Sullo schermo

Sullo schermo Sullo schermo Al Cristallo: La notte brava, di Mauro Bolognini Un altro film sui giovani e sui mali che loro derivano da una iniziale carenza di scapaccioni. Fuor di scherzo un pungente racconto di costume romanesco, intriso di sughi pasoliniani (di Pier Paolo Pasolini sono il soggetto e la sceneggiatura) e quindi importante anche per la nuova lingua e il vocabolario che se ne dovrà pur compilare. «.Ancora deve nascere quello che ce frega a noi ». «La più pulita ci ha la rogna», « Mica lo sa che radica che so' 10 » e « Andare in bianco » per fallire il colpo, «Affondare», per accelerare in automobile e cosi via, un florilegio di cui 11 film talvolta si compiace e dietro a cui si ripara nei momenti deboli. La crudeltà della giovinezza ineducata ma non priva di qualche istinto gentile è il tono dominante del racconto, che appunto in esso trova unità salvandosi dal bozzettistico. Si comincia da una tenzone amebea fra due prostitutelle di Roma; interrotta (ma a comodo) da due giovinastri che per non destar sospetti nella polizia caricano le due litiganti su una macchina rubata e col paravento di quelle vanno e. vendere dei fucili rubati. Aggiuntasi una terza coppia dello stesso stampo, i maschi si trovano beffati dalla più svelta delle femmine che ha loro sottratto il « grisbi ». Della loro volontà di riscossa fa le spese un ricco bellimbusto che ci rimette il portafogli. Intanto che due s'azzuffano per la divisione del contenuto, il terzo se la squaglia col bottino, si reca con una bella vicina a un night club e ne è espulso sotto gli occhi d'uno dei compari, venuto in cerca di lui per vendicarsi. A quest'ultimo toccano i soldi e la ragazza, e sua sarà la notte brava, nella quale si sfoga fino all'acuto, diciamo anche sopra le righe (mance da diecimila lire non sono troppe anche per un povero?), l'immensa brama godereccia del picaro nutrito di film e di fumetti. Il contributo di Pasolini alle qualità cinematografiche di Mauro Bolognini si sente in un più acceso e imperioso realismo di cui il regista degli «Innamorati » e < Giovani marni » dà prova in questo suo nuovo film 3'. giovani. Se vi s'è introdotu anche qualche nota falsa (un abuso di omaggi floreali, il " gesto " finale di buttar via !e ultime mille lire e il verbalismo che s'è detto), ciò è perchè letteratura e cinema non si combinano mai insieme senza farsi reciprocamente qualche danno. Ma sono mende che non reprimono la sprizzante freschezza del quadro, il dono di un'osservazione sempre acuta e talvolta amara (si veda l'alba che succede alla notte di baldoria). Ottima, con la fotografia, la condotta degli attori, ccvrgpMatMd che ci danno piccoli gangster condotti a un grado di disinvoltura quasi americana (Laurent Terzieff, Franco Interlenghl e Jean Claude Brialy), prostitute a tutto tondo (Elsa Martinelli, Antonella Lualdì) e altri personaggi parimente attendibili (Anna Maria Ferrerò, Mylène Demongeot e una Ro sanna Schiaffino desolata e dolce). 1. p.

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