L'Italia appoggerà la Grecia ad entrare nel Mercato Comune

L'Italia appoggerà la Grecia ad entrare nel Mercato Comune L'Italia appoggerà la Grecia ad entrare nel Mercato Comune L'annuncio dato dal presidente del Consiglio on. Segni - Concorde azione dei due Paesi a favore della distensione internazionale - Primi colloqui di Karamanlis e Averoff a Roma (Nostro servizio particolare) Roma, 9 novembre. Il presidente del Consiglio greco Costantino Karamanlis e il ministro degli Esteri Evanghelios Averoff, giunti stamane a Roma in visita ufficiale, hanno immediatamente dato inizio al previsto programma di colloqui politici: già nella stessa mattinata con Segni e nel pomeriggio con Pella, gli ospiti hanno discusso i problemi di politica estera che interessano più da vicino i due Paesi. Le conversazioni si svolgono in un clima ohe va al di là della cordialità e della fiducia. Per molti aspetti le preoccupazioni del governo ellenico -sono simili a quelle del governo italiano in rapporto alla impostazione dei problemi nel nuovo corso internazionale. Ma, soprattutto, è stata approfondita la questione degli sviluppi del Mercato comune europeo al quale la Grecia intende associarsi. L'Italia, a quanto ha annunciato oggi stesso il presidente Segni, «offrirà a tale richiesta del governo di Atene il suo più amichevole appoggio» In questo momento, cosi, ai sta coordinando l'azione italiana e quella ellenica su due piani: su quello atlantico, spe¬ cialmente in vista della riu- o s i i n n i l o è o a o , l ù i e ¬ ntone di Parigi, e su quello più strettamente europeo ove l'Italia ricopre un ruolo tutto speciale in quanto potrebbe contribuire a individuare un « punto di saldatura » tra l Sei e la Gran Bretagna al fine di dar vita, senza alterare la struttura del Mercato comune, ad una più ampia zona di libero scambio. Questa sera il presidente Segni ha offerto al Circolo delle Forze Armate a Palazzo Barberini un pranzo in onore degli ospiti. Tra gli intervenuti erano le personalità del seguito dei due statisti greci ed i ministri Pella, Tambroni, Togni, Spataro, Colombo, Tupini, Giardina. Al levar delle mense, l'on. Segni ha pronunciato un caloroso brindisi: « Questo nostro incontro — ha detto fra l'altro il presidente Segni — avviene in un momento storico di grande importanza. Sembra, infatti, che stiano per schiudersi nuovi orizzonti innanzi agli occhi del mondo che anela alla pace e alla concordia. Noi italiani — governo e popolo - ci rallegriamo di questa recente evoluzione della situazione internazionale. E se per raggiunge re la distensione e la coesistenza saranno necessari nuovi sforzi e nuove prove di buona -|volontà, saremo lieti di faro tutto quanto sarà in nostro po tere per contribuirvi. Nell'at tesa, abbiamo tuttavia il dove re, di fronte ai nostri popoli ed a tutta l'umanità, di conti nuare a vigilare e di mantenere immutata la nostra collaborazione nel quadro della Comunità atlantica. Fra Grecia e Italia esiste una felice convergenza di ragioni e di interessi che por. ta i nostri Paesi ad operare in perfetta armonia di intenti ». Nella sua risposta il presidente Caramanlis ha messo in rilievo i legami che fin dai tempi più antichi hanno unito 1 due Paesi ed ha così proseguito: « Ma i legami tra i nostri due popoli non si limitano soltanto al passato. E negli odierni sviluppi della storia, seguiamo la stessa via, l'uno a fianco dell'altro. Partecipiamo alla stessa alleanza difensiva, verso la quale siamo stati guidati dalla nostra fede nei comuni ideali. « In quest'ultimo tempo si sta compiendo uno sforzo pieno di speranze verso il sicuro consolidamento della pace internazionale. Concordo con 11 suo punto di vista che dobbiamo offrire a questo sforzo la nostra buona volontà, senza lasciare che nel frattempo si rallentino la sorveglianza e lanostra solidarietà». f. s. I colloqui italo-greci al Viminale. A sinistra, Pella e Segni e a destra, in primo piano, Karamanlis e Averoff, affiancati da un gruppo di funzionari greoi (Tel.)