Lettera amichevole ma ferma di De Gaulle al maresciallo Juin di Sandro Volta

Lettera amichevole ma ferma di De Gaulle al maresciallo Juin Lettera amichevole ma ferma di De Gaulle al maresciallo Juin Il generale invita « l'antico compagno d'armi » a non complicare il suo compito con interventi intempestivi - Richiamo del capo di Stato Maggiore agli alti ufficiali (Dal nostro corrispondente) Parigi, 30 ottobre. Soltanto stasera si è saputo che il Presidente della Repubblica ha inviato nei giorni scorsi una lettera al maresciallo Juin, in risposta alle critiche che il maresciallo gli aveva rivolto per il suo piano di pace in Algeria. Paris Presse, che ha avuto probabilmente l'informazione direttamente dall'Eliseo, afferma stasera che « De Gaulle non ha dimenticato che il maresciallo è stato suo camerata di corso e di combattimento, cosicché gli ha scritto a titolo personale, con un tono amichevole, se non familiare, ma con fermezza, chiedendogli di non complicare il suo compito con interventi pubblici intempestivi ». Il maresciallo non ha ancora risposto e il giornale lascia intendere che dipende dai termini della sua risposta se l'Eliseo considererà chiuso l'inei dente, oppure prenderà provvedimenti contro di lui Tali provvedimenti potrebbero consistere nell'esclusione del ma¬ resciallo Juin dalle riunioni del Comitato di difesa, che si tengono ogni mese presso il Presidente della Repubblica. Lo stesso provvedimento era già stato preso dal governo Laniel, in occasione di un'altra mancanza disciplinare del maresciallo, ma fu revocato da Pierre Mendès-France, quando diventò Presidente del Consiglio e il maresciallo Juin lo accompagnò in Tunisia. L'incidente sollevato dalla presa di posizione del maresciallo non può comunque considerars. ancora chiuso e il linguaggio della stampa di destra ne fornisce abbondanti prove. Così, per esempio, l'Aurore scrive: c Si pretenderebbe condannare al silenzio, quando il destino della nazione è in causa, un uomo illustre come Weygand, un uomo illustre come Juin, che dette all'esercito francese, in Italia, la sola vittoria dell'ultima guerra? Ciò non è concepibile » Il problema, d'altronde, non riguarda soltanto il marescial lo Juin, ma molti altri capi, i cui interventi politici complicano pericolosamente i compiti, già molto difficili, del governo francese Anche senza insistere sulle rivelazioni che provocarono nei giorni scorsi il sequestro dei settimanali l'Express e France-Observtteur, è certo che questi interventi si ripetono ormai quasi ogni giorno. Ora, per esempio, è la volta del generale Massu, di cui tutti ricordano la parte che ebbe nei fatti del 13 maggio 1958, il quale ha confermato che « la parola autodeterminazione è carica di tempesta ». Un nuovo monito, è stato rivolto agli alti gradi dell'esercito dal generale Ely, capo diStato maggiore generale, il quale, in un articolo pubblicpto nel numero uscito oggi della rivista della Difesa nazionale, afferma che « l'esercito non potrà lasciare l'Algeria in un avvenire umanamente prevedibile, ma dovrà rimanere al di sopra degli inevitabili movimenti politici ». Sandro Volta

Persone citate: De Gaulle, Massu

Luoghi citati: Algeria, Italia, Parigi, Tunisia