Cronaca televisiva

Cronaca televisivaCronaca televisiva Una divertente puntata di Canzonissima - Estrosa e bonaria satira, piacevoli intermezzi musicali Curiose immagini e notizie nel documentario sul Giappone - Alle 21: terza puntata di Campanile Sera Fa un certo effetto parlare bene della televisione per due sere di seguito. Eppure è così. L'altro ieri « Giallo club », ieri « Canzonissima » hanno rialzato le basse quotazioni dei programmi. Salvo il finale (e vedremo perché) questa puntata di « Canzonissima » è stata tutta divertente. Il ricordo della scialba e monotona trasmissione dello scorso anno è ormai lontano: non c'è più una sfilata di motivi senza contorno di iniziative e di idee, ma c'è un vero e proprio spettacolo di rivista, con tanto di copione e un ottimo trio di attori. Stavolta il copione è risultato particolarmente estroso; e per spirito mordace e per brio lo possiamo senz'altro paragonare a quello della prima puntata. Le prese in giro, gli sfottò, le parodìe sono state numerose e continue. E' comparso II e i i e i i , r ò e a a a noto radio-tele-cronista 'sportivo Niccolò Carosio che, in panni medioevali, ha commentato una partita a scacchi. Delia Scala, Panelli e Manfredi si sono esibiti in esilaranti scenette che parodiavano, insieme, < Telescuola » e < Carosello ». E con la collaborazione di Mario Riva, Kramer, la Bongiovanni e Bacilieri si è fatta un'altra buffa contaminazione, fra il telegiornale e il « Musichiere »: frequenti, pur se blandi, gli accenni a uomini politici e ai luoghi comuni dei loro discorsi: un'audacia insolita per la tv, che deve aver gradevolmente stupito il pubblico disabituato alle forme' anche più innocenti e lecite di canzonatura all'autorità costituita. Persino il consueto, logoro sketch di Delia Scala (lo sketch dove mette in confusione e manda su tutte le furie l'interlocutore) ha acquistato vigoria, attingendo a questo umorismo anticonvtnzionale. E altrettanto si può dir? dei monologhi di Panelli e di Manfredi. Molti i bersagli: i programmi tv. soprattutto, e attori, rubriche, festival, avvenimenti politici. Non è mancata neppure un'allusione alle ormai tradizionali proteste de L'Osservatore Romano per la peccaminosa presenza di ballerine in «Canzonissima». Precisiamo che gli sfottò, dal primo all'ultimo, erano contenuti in limiti approvabili anche dal più codino e più ottuso censore. Ma non stupiamoci se qualcuno, egualmente, si offenderà. Puntata felice anche per le canzoni, incorniciate con gusto e con garbo. Ricordiamo « Addio Maria » con Johnny Dorelli e il bel volto di Miranda Martino in trasparenza; e la « Marcia in fa » ambientata nell'atmosfera tumultuosa di un circo (Latilla cantava con una scimmia in braccio e sullo sfondo, a cavallo, c'era Lombardi, l'amico degli animali); e « Anema e core » accennata e ripresa con indubbio effetto scenico da otto cantanti, quattro uomini e quattro donne. Unica nota meno positiva — come abbiamo accennato all'inizio — il finale. C'è la faccenda del grottesco can-can tipo famiglia che smorza il ritmo proprio in chiusura: ma non è colpa di Garinoi e Giovannini, lo sappiamo. Piuttosto i due autori dovrebbero curare di più le strofette di Delia Scala: ieri si salvava, forse, quella su Carosio; le altre erano deboli per non dire banali. Ad ogni modo, anche con questa riserva, ci sentiamo di affermare che «Canzonissima» è il miglior spettacolo della settimana: vorremmo aggiungere «per ora », ma francamente non ve diamo temibili avversari all'orizzonte. rcdrmrztqbensesab E' proseguito il documentario sul Giappone che stavolta comprendeva immagini anche di Bangkok e Hong-Kong: una rapida, fuggevole visione del mondo orientale, tutta esteriore ma non priva di piacevolezza e di interesse. Qualche notizia curiosa (per esempio-, quella del servizio religioso obbligatorio in uso a Bangkok) e qualche altra gentile (i daini, in Giappone, non sono massacrati a fucilate, ma nutriti e allevati con affetto perché, secondo antica convinzione, apportatori di serenità e di bene). Ha chiuso i programmi « Teleuropa». Lo ripetiamo per la ennesima volta, è da approvare e da caldeggiare una propaganda per l'idea europeistica. La serietà e la nobiltà della trasmissione è fuori dubbio, sono necessari in tv, per l'equi- librio generale, questi intermezzi di informazione e di cultura. Ma se non si sa attirare il pubblico, la trasmissione risulta inutile. Ieri si sono sollevati dal tedio complessivo il convegno internazionale degli scrittori e l'indovinello geografico. Un po' poco. Oggi alle 19,30 programma di canzoni Alle 21 « Campanile sera » cui seguiranno « Incontri di Indro Montanelli: Lea Padovani » e la seconda puntata di c Scienza e avvenire » dedicata alla Roentgencinemato- grafla- u. bz. pfiMnavi Lea Padovani, personaggio di turno negli «Incontri»

Luoghi citati: Bangkok, Giappone