Cinque ragazzi schiacciati contro un muro da un'auto: uno è morto due sono moribondi

Cinque ragazzi schiacciati contro un muro da un'auto: uno è morto due sono moribondi Angosciosa sciagura sulla strada di Rivoli davanti al cotonificio di Leumann Cinque ragazzi schiacciati contro un muro da un'auto: uno è morto due sono moribondi Tutti da 9 a 12 anni: le famiglie li credevano all'oratorio - La grossa vettura straniera viaggiava a 100 km all'ora - Un ciclista rimasto sconosciuto attraversa in un tratto vietato - L'auto, dopo una frenata di 70 metri, balza sul marciapiedi - Accorrono passanti e automobilisti - Disperati tentativi in ospedale: un ragazzo muore, uno ha la testa fratturata, al terzo viene amputata una gamba; gli altri due sono feriti - L'investitore malmenato dalla folla - La denuncia: omicidio colposo ed eccesso di velocità Cintine ragazzi tra i nove e i dodici anni, che stavano camminando in gruppo sul marciapiedi, sono stati falciati da un'auto che ha sbandato: uno è morto, due sono in pericolo di vita, gli altri due feriti meno gravemente. La sciagura è accaduta in corso Francia, borgata Leumann di Collegno, alle 16,30 di ieri. L'auto era una «Huniber» Super macchine a disposizione dei visilatori del Salone dell'automobile per giri di prova. Alle 13.30 di ieri il presidente della « Rootes », signor Morgan, pregava il rappresentante torinese della casa, che è proprietario dell'autorimessa « Farò» di via Accademia Albertina 3, Grifo, di 2500 ce. di cilindrala con larga Ginevra 71127, di pro-pilota della filiale svizzera della « Rootcs Autos » inglese che co-struisco questa marca di automo- bili. Faceva parte del gruppo di1111J111 ! 111T11111E11111F111 ■ 111111S131111111111M11111111 i di far accompagnare con la <Humber » due inglesi a Barduneechia. Il viaggio serviva ai due per rendersi conto delle doti della vettura: da Bardonecchia avrebbero poi proseguito in treno per Parigi. L'incarico veniva affidalo al meccanico dell'autorimessa «Faro», Antonio Compagnoni di 22 anni, che abita in corso Taratilo 139 e che ha dimestichezza con auto di quel lipo lcsgtLcnrvdj Con la «Humber» egli andava ! e ad attendere i duo inglesi che ì t]pranzavano in un ristorante; j spslssld quindi i tre partivano per la Valle 'di Susa: un'ora e mezzo dopo la niacchina era a-Bardoneechia. Lasciati in stazione 1 clienti, l'autista riprendeva il viaggio per Torino. Alle ore 16,30 superava Rivoli e imboccava l'ampio stradale che conduce In città. Andava a velocità sostenuta, tra i 90 e 1 100, come è confermato dai ri- I r 1111 IIIIIIIII1IIIIIIIIIIIIIIH lillina mcp lievi della polizia stradale- e dai carabinieri di Collegno, e dalle stesse dichiarazioni del Compagnoni. Giunto a una cinquantina di metri dall'ingresso del cotonificio Leumann, che è sulla destra per chi viaggia in direzione di Torino, l'automobilista — secondo il racconto reso poi ai carabinieri — vedeva un giovane procedere sulla destra a piedi spingendo la bici- eletta. Improvvisamente l'uomo at traversava la strada, quasi di cor sa. II Compagnoni frenava di colpo e sterzava un po' a destra per scansarlo. Le ruote si bloccavano, la macchina slittava di traverso, sfiorava il ciclista, si rigirava su se stessa e andava a cozzare con la parte anteriore contro i pilastri del cancello della fabbrica Leu- marni. Davanti ai pilastri c'erano i cinque ragazzi, tre all'altezza del primo, due all'altezza del secondo. Usciti di casa per recarsi all'oratorio, stavano andando a giocare in un vicino cortile. Non fecero neanche in tempo ad accorgersi della macchina che piombava loro addosso: rimasero schiacciati contro il basso muretto e contro la cancellata di ferro. Tutti furono gettati a terra: privi di sensi, insanguinati, con gli abiti stracciati che andavano inzuppandosi di chiazze rosse; uno aveva una gamba maciullata, orribile a vedersi. Il primo ad accorrere fu il custode dello stabilimento. Emilio Bortolotto di 58 anni: subito dopo lo raggiunse l'automobilista investitore, sceso di macchina stordito e con sguardo allucinato Dava un'occhiata ai poveri corpi straziati, poi si girava a cerare il ciclista che gli aveva fallato la strada; e lo vedeva correre, balzare sulla bicicletta, allontanarsi. « Fermatelo, pigliatelo! », si metteva a gridare. La gente accorreva, ma non si curava del ciclista, sbigottita com'era dallo spettacolo straziante. Uno del presenti inveiva contro l'auto mobillsta, poi gli sferrava un pu gno; altri gli prestavan mano e il Compagnoni veniva afferrato e stretto da ogni parte. Altri accorsi cercavano di difenderlo e alla fine riuscivano a portarlo in salvo in una casa vicina. Intanto s'erano già fermate molte macchine, i ragazzi veni vano caricati su quattro vetture che partivano velocemente alla volta di l'orino. Tutto si era svol to nel giro di pochi minuti; sul luogo non rimanevano ora che la <i Humber » messa di traverso alla strada, una bicicletta contor ta che tino dei cinque ragazzi por tava a mano, qualche scarpa disseminata sul marciapiedi e macchie di sangue per terra, sull'in tonaco dei pilastrini e del basso muretto, sui ferri della cancellata Intanto la notizia della sciagura correva di bocca in bocca Molte madri s'affollavano attorno all'oratorio della parrocchia .li San- agN2tta Elisabetta, volevano sapere chi era stato investito e invocavano i nomi dei loro figli. Il parroco si portava sul posto a recare un po' di tranquillità; lui stesso telefonava all'ospedale Maria Vittoria per conoscere i nomi dei feriti e informare i parenti. Il dott. Corte, dirigente dello stabilimento Leumann, metteva subito a disposizione alcune macchine perché 1 genitori potessero raggiungere Torino e portarsi cosi vicino ai loro figli. Una donna, la signora Giannina Mazzoni in Parisi, informata da una vicina di casa, correva in strada e riconosceva In una delle scarpe abbandonate sul marciapiedi, quella di uno dei suoi due tigli. All'ospedale Maria Vittoria medici suore e infermiere si prodigavano per salvare i ragazzi: tre erano molto gravi, uno — Luigi Ceccato di 9 anni — appariva in condizioni disperate: aveva la testa sfracellata e altre profonde lesioni interne. Appena arrivato all'ospedale è slato messo sotto la tenda a ossigeno; ma tutto è stato inutile e alle 2u ha cessato di vivere. Frequentava la quarta classe elementare. Suo padre, Ermenegildo, di 47 anni, è meccanico presso la manifattura Leumann. Al momento dell'Incidente stava lavorando a una cinquantina di metri di distanza, ma non s'era ac corto di niente; l'ha saputo più tardi, quando 1 ragazzi erano stati già trasportati a Torino. E' andato da solo al capezzale del figlio che stava morendo, perché la moglie, Agnese Compagnìni di 39 anni, è dovuta restare ad accudire niiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiifiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiii all'ultimo nato, Alessandro di 40 giorni. Gli altri loro figli sono: Nereo di 19 anni, Giorgio di 15 e Fiorella di 5 anni. Gli altri due ragazzi in condizioni gravissime sono: Fulvio Padovan di 9 anni, abitante in corso Francia 283, e Salvatore Parisi ili 9, residente in corso Francia 299 bis. Il Padovan, che ha riportato la frattura della base cra¬ nica, è stato operato dai professori Re ed Opcrtl, assistiti dal dott. Nosollo. Al Parisi è stata amputata la gamba sinistra, che era orrendamente maciullata; lo sventurato bambino, operato dai dott. Magistrozzi e Crozzoli, ha subito anche la frattura della baso cranica e. del femore sinistro. Meno gravi sono gli ultimi due ragazzi: il fratello di Salvatore Parisi, Guido di 11 anni, che ha riportato escoriazioni guaribili in 12 giorni, e Bruno Francesconi di 12 anni, che abita in corso Francia 351. Il Francesconi ha il braccio sinistro fratturato ed 6 stato giudicato guaribile In 30 giorni. Efa uscito di casa in bicicletta per andare dal barbiere; poi, dopo essersi fatto tagliare i capelli, s'era aggregato, con la bicicletta a mano, al gruppo degli amici. Mentre il dott. Ferrerò e il dott. De Nardo lo stavano medicando, ha raccontato di aver Visio per un attimo solo la macchina sbandare, poi di avere sentito un gran colpo; altro non ricorda. I carabinieri di Collegno, hanno interrogato a lungo il guidatore della « Humber ». Piangeva, era sconvolto, disfatto: « Se avessi po-' luto prevedere che si sarebbe conclusa così, non avrei nemmeno toccato il freno» ha detto. In serata egli è stato rilasciato; verrà denunciato alla Magistratura per omicidio colposo e per velocità pericolosa. I carabinieri hanno cercalo di identificare il ciclista che aveva attraversato la strada proprio nel momento in cui stava arrivando la «Humber», ma non sono riusciti a rintracciarlo. Il luogo della sciagura: l'auto investitrice è ancora in mezzo alla strada; a destra, il fervore dei soccorsi al Maria Vittoria iiiiiiiiiiiiii)iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiitiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiHiEiiiiiu ninnili Luigi Ceccato, Florio Padovan e Bruno Francescon

Luoghi citati: Bardonecchia, Collegno, Ginevra, Parigi, Torino