Amnistia per il carrettiere che diede il caffè al cavallo

Amnistia per il carrettiere che diede il caffè al cavallo Amnistia per il carrettiere che diede il caffè al cavallo Davanti al bar molta gente lo guardava - Intervenne un vigile: «Circolare, circolare » - Il padrone dell'animale rispose con frasi oltraggiose Roma, 19 novembre. L'amnistia ha tolto il carrettiere Silvio Bianchi, che un po' per colpa del suo cavallo e molto in conseguenza della sua esuberanza, ha collezionato una pericolosa serie di oltraggi a pubblici ufficiali, da un brutto guaio. Egli, nel febbraio scorso, fu condannato a 8 mesi di reclusione — il P.M. ne aveva chiesti ventiquattro — per aver rivolto parole ingiuriose a un vigile urbano intervenuto perché insieme al suo cavallo stava intralciando il traffico: «Che ci posso fare — si giustificò li carrettiere — se la gente si ferma a vedere il mio cavallo che prende il caffè? Il vigile credette che lo lo prendessi in giro e mi trattò male ed io sono un tipo che non si lascia passare la mosca sul naso ». Silvio Bianchi,'la sera in cui avvenne l'incidente, aveva fatto una discreta sosta all'osteria e ne era uscito con la voglia matta di prendere un caffè. Era salito a cassetta del suo carretto; aveva tirato le redini e come al solito si era messo a parlare con il suo cavallo sino davanti a un bar, a San Giovanni. Fermò il carretto, entrò nel locale e ordinò due caffè. « Doppio? » gli domandò il banchista. « No, no, due » ribadì Silvio Bianchi. «Deve venire un suo amico?» tornò a chiedergli il cameriere. «No. Glielo porto io al mio amico. E' l'unico vero amico che ho: il mio cavallo». Il barista si mise a ridere incredulo. Ma quando le due tazzine fumanti furono pronte Silvio Bianchi ne vuotò una commentando: « A lui non piace troppo caldo ». Poi prese la tazzina e usci seguito da tutti 1 clienti del bar. incuriositi II carrettiere si avvicinò al suo cavallo e gli avvicinò la tazzina al muso: sembrava di assistere alla trasformazione in realtà di una barzelletta di gusto britannico. Fu a quel momento che intervenne il vigile il quale non credette a quanto gli spiegò Silvio Bianchi. «Non mi racconti scioc chezze — disse l'agente — e sgombri la strada ». « Macché sciocchezze — ribatté il carrettiere. Io 11 caffè al mio cavallo glielo dò sempre». È su questo argomento si accese una discussione che fini male per il proprietario di un così straordinario animale: il tribunale lo condannò ad otto mesi. Stamane in Corte d'Appello il difensore dell'imputato aw. Vittorio Bettinl ha sostenuto che le attenuanti dovevano essere considerate prevalenti sulle aggravanti e che pertanto Silvio Bianchi poteva essere ammesso a beneficiare della amnistia. La Corte, accogliendo questa tesi, ritenuta valida an che dal P.G., ha amnistiato il carrettiere il quale, però, è costretto a rimanere in carcere dove è finito per un ennesimo oltraggio e non si sa bene se, anche questa volta, la colpa è del suo cavallo.

Persone citate: Silvio Bianchi

Luoghi citati: Roma