Il consigliere comunale di Genova sperava d'avere un utile di almeno cinquanta milioni

Il consigliere comunale di Genova sperava d'avere un utile di almeno cinquanta milioni Arrestato dopo il ricattatorio colloquio registrato col magnetofono Il consigliere comunale di Genova sperava d'avere un utile di almeno cinquanta milioni « Voglio l'appalto - disse al presidente della società del grande autosilo sotterraneo • o nego il mio voto al progetto e metterò sempre il bastone fra le ruote» - Vedendo i carabinieri mormorò allo stesso interlocutore: « Ma perché? Ho moglie e figli » - Sarà processato con citazione diretta (Dal nostro corrispondente) Genova, 17 ottobre. L'istruttoria a carica del consigliere comunale neofascista Benvenuto Aimi e dell'impresario edile Richiamato Salesi — arrestati ieri dai carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria su ordine di cattura del Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Oscar Lanzi — si è praticamente conclusa nel periodo di ventiquattro ore. Il magistrato inquirente, infatti, ha sottoposto oli arrestati ad alcuni confronti con l'industriale Gerolamo Chiappori e a interrogatori nel corso dei quali sia l'Aìmi che il Salesi hanno respinto gli addebiti. Essi pertanto, rinviati a giudizio per diretta, potranno comparire fra quaranta giorni dinanzi al Tribunale Pe- 1 i r • i i ■ f 111111111 ri 1111 ]> i I i 1111111 ■ 11 f i ■ 1111111111111111 d a 4° e 4° ' vot' della maggiorama e dell'opposizione. La ensi della Giunta era ormai naie per rispondere di concorso nel tentativo di concussione. I carabinieri del nucleo hanno resa pubblica la notizia del dùplice arresto ieri sera pochi minuti dopo che a Palazzo Tursi s'era.riunito.il Consiglio comunale, il quaiei fra le altre pratiche in esame, aveva anche quella contrassegnata dal n. 132 e che si riferisce alla convenzione con la società per azioni <Autosilo Dante*. Questa pratica, anche se era all'ordine del giorno, non è stata affrontata ed i consiglieri si sono occupati fin verso mezzanotte soltanto della nuova imposta di famiglia. La pratica dell' «' Autosilo Dante » è quella che indirettamente ha portato all'arresto dell'Aimi e del Salesi. Da tempo il Consiglio comunale studiava l'opportunità di liberare il centro cittadino, compreso fra piazza De Ferrari e la prima metà di via XX Settembre, dei numerosi posteggi automobilistici che rallentano enormemente la già difficoltosa circolazione. Una società per azioni, quella di cui è consigliere delegato l'industriale Chiappori, aveva presentato un progetto per ricavare dal sottosuolo di piazza Dante, sul quale sorgono i due grattacieli, un posteggio capace di duemila automobili. La pratica era stata approvata alla fine di luglio dalla Giunta in un momento particolarmente difficile per la maggioranza presieduta dall'on. Vittorio Pertusio. Fino ad allora la Giunta, infatti, aveva potuto contare su 41 voti, comprendendo i democristiani (che sono i più numerosi), i liberali, i socialdemocratici, i missini, i monarchici e gli indipendenti. L'opposizione socialcomunista, forte di 38 voti, s'era assicurata l'appoggio del dimissionario del Msi e unico rappresentante del « partito nazionale del lavoro », Benvenuto Aimi, di 47 anni, nativo di Buenos Aires e abitante nella nostra città in salita Multedo: il rapporto, in luglio, era quindi di 4i a 39. Sposato e padre di due figli, Benvenuto Aimi, che nella vita privata esplica l'attività di rappresentante di commercia, era entrato a Palazzo Tursi con le'elezioni amministrative del 1956 quale rappresentante del Msi insieme con i suoi colleghi Gustavino, Peragallo e Gonella. L'anno seguente però aveva dato le dimissioni dal partito, fondando un gruppo politico denominato < partito nazionale del lavoro*: da quel momento si schierò all'opposizione, fiancheggiando i socialcomunisti. Benvenuto Aimi non ha mai svolto, come consigliere, una attività di rilievo ed i suoi rari interventi non riscuotevano né consensi né disapprovazioni. Dna prima avvisaglia di quanto stava maturando si ebbe appunto . in luglio', allorché l'Aimi, presa la parola in Consiglio comunale, deplorò pubblicamente che il sindaco non gli affidasse mai incarichi per conto del comune. La risposta dell'on. Pertusio fu da taluno giudicata eccessiva: « Per me — disse il sindaco — esistono gli avversari che stimo e quelli che non stimo. Lei appartiene alla seconda categoria ». L'Aimi non ribatté una sola parola. In quegli stessi giorni, però, avvenne un colpo di scena che fece notevolmente risalire in Consiglio comunale le azioni di Benvenuto Aimi. Un consigliere socialdemocratico, il prof Callegari, rassegnò le dimissioni dal suo partito e passò nelle file del Psi, portando evidente; soltanto l'Aimi, negando il proprio voto all'opposizione, avrebbe potuto salvare la maggioranza. A quell'epoca probabilmente Benvenuto Aimi, che era praticamente l'arbitro della situazione in Consiglio comunale, cominciò i suoi approcci con l'industriale Chiappori, ponendogli un preciso dilemma: domandò che i lavori di muratura dell'autosilo, nel caso della approvazione del progetto, fossero affidati all'impresa edile di un suo amico, il geom. Richiamato Salesi. Si tratta di un lavoro per un ammontare di mezzo miliardo e, a quanto sembra, all'Aimi sarebbero toccati 50 milioni. Il consigliere comunale pose la questione in modo ricattatorio: « O ti impegni per iscritto — disse al Chiappori —, oppure io nego il voto al tuo progetto. Il mio voto è determinante. Se non riuscirò cosi, ti metterò tanti bastoni fra le ruote che il tuo progetto finirà per non giungere più in porto ». Tali le condizioni che Benvenuto Aimi poneva per concedere il suo voto all'approvazione del progetto, quando in Comuhe m sua posizione tornava a farsi meno decisiva perché il consigliere Bagnasco del psi si dimetteva dal partito. Egli tuttavia insisteva presso il Chiappori per ottenere l'impegno scritto. € Dieci milioni mi fanno fresco. Voglio tutto, voglio l'appalto, altrimenti questo affare ti costerà una " barcata " di milioni! ». La frase è dell'Aimi ed è una delle tante pronunciate dal consigliere comunale nei suoi colloqui con il Chiappori nell'ufficio di questi situato nel palazzo della Nuova Borsa. Essa è stata fedelmente registrata da uno dei magnetofoni che i carabinieri, ricevendo la denuncia del consigliere delegato dell'* Autosilo Dante», avevano disposto nell'ufficio. . L'arresto è stato una vera e propria sorpresa per Benvenuto Aimi. Non appena i due sottufficiali dei carabinieri sono balzati fuori dai loro nascondigli e l'hanno dichiarato in arresto, il consigliere comunale si è abbattuto su una sedia, mormorando: * Mimmo, Mimmo, perché hai fatto questo? Perché hai chiamato i carabinieri? Sono sposato, ho dei figli da mantenere... »; poi si è subito ripreso ed ha negato. Carlo Massaro

Luoghi citati: Bagnasco, Buenos Aires, Genova