Due anni e 8 mesi al segretario che arrotondavo il magro stipendio

Due anni e 8 mesi al segretario che arrotondavo il magro stipendio (Muso a Verbania il processo degli ospedali rìumii Due anni e 8 mesi al segretario che arrotondavo il magro stipendio Concesso il condono • L'imputato, dott. Malferrari, aveva vinto concorsi per posti più importanti - Ricorrerà in appello: dice di non aver preso un soldo in più delle sue trentatremila lire mensili (Dal nostro inviato speciale) Verbanla, 22 ottobre, li tribunale di Verbania (pres. dott. Rainlerl, P. M. dott Longo Domi) ha ripreso oggi il processo a carico del dottore in economia e commercio Tommaso Malferrari, di anni 62, segretario degli Ospedali riuniti di Verbania e imputato di omissione aggravata di atti di ufficio e di concussione continuata. A tarda sera, dopo circa due ore di permanenza in camera di consiglio, il tribunale legge una sentenza che riconosce il Malferrari colpevole di ■ concussione con la conseguente condanna ad anni 2, mesi 8 e giorni 18 di reclusione, più 25.000 lire di multa, con il condono di due anni e della intera multa; per l'altro reato il tribunale ha giudicato di non doversi procedere in seguito ad amnistia L'udienza si è aperta alle ore 14,30 con la requisitoria del rappresentante della pubblica accusa. Pacatamente e sinteticamente egli ha riassunto 1 fatti: il Malferrari divenne segretario amministrativo degli Ospedali riuniti con uno stipendio di segretario comunale di quarto grado più II 25%; questo 25% non verrà ammesso dal ministero dell'Interno e allora in sostituzione l'ente ospedaliero delibera un < diritto di segreteria» sulla base di quello esistente per i segretari comunali. Osserva il P. M.: « Questa delibera doveva essere inviata alla prefettura di Novara per la relativa approvazione poiché costituiva una variazione al bilancio dell'ente pubblico. Non fu inviata perché considerata dall'imputato una deliberazione interna non soggetta a controllo. Ma allora bisognava restare nel termini sanciti dalla delibera stessa e cioè nelle forme abituali della legge e dei regolamenti ». Queste forme non furono applicate, non furono rispettate le tabelle regolamentari, e 11 diritto di segreteria fu esteso illegalmente alle forniture minime, e cioè senza contratti scritti, come pane, carne, formaggio, ecc. Vennero trascurati i riassunti mensili da trasmettere alla ragioneria e il rilascio di ricevute. C'è a discarico dell'imputato l'apparente attenuante dell'accantonamento in libretti di banca degli incassi avvenuti. Ma questi libretti — osserva 11 P. M. — erano al portatore e Intestati al direttore degli Ospedali riuniti di Verbania, cioè In definitiva a se stesso. Non erano per caso da considerarsi soltanto alla stregua di un paracadute? C'è da chiedersi se il Malferrari nelle sue mansioni era da considerarsi un pubblico ufficiale. Il P. M. non ne dubita e depreca ogni eventuale abuso di questa qualifica verso I privati cittadini, nel cui animo si va sempre più diffondendo la certezza di un certo « andazzo » nell'amministrazione pubblica, per non dire peggio. E' dovere del custode della legge invocarne il ri¬ gore tutte le volte che se ne constatano infrazioni: e così egli chiede per il Malferrari 3 anni e 4 mesi di reclusione più 90.000 lire di multa. La prima voce della difesa, avv. Fuhrmann, esamina le questioni di fondo nel campo, diremo così, cronlstico: il Malferrari diventa segretario amministrativo degli Ospedali Riuniti di Verbania in seguito a concorso per titoli ed esami. Egli è talmente ben qualificato in materia che, poco prima della sua sospensione a Verbania in seguito al processo, aveva vinto i concorsi di economo generale per l'ospedale di Mantova e di direttore generale per l'ospedale di Cesena. Non si può pensare a una capacità professionale disgiunta da precedenti morali ottimi. Ora a Verbania egli viene a trovarsi in una amministrazione cconfusa», per lo meno Incerta. Egli vuol collaborare al miglior andamento della gestione e finisce con l'imbrogliarla per eccesso di zelo. C'è quel suo 25 per cento in pericolo: l'ente ospedaliero provvede con l'istituzione del «diritto di segreteria». L'applicazione di questo diritto dà più del necessario: allora il Malferrari crea una « contabilità a parte » deplorabile dalle buone norme amministrative, ma utile agli effetti pratici per disponibilità immediata di denaro in qualsiasi momento. Di rado, è vero, egli rilascia ricevute, ma perché quasi nessuno le vuole per evitare l'aggravio del 3 per cento. Secondo 11 difensore la domanda essenziale da porsi è questa: « Il Malferrari prese per sé una aliquota sia pure minima di quel diritto?». La risposta è negativa. Se una prima perizia sembrava aver concluso per un ammanco finale di circa 270.000 lire, la perizia conclusiva constatò un di più di lire 34.072, alle quali forse potrebbero essere aggiunte altre 73.000 lire. Si fa colpa all'imputato di non aver trasmesso alla prefettura quella delibera del « diritto di segreteria » per non andare quindi soggetto a controlli; ma in tal caso egli avrebbe dovuto incassare milioni, non già concludere con un simile bilancio. La seconda voce della difesa, avv. Mela, fa una questione di diritto. Incorre in reato di concussione colui il quale si serve della sua qualità di pubblico ufficiale per estorcere denaro a proprio vantaggio, non già per quello dell'ente che egli rappresenta. Il Malferrari avrà tenuto una contabilità bizzarra, ma non disonesta e, peggio che peggio, a titolo infamante com'è la concussione. Tutti e due I difensori hanno chiesto l'assoluzione del loro cliente ma, come abbiamo visto, il Tribunale è stato di ben diverso parere. Il Malferrari ha accolto la sentenza accasciandosi a sedere pallidissimo. La difesa interporrà appello e farà domanda per la libertà provvisoria. Antonio Antonucci Tommaso Malferrari

Luoghi citati: Novara, Verbania