L'Assemblea francese con 441 sì e 23 no approva il piano di pace per l'Algeria di Sandro Volta

L'Assemblea francese con 441 sì e 23 no approva il piano di pace per l'Algeria I/ex-ministPo Mitterrand sfrigge a un attentato nella notte L'Assemblea francese con 441 sì e 23 no approva il piano di pace per l'Algeria Ventotto astenuti - li voto dopo un discorso di Debré - li principe ereditario del Marocco porte ra a De Gaulle le proposte dei ribelli - Preoccupazioni per un eventuale rivolta dei colonialisti (Dal nostro corrispondente) Parigi, 15 ottobre. Con 441 si, 83 no e 28 astenuti, l'Assemblea nazionale ha approvato stanotte la politica algerina del governo. Michel Debré è ritornato sta- notte alla tribuna della Carne- ra, prima del voto sulla poli-l tica algerina del governo,'per\ rispondere alle critiche che ali\ rispondere alle crmche che gli ernvin striti* riunite *it>l nnrin! erano state rivolte nel corso] del dibattito. Il Primo Ministro j ha detto che mantenere Vunio-ine fra l'Algeria e la Francia èLuna necessità fondamentale,'non soltanto per ragioni di' lliiiiiiiimilimmilimmiiimmiilimii ' ordine strategico e di ordine economico, affinché le ricchezze, del Sahara vengono sfruttate a beneficio di tutti, ma anche perché l'onore della Francia esige che siano protetti i cittadini di tutte le raz- denti in Algeria, l ze e di tutte le religioni resi-1j\ ,.Ciòf p?° ess%e ottenutole\ diante la Vaoificazione milita qualora l'offerta del gene- ! - ^ ** . -> ] rate De Gaulle non venisse ac- j cettata> ma soprattutto con iVarma a „ tjbertd. laaoiando Ljoè che VAlgeria decida da se 'stessa n proprio avvenire_ Bgli'ha poi mitrato le condizioni] |n cui potra rsscrc deciso il \'< cessate il fuoco» attraverso]trattative militari coi rappre-\sentanti dei combattenti na-zionalisti ed ha detto che il re-golamento politico avverrà pertappe successive. Non pochedifflcoltà dovranno essere af-ifrontate dal governo, ma ■per. arrivare al successo bisogna che tutti coloro che vivono in Algeria compiano eguale sforzo. In attesa del voto notturno, il cui risultato favorevole al governo era però assicurato fin dall'inizio del dibattito, la giornata è stata drammatica non tanto per lo svolgimento della seduta all'Assemblea Nazionale, dove gli oratori che si sono succeduti alla tribuna hanno suscitato scarso interesse, quanto per le manovre avvenute nei corridoi e fuori del Palazzo Borbone. I nove deputati che ieri sera si dimisero dall'U.n.r. (Unione per la Nuova Repubblica) hanno tentato in ogni modo di attirare anche altri parlamentari del loro gruppo, per dar vita ad una secessione a carattere apertamente antigollista. Era irà tentativo che poteva assumere aspetti molto seri, dato che proprio stamane è ritornato dal suo viaggio in Estremo Oriente il ministro Soustelle, considerato generalmente la testa forte dell'estremismo. Jacques Soustelle era partito da Par'ni la mattina del 17 settembre, ossia poche ore do po che il aen. De Gaulle an nunciò, alla radio il principio della autodeterminazione del l'Algeria. Egli ha potuto perciò evitare finora di prendere postatone in proposito, cosic- che il suo ritorno era conside-roto essenziale dagli estremi- sti decisi a provocare la scissione dell'U.n.r. Appena arrivato a Parigi, Soustelle è stato ricevuto stamane dal Primo Ministro, col quale si è intrattenuto a lungo. Subito dopo il colloquio, i 1 giornalisti gli hanno chiesto il j suo parere sui dissensi che hanno provocato le dimissioni dei nove deputati dell'U.n.r., ma il ministro si è limitato a fare questa dichiarazione: « Lo ho saputo soltanto ora e non sono in grado di dare un giudizio ». Rimane dunque Vinco- n o e i\/inita Soustelle e il suo amiei]tico atteggiamento costituisce l \senza dubbio uno degli eie- o]™™1} P'ù inquietanti della si\tuazione. l Non mancano infatti le ra\U'oni per tenere in allarme la r\°Pinione pubblicò. A mano, a e\mano che le ■ possibilità di pa-ice si manifestano più. concrer\tamente> sempre più evidente a e , l o a a o i a l a e . a , n o 7 o e - appare la decisione dei colo nialisti, disposti a tutto per far continuare la guerra. Oseranno mettersi in aperta ribellione contro Charles De Gaulle, come fecero contro le autorità della Quarta Repubblicat E' una domanda che tutti si rivolgono ora con angosoia sapendo che, questa volta, la insurrezione verrebbe fronteggiata dalle forze dello Stato e che, per conseguenza, potrebbe risolversi soltanto con la guerra civile'. Uno dei deputati dell'U.n.r, Ltuclen Neuwirth, che fu fra i principali protagonisti del 13 maggio, ha prospettato francamente questa eventualità in una dichiarazione che ha fatto oggi alla stampa. Bisogna avvertire che Neuwirth, il quale l'anno scorso ad Algeri ebbe una parte decisiva nel successo dell'insurrezione, è uno degli uomini più fedeli a *3e Gaulle ed è in gran parte do vuto alla sua azione se i fatti del 13 maggio ebbero un- so luzione gollista. tll dramma può essere per domani — ha affermato Lucien Neuwirth —; diciotto mesi dopo una rivoluzione pacifica, avvenuta aema una goccia di sangue, si potrebbe veder scoppiare un conflitto interno fratricida Se un movimento, al quale potrebbe partecipare l'esercito dilaniato, si scatena in Algeria, dove si troveranno i mezzi della potenza, la real- -Ita del potere) ». -1 L\incertezza sussiste infatti ancora sull'atteggiamento dell'esercito: in genere, sembra che si possa: contare sulla sua lealtà, ma non è certo che, in alcuni settori, non serpeggi ancora fra le forze armate lo spirito di' rivolta. E' forse per questa ragione.che stasera il gen. André Demetz, capo di S. M dell'esercito, ha avuto ad Algeri un incontro col gen. Massu^ comandante del corpo d'armata di Algeri, incontrò al quale hanno assistitj i gcne^ rali comandanti di zona. Certo è comunque che il governo si prepara ad affrontare con la massima energia qualunque sviluppo della situazione. Interprete della grande maggioranza dei deputati e dei dirigenti gollisti,, Neuwirth ha poi dichiarato: cin lina democrazia, quartdo si avvicina il pericolo, conviene porre pubblicamente il potere davanti alle sue responsabilità. Bisogna fare una scelta: da una parte, l'incomprensione, la debolezza, l'incertezza, il dramma; dall'altra, De Gaulle, il governo, il Parlamento, l'esercito, strettamente uniti ». Notizie dal Marocco informano che lunedì o martedì prossimo il principe ereditario giungerà a Parigi per incontrarsi con De Gaulle al quale riferirà sui suoi attuali colloqui a Rabat con il capo dei ribelli algerini FerhatAbbas. Sandro Volta