandelli di stoffa sparsi fra le rotaie il paletò della sorella maggiore. Anche il padre di Marinetta era al lavoro. Gli operai commentavano l'incidente della stazione, ma nessuno sapeva chi era la giovane uccisa. «Mia figlia non può essere — diceva il poveruomo, — è in fabbrica dall'alba ». Però era inquieto. Sarebbe corso alla ferrovia se avesse osato chiedere un permesso. Non distoglieva lo sguardo dalla porta del reparto; pensava: «Se si apre, vengono a dirmi che è morta Marinetta ». Trascorsero due ore. L'angoscia stava già per svanire quando, verso le 9, l'uscio si aprì. Era un carabiniere. Il padre non fece domande, si avviò piangendo verso la stazione. Marinetta Sangregorìo i

Luoghi citati: Condove, Foggia, Modane, Vaie