Troppo facile per gli azzurri la partita col Valdarno: 9-0

Troppo facile per gli azzurri la partita col Valdarno: 9-0 Un allenamento che lascia insoluti i problemi della Nazionale di calcio Troppo facile per gli azzurri la partita col Valdarno: 9-0 Si è giocato praticamente ad una porta sola - Anche il difensore Cervato si è spinto all'attacco, segnando con mi tiro da distante - E' mancata la tattica del doppio centravanti - Bernasconi ancora a riposo (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 21 ottobre. La breve partita di allenamento durata appena un'ora e dieci minuti si è chiusa con il risultato di 9 reti a 0. Il pingue bottino ci dice che la squadra azzurra non si è urtata contro una resistenza seria, ma che ha avuto anzi spianata la via ad un successo che può mettere in imbarazzo i tre commissari tecnici più che rassicurarli sulla consistenza t'era della squadra. Va detto anzitutto che la squadra allenatrice di San Giovanni Valdarno è apparsa troppo debole per il compito a cui è stata chiamata. Se si ticn conto che nella mezz'ora di gioco che è durata la ripresa sono state segnate la bellezza di sette reti, si deve concludere che quell'attacco continuo ad una sola porta non poteva avere alcuna importanza agli effetti di un giudizio valido. E così difatti è stato. Quale conclusione trarre da questa prova ? Gli alicnamenti contro avversari troppo deboli non servono a nulla. La squadra si abitua ad un aioco troppo facile e può concedersi disattenzioni e licenze senza correre alcun pericolo, poiché a tutto si rimedia egualmente, tanto che il gioco non viene più preso sul serio. Nel secondo tempo, infatti, Cervato ha potuto abbandonare il suo posto di difesa e avanzare anche lui all'attacco un paio di volte, offrendo nella prima un buon pallone a Lojacono, prontamente sfruttato e segnando addirittura nella seconda con un fortissimo tiro da oltre trenta metri. E' evidente che Cervato, se giocasse a Praga, non si renderebbe colpevole di un così grave abbandono di posto che potrebbe avere serie conseguenze Quando il gioco non è quello che dovrebbe essere, nemmeno i giudizi possoiio avere il loro significato normale. L'allenamento non ha chiarito i dubbi che ancora rimanevano sull'efficienza della formazione, anzi le idee si sono ad un certo punto confuse, un collaudo probante non lo si è avuto e si può dire che alla fine le opinioni sono rimaste al punto in cui erano prima della partita, con tutti gli interrogativi ed i dubbi che i criteri dei commissari tecnici avevano suscitato. La formazione che è scesa in campo nel primo tempo è stata la seguente: Panetti (Buf- fon giocava ■ nella porta degli allenatori) ; Robotti, Sarti; Guarnacci, Cervato, Segato; Mariani, Lojacono, Nicoli; Galli, Brighcnti. Nelle intenzioni dei commissari, questa sarebbe la squadra che verrà schierata a Praga, con l'eccezione della sostituzione di Cervato con Bernasconi, che è considerato clinicamente guarito ma che prudenzialmente è stato tenuto a riposo perché dovrebbe giocare domenica nella Sampdoria ad Alessandria. Naturalmente l'unico reparto sotto osservazione era quello attaccante, dove Brighenti appariva all'estrema sinistra, allo soopo, si diceva, di realizzare una tattica di gioco che facesse perno su una coppia di punta, NicoIc-Brighenti. Una tattica simile poteva essere impostata sulla carta ma difficilmente era da tenere realizzabile sul terreno, perché l'attacco dei due centravanti non può portare all'abolizione di una delle due estreme, senza compromettere il funzionamento dell' intero reparto. Noi non abbiamo creduto alla applicazione di questa formula. E difatti oggi non si è visto nemmeno l'ombra dei dite centravanti. Brighenti ha compiuto diversi ripiegamenti al centro, ma di solito ha svolto il gioco dell'ala tornante, come Mariani, senza caratteristiche particolari. In materia tattica, è difficile improvvisare, tanto più quando l'improvvisazione urta contro la norma ormai collaudata di questa formula che esclude dalla coppia di punta le due ali le quali hanno nel gioco un compito insostituibile come lo avevano le ali della nazionale ungherese che questo modello portò a suo tempo a un punto di perfezione difficile da eguagliare. Nel suo nuovo compito, Brighenti ha giocato con abilità ed impegno, ma, a dire il vero, non ha dato la sensazione di accrescere le risorse offensive del reparto o di aprire nuove vie al gioco. Noi ci stiamo chiedendo se l'innovazione sia proprio indispensabile. Barison, che ha giocato solo negli ultimi quindici minuti della ripresa, ha fatto certo miglior figura di Brighenti, ma è da considerare che a questo punto la squadra allenatrice era già andata a rotoli e che i passaggi al genoano, tutti a terreno libero, erano quanto di meglio questi potesse desiderare per le sue doti. Si è avuta anzi l'impressione che i compagni dell'attacco favorissero Barison più- di quanto non avessero .favorito Brighenti e quésto potrebbe anche essere un segno della scelta che essi farebbero se ne avessero la possibilità. E' quasi certo che resterà comunque Brighenti, salvo che prenda una nuova piega la questione dell'esclusione di Corso, la quale viene attribuita ad un'erronea interpretazione delle vigenti disposizioni in materia sul professionismo dei giocatori e le Olimpiadi. La federazione sarebbe caduta in un equivoco a cui dorrebbe ora rimediare, ma, ripetiamo, è difficile ormai che la commissione tecnica ritorni sui suoi passi. Degli altri giocatori poco da rilevare. Nicole ha confermato le sue doti tipiche di centravanti per quanto sia stato colpito da alcuni giorni da una noiosa indisposizione. Egli ha avuto pronta la collaborazione con tutti poiché sa prontamente assimilare il suo gioco a quello dei compagni. Lojacono è stato meno efficiente del solito e non si capisce quale potrebbe essere il suo compito in un attacco con due centravanti poiché se oltre ai dite uomini di punta, c'è anche un giocatore libero, chi costruisce? Buono Mariani, ottimo Guarnacci, sicuro e potente Cervato nel suo fin troppo facile compito, ottimo Sarti e in ripresa Robotti, non più alle prese questa volta con gli attaccanti dell'Inter. Al 1S" minuto della ripresa, durata appena mezz'ora (il primo tempo era durato quaranta minuti) sono entrati Castellieta al posto di Sarti, Mazzoni a quello di Segato, mentre Barison ha sostituito Brighen ti. Per quanto riguarda Bari son, abbiamo già detto; per gli altri nulla di interessante da rilevare. Ettore Berrà Mariani (a sinistra) segna

Luoghi citati: Alessandria, Firenze, Praga, San Giovanni Valdarno