Linee e soluzioni nuove sulle fuoriserie del Salone

Linee e soluzioni nuove sulle fuoriserie del Salone I modelli dei carrozzieri italiani continuano a fare scuola Linee e soluzioni nuove sulle fuoriserie del Salone II tema più caratteristico di quest' anno è la « vestizione » dei telai Fiat 1800, 2100 e 1500 - Qualche progresso ai fini della sicurezza Il Salone di Torino, nei pri mi anni della ripresa post-bellica aveva tratto fama e importanza soprattutto dalla pre sentazione delle fuoriserie che 1 carrozzieri italiani offrivano al giudizio del pubblico inter nazionale. Erano quelli i tempi in cui la <linea italiana» cominciava ad assumere una sua fisionomia, a farsi notare ed apprezzare anche oltre i confini, preludio a quell'affermazione incontrastata — di non effimeri riflessi pratici — che si può --lassumere in questi termini: non meno di quaranta modelli attualmente nei listini di vendita delle fabbriche europee di automobili, sono di progetto dei carrozzieri e degli « stilisti » di Torino e Milano o, più sovente, direttamente eseguiti nei piccoli e grandi « ateliers » della valle occidentale del Po. Questa tradizione della rassegna torinese, anche adesso che ha assunto ben più vasta risonanza per i suoi aspetti economici, commerciali e produttivi, si mantiene ben viva, ne costituisce aheora una delle caratteristiche più tipiche, e in un certo senso pure mondane. Come un ricco salotto impreziosito da rari pezzi d'arte. Con una differenza. Che l'evoluzione nelle forme, nello stile dell'automobile, suggerita appunto dall'inventiva e dal gusto dei nostri carrozzieri, non è più soltanto suggerita dalla ricerca di nuove linee, ma si esprime adesso anche nello studio degli elementi accessori, in una quantità di soluzioni pratiche in genere rivolte a migliorare il comfort e la sicurezza dei veicoli (i due termini si integrano più di quanto non si creda). Per esempio la soppressione delle maniglie esterne di apertura delle portiere, sostituite da pulsanti a molla o addirittura a comando elettrico; il rivestimento del cruscotto cin materiali cedevoli, antiurto, e l'eliminazione delle sporgenze interne (maniglie d'apertura e alzacristalli, pomelleria, ecc.), sono soluzioni non ancora generalizzate ma sulla strada di diventarlo, poiché importantissime in quella ricerca della sicurezza cui 1 costruttori stanno finalmente rivolgendo qualche attenzione. In tema di comfort, è da segnalare la diffusione dei sedili di forma « anatomica >, cioè come plasmati sulla conformazione delle membra umane: nonché di comandi di scorrimento dei sedili stessi (in qualche caso anche regolabili nell'inclinazione dello schienale, o con spostamento semi-automatico di quest'ultimo per facilitare l'accessibilità al divano posteriore quando si tratta di carrozzerie a due sole portiere). La linea delle fuoriserie 1960 non sembra offrire differenze sostanziali rispetto a quella che l'ha preceduta, ma piuttosto qualche ritocco nell'impostazione dei volumi. Cosi cofani e code tendono ad accorciarsi, i padiglioni a concedere più superficie ai cristalli che non alla lamiera, assumendo anche un disegno più teso, tendenzialmente spigoloso e appiattito. Le fiancate, fino a un paio d'anni fa perfettamente lisce, presentano adesso motivi di vario genere che, unitamente alla-linea di cintura sempre più bassa, conferiscono alla vettura una maggiore snellezza. I problemi della penetrazione aerodinamica — lo si avverte non soltanto tra i carrozzieri, ma in genere in tutta la produzione normale — sembrano oggi meno appassionanti di un tempo, eccetto, è ovvio, sui modelli di alte prestazioni o da gran turismo, dove i progressi in questo campo sono evidenti, promossi dall'esperienza e, in qualche caso, dall'ausilio dell'indagine scientifica. * * I dup temi più trattati al Salone d: quest'anno sono le « vestizioni » dei telai Fiat 1800 (o 2100) e 1500, che costituiscono d'altra parte le maggiori novità italiane del 1959. Il primo, salvo qualche elaborazione speciale, sportiva, è base di numerosi modelli di lusso, carrozzati coupé o cabriolet (per coupé s'intende un tipo di vettura a due sole portiere, qualunque sia il numero dei posti): il secondo ha lasciata lìbera la fantasia per svariate interpretazioni della macchina dì impiego veloce o, come si è ormai soliti identificare, da «gran turismo ». Nel gruppo dei coupé 18002100 fanno spicco i modelli presentati da Pinìnfarina (notevole per il cristallo laterale continuo e per gli accorgimenti di sicurezza interna adottati), da Vignale, Viotti, Savio e Allemano (quest'ultimo sul telaio derivato Abarth di 2200 crac). Francis Lombardi espone, oltre a un coupé veloce, una berlina «ministeriale» a otto posti (due su strapuntini) e tre luci per lato Più varie, sempre sul più recente telaio Fiat, le trasformabili, che -on recente esotismo molti definiscono <; convertibili ». A cinque posti quelle di Monterosa e di Viotti, a due il tipo sportivo FiatAbarth 2200 realizzato da Allemano. Le carrozzerie speciali su Fiat 1500 sono tutte del tipo coupé a due posti, ad eccezio ne di un cabriolet di Savio. Linea più sportiva offrono i modelli di Pinìnfarina, Berto¬ ne (decisamente aerodinamico e con meccanica rielaborata dalla Osca), Vignale (di gran snellezza), Allemano, Zagato, Fissore, mentre Viotti e Scioneri hanno piuttosto dedicato la loro attenzione alla ricerca del massimo comfort. Numerosi altri sono i nuovi modelli di particolare interesse esposti al Salone, ma trattandosi in genere di vetture sportive o gran turismo su telai di più svariata origine, esulano dallo scopo di queste note. Ci limitiamo a segnalare le Ferrari 3000 e 4900 di Pinìnfarina e le Maserati 5000 (Touring) e 35C0 (Bertone e Vignale). Caso a sé fanno infine la originalissima « Selene » di Ghia, che è uno « studio di auto dell'avvenire », ricco di soluzioni estetichs e pratiche d'avanguardia, e' il coupé Pinìnfarina su telaio americano Cadillac, una vettura di linea impeccabile, con il padiglione trasparente ma schermabile in tutto o parzialmente mediante un sistema di lamelle metalliche scorrevoli, a comando elettrico. Ferruccio Bernabò niHiiiiiiiiiiiiHuiiniiiiniiiiiniiiiMiiiiiiiiiiini

Luoghi citati: Milano, Torino, Vignale