L'Alessandria finora imbattuta affronta un Bologna in gran forma

L'Alessandria finora imbattuta affronta un Bologna in gran formaI secondi in ciassitica oggi sui campo dei grigi L'Alessandria finora imbattuta affronta un Bologna in gran forma La società emiliana ha festeggiato i cinquant 'anni di vita - Ricordo d'una compagine che è sempre stata ai primi posti nel calcio italiano Quel Bologna che giuoco, oggi ad Alessandria, e che si trova attualmente al secondo posto della classifica subito dietro alla Juventus, pare un giovincello: è svelto e ben portante, è pieno di buone speranze, confida nell'avvenire. Eppure — nessuno lo direbbe — ha già cinquantanni, l'età della maturità. Li ha compiuti di questi giorni. Il certificato di nascita che ha in tasca, e che su richiesta' può far vedere a chiunque, reca la data del 3 ottobre 1909. Come per tanti altri sodaliai nostri, il nome era diverso allora. Era la sezione calcistica del Circolo Turistico Bolognese. Quando mosse i primi passi — siti prati di Caprara, cacciandone le pecore che pascolavano — pomposamente chiamò « esercitazioni » i primi allenamenti. Nel gennaio dell'anno seguente già si chiamava Bologna Football Club. Portava già i colori rosso e blu, ma a larghi scacchi, e vinse subito un campionato emiliano. Prima che la stagione terminasse, i petroniani incontravano l'Internazionale, campione d'Italia, e perdevano « gloriosamente » — è la loro espressione — per una rete a zero. Maturò per alcuni anni in un girone veneto-emiliano, il Bologna, e sotto la guida di quella bella figura che era Rodolfo Minclli come presidente, trovò quel famoso cam- ■ po dello « Sterlino », che molti di noi nostalgicamente ricordano, fuori Porta S. Stefano. Era in pendenza, quel campo, e le squadre vi giuocavano un tempo in salita ed uno in discesa. Il campo era cintato, ed i bolognesi, sempre pieni d'attenzione per te rappresentanti del gentil sesso, concedevano l'ingresso gratuito, accompagnato da un omaggio floreale, alle signore. Si era un po' lontani dallo spirito commerciale che domina ai nostri tempi, allora! Salito finalmente in A nel 1915, il Bologna riportò il suo primo titolo di Campione di Italia — dopo epica lotta, col Genoa— dieci anni dopo, nel- ■ la stagione 1924-25, e ripetè la prodezza nel 1928-29. Instaurato il airone Unico, ritornò al successo per ben quattro volte, nelle annate 1935-36, 19361937, 1938-39 e 1940-41. Era sempre ai primi posti, allora, l'undici roaso-blu: quando non vinceva, lo si trovava di sicuro nei posti di testa della classifica. E' di quei tempi, la strofa che, sui campi di giuoco, i suoi sostenitori intonava-, no a gran voce: «£" il Bologna uno squadrone che tremare il mondo fa! ». Erano i tempi di giuocatori come Cercsoli, Gianni, Piero Ferrari, Fiorini, Gasperl, Fagotto, Ricci, Montesimlo, Baldi, Andreolo, Corsi, Sansone, Feditilo, Della Valle, Schiavio, Reguzzoni, Biavati, e perfino di Gióanin Ferrari e di Monzeglio. Tutti uomini che vestirono, nella squadra massima od in quella dei Cadetti, la maglia nazionale ai tempi d'oro dS. calcio italiano. Quattro di essi — Schiavio, Monzeglio, Biavati e Gióanin Ferrari — contribuirono alla conquista dei due nostri Campionati del mondo, ed il ricordo dell'entusiasmo e dei tesori di energia che profondevano quegli uomini nella lotta ancora tocca il cuore al giorno d'oggi. Fu in realtà una bella e potente squadra, quella del Bologna di una ventina circa di anni fa. Oltre ai cinque Campionati d'Italia, essa riportò il torneo della Esposizione Internazionale di Parigi nel 1937; e fu l'unica compagine italiana che abbia scritto il suo nome sulla famosa Coppa Europa, vinta nel 19S2 e 1934. Ed ancora nel 1946 si assicurò la Coppa Alta Italia. Ben cento e novantatré sono le presenze dei trenta suoi giocatori dati alla nostra squadra nazio¬ nale maggiore. All'epoca di cui parliamo visitare il Bologna o ricevere la visita del medesimo significava dare vita ad un grande incontro, ad una prova del tipo di un attuale Juventus-Fiorentina o Milan-Juventus. Ora. è balzato alla ribalta, proprio in inizio di stagione. La vittoria, per tre reti a una, che esso ha riportato domenica scorsa sulla Fiorentina, lo ha gettato in piena luce, al secondo posto della classifica, davanti ad un lotto di contendenti dal gran nome. Sta celebrando degnamente i cinquantanni di età che ha raggiunto. Per questo, nell'in¬ contro che è chiamato oggi a sostenere colla imbattuta Alessandria, ha gli occhi di tutta l'Italia calcistica puntati su di sé. Vittorio Pozzo torinese Berruti preceduto da Seye all'arrivo del!a staffetta 4 x 100 a Roma. Anche nei 100 piani l'azzurro è giunto ieri secondo dietro a Delecour (Tel.)