Cronaca televisiva

Cronaca televisiva Cronaca televisiva Più breve ma con un senso di pesantezza la terza puntata de L'idiota - Drammatica ripresa delle riunioni atletiche a Roma - Alle 21 : serata di gala con Modugno Se non altro per la brevità, la terza parte dell'Idiota, con tenuta scrupolosamente nella prevista era e mezzo, ha segnato un lieve miglioramento rispetto a sabato scorso, ma la freschezza e il felicissimo ritmo dell'inizio sono ormai sfumati. E' innegabile che un senso di pesantezza ha aduggiato anche la puntata di ieri sera. Per mantenere il passo con il romanzo, il riduttore Albertazzi ha sfrondato, accorciato, compendiato il testo, non soltanto sopprimendo interi episodi (è scomparsa ogni traccia del gruppo dei giovani « nichilisti »), ma fondendo anche in uno solo più personaggi: un abile espediente, quest'ultimo, e usato abbastanza efficacemente con le figure dell'ex-ufflciale Keller e di Radomsky, il pretendente di Aglaja (un Mario Bardella addirittura sfigurato da incredibili basettoni). Ma nel restringere l'azione intorno al principe Myshkin e alle due donne della sua vita, il riduttore ha dato l'impressione di procedere a tentoni: gli episodi sono scelti a caso e non nell'intento di approfondire il carattere dei personaggi principali, e soprattutto di spiegarli a chi non ha letto Dostojevskij. Temiamo che molti telespettatori siano ieri sera rimasti perplessi ascoltando le tirate della capricciosa Aglaja o assistendo alle misteriose apparizioni di Rogozin. ' Gii interpreti, e questa volta lo stesso Albertazzi, non hanno contribuito a una maggior chiarezza, fatta eccezione per Sergio Tofano e Lina Volonghi, davvero bravissimi: il tortuoso Liebedev e l'imperiosa generalessa Epamina sembravano balzar vivi dalle pagine del romanzo. Canzoni, canzoni, canzoni. Il collegamento con Zurigo per il festival della canzone italiana in Svizzera è stato come un preannuncio della valanga di trilli, sospiri e urli che presto ci travolgerà con il ritorno di « Canzonissima > e del « Musichiere >, con l'inizio di nuove rubriche canore, e al culmine, con il festino sanremese. E appunto al festival di Sanremo faceva pensare la trasmissione di ieri sera: lo stesso apparato, lo stesso cerimoniale, e, ahimè, le stesse canzoni e gli stessi cantanti. C'era infatti anche Domenico Modugno festeggiato con entusiasmo latino dal pubblico zurighese. La ripresa in eurovisione è stata senza pecche ma ha offerto assai poco di nuovo ai i telespettatori, se si toglie la curiosità di ascoltare le nostre canzoni in altre lingue. Il pianto dell'italiano Fraschini, stroncato da uno stiramento muscolare durante la corsa dei ' quattrocento metri, ha portato un brivido di commozione nella telecronaca dall'Olimpico di Roma delle gare nternazionali di atletica leggera. Ottima la ripresa, non sempre pronta l'informazione. La prima trasmissione, chiara ed esauriente, di un nuovo programma scientifico sugli isotopi radioattivi, suggestivamente chiamati « i piccoli giganti », permettendo di confrontare quanto si è fatto all'estero con il poco che si fa in Italia per la ricerca nucleare, ha involontariamente sottolineato la gravità di una situazione contro la quale i fisici italiani hanno vivacemente protestato al recente convegno di Pavia. Il « pomeriggio sportivo » è oggi dedicato all'atletica leggera; alle 18,45, il film «La città che scotta ». Alle 21, « Serata di gala » con Domenico Modugno, ancora canzoni con il festival di Zurigo e « Decollo in verticale » della serie « Aria del ventesimo secolo ». vice

Luoghi citati: Italia, Pavia, Roma, Sanremo, Zurigo