Nobile ottantenne e povero offre in vendita i suoi antichi titoli di duca e di marchese

Nobile ottantenne e povero offre in vendita i suoi antichi titoli di duca e di marchese Vive in provincia di Alessandria un disrendente dei principi normanni Nobile ottantenne e povero offre in vendita i suoi antichi titoli di duca e di marchese l suoi antenati avevano cinquantanove feudi - Ma suo padre perse tutto per ascoltare gli errati consigli di Giosuè Carducci e per il fallimento della Banca Romana - Lavorò come capo-tecnico nei Balcani e in Russia - Ora è ospite di dae mature mugnaie (Dal nostro inviato speciale) Sardigliano, 9 novembre. C'è qualcuno che voglia diventare duca e marchese.,di San Miniato e Brescia? <<Qjicsti titoli sono in vendita. 'Pale è almeno l'intenzione di colui che afferma di esserne- il possessore, Goffredo Gagliardi, marchese e duca di San Miniato e Brescia. <Io sono vecchio, -Jj% quasi ottantatré anni, sonò ammalato, non mi rimane molto da vivere — egli dice —. Sono soprattutto povero. Non ho che Una. pensione .di diecimila lire il mese. Quatfiàsa ,mi_dà mio figlio, in tutto non arrivo a trentamila lire il mese. Cosa me ne faccio di quei titoli ? Ho deciso di venderli. Prenderò un po' di quattrini che serviranno a rendere meno penosi i miei ultimi giorni. Se c'è qualcuno che vuol diventare duca e marchese si faccia avanti. Per qualche diecina di milioni sono disposto a cedergli tutti i diritti sul mio nobilissimo casato fondato da Carlo d'Angiò nove secoli fa ». Ed esibisce la documentazione. « Si riconosce che all'illustrissimo signor Goffredo Gagliardi di Giuseppe — dichiara un papiro dell'Accademia Araldica — storicamente compete qualità e titolo di nobile con l'attribuzione araldica dei marchesi anche per i discendenti ». Un'altra pergamena dell'Istituto . Genealogico Italiano — in un diploma che si fregia dello stemma del nobile casato consistente in uno scudo d'argento tagliato llMIIMIIiriI 1111111 II ii iii111 MI 11111111111Ji f II i II da una banda verde, accompagnato da due conchiglie rosse, e sormontato da un cimiero, con la, divisa .< Belligerans bello et in pace famosa » — afferma: « Le prime memorie dei Gagliardi, potente stirpe dì origine normanna,- rimontano al secolo XI, al tempo di Gisulto II principe di Salerno*. Aggiunge che .possedettero cìnqunntanqye, ,fe,udi. Dì questi feudi non ne è rimosto nemmeno uno. Goffredo Gagliardi vive poveramente a SardigliajiOr unp -ventina di cliiioméfri bltre--Novi ■ Ligure. Vi si è trasferito nella primavera scorsa, reduce dal ricovero di Tortona. Vi passò due anni, poi fu ricoverato a lungo in ospedale per una , ,grave operazione, e non volle\ tornarvi. Venne a stare a Sardigliano, accolto dalla signora Virginia Cerrato di ottant'anni e dalla figlia Giuseppina Rolandini di cinquantacinque, che gestiscono un mulino. Nemmeno una zolla di terra di quei lontanissimi cinquantanove feudi è sopravvissuta nei secoli. < La nostra famiglia è stata rovinata dal crollo della Banca Romana » dice Goffredo Gagliardi, con un mite sorriso. Una storia di oltre settantacinque anni fa, egli era un bambino a quel tempo, non capiva nulla. Capì però che la vita era cambiata. Era nato a Salerno, dove il padre aveva possedimenti, e battezzato a Bibbona, in provincia di Pisa, dove aveva altri possedimenti. « Tutto ciò che possedevamo fu ingoiato nel crollo della Banca Romana. Fu la rovina totale. Mio padre non riuscì a salvare che uno stabilimento di concimi chimici, una vigna, un palazzo a Bibbona. La rovina poi ci fu completata da quell'animale di Carducci». «.Quale Carducci? Il poeta?» t Proprio lui, Giosuè. Sarà sta-to un grande noeta, ma com* uomo d'affari non valeva mol-ito. Quell'animale di Carducci]diede a mio padre dei consi-gli così idioti su certi terreni,che perdemmo quel poco che ci era rimasto. A quindici anni dovetti cercarmi un lavoro di meccanico. Poi seguii dei corsi per corrispondenza e mi diplomai macchinista navale e ferroviario ». Quei diplomi gli servirono per occuparsi come capotecnico nell'impresa di costruzioni stradali Puricelli. «Ho girato mezzo mondo. Sono stato in Turchia, in Terra Santa, nei ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Balcani, in Russia. Nel '57'38 ero appunto in Russia dove la Puricelli doveva costruire cinquantamila chilometri di strade e dodicimila ponti. Non so cosa avvenne, un giorno i russi ci arrestarono e ci mandarono in carcere. Fummo condannati a morte. La mattina dopo ci avrebbero fucilati. Vennero ad aprire la porta della cella, io credevo che venissero a prendermi per fucilarmi, invece mi caricarono su un treno con gli altri e ci rimandarono in Itallay. 2\TèZ frattempo Goffredo Gagliardi, temperamento ardente, si era sposato tre volte, mettendo al mondo un mucchietto di figli. La prima volta a diciassette anni. « Fu mia ma,dre a impormi il matrimonio, \ avevo compromesso ima ra- gazza >. Pochissimi mesi dopo la moglie nel dare alla luce il bambino inori. A ventun anni, secondo matrimonio. Durò una trentina d'anni. Dopo la morte della seconda moglie, terzo matrimonio (lui 51 anno e lei solo SO). Questo è finito qualche anno dopo con una separazione di fatto. Dei molti figli non gliene sono rimasti che tre. Lelia, di 5.5 anni, e Danilo di 48, del secondo matrimonio, e Luisina di SS del terzo. Danilo ha a Tortona un negozio di orologeria, e passa al padre un modesto assenno mensile. Goffredo Gagliardi parla con occhi luccicanti della vendita dei suoi titoli, dei milioni che potrebbe ricavarne. « Un americano mi aveva offerto sessantamila dollari tempo fa. Quanto fanno sessantamila dollari? Treni acinque-quaranta milioni di lire, no? Gli ho fatto vedere i documenti, stavamo per concludere, poi dovette ripartire in fretta per l'America. Anche un inglese, anche un francese mi hanno offerto un mucchio di milioni, ma non sono tornati per con\cl}ldere. Eppure non è digi¬ Cile ». i Socchiude gli occhi, gli sem]1™ di vedere realizzato quel \su0 assurdo sogno senile. Chi \sa 1uantx & avranno spiegato che si tratta proprio d'un sogno assurdo, i titoli nobiliari in Italia non sono riconosciuti, non sono cedibili. Questo ormai lo ha capito. < Ci sono però gli stranieri » dice. Afa il figlio? *A lui non importa nulla dei titoli. Posso cederli a uno straniero. Idi bastano un po' di milioni per vivere tranquillo quei pochi gioi~ni che mi rimangono >. Giuseppe Faraci iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii Goffredo Gagliardi, marchese e duca di San Miniato e Brescia, che vuol cedere il suo titolo nobiliare. tilt IIIIIIII llllllllllllllllllllIIIIIIMIIIIIIMIIIMUIIIIMIMIIMIIIIIIf IIIIIIlHIIIIIMIIIIIIIIIMMIIIl