Libertà ai lavoratori di circolare nel MEC

Libertà ai lavoratori di circolare nel MEC Convegno a Roma per un problema dì attualità Libertà ai lavoratori di circolare nel MEC Si calcola che nel 1964 i sei paesi della comunità avranno un milione e mezzo di posti di lavoro vuoti - Ma solo mezzo milione di italiani potranno essere impiegati all'estero - Quali ostacoli si frappongono agli spostamenti della manodopera (Nostro servizio particolare) Homo, 5 ottobre. Alla presenza del ministro per le Partecipazione Statali, on. Ferrari Aggradi, sono cominciati oggi i lavori del convegno di studi sulla libera circolazione dei lavoratori nell'ambito della Comunità Europea. E' problema di grande importanza, perché si calcola che nel 1964 i sei Paesi della Comunità potranno dar lavoro a 77 milioni di persone — contro i 70 milioni attualmente impiegati — e non disporranno, nonostante il normale aumento della popolazione, che di circa 75 milioni e mezzo di lavoratori. Dato che le richieste di mano d'opera saranno particolarmente alte in Germania e in Olanda — e in misura minore in Francia, nel Belgio e nel Lussemburgo — se. ne potrebbe dedurre che entro pochi anni sarà possibile eliminare la disoccupazione in Italia. Purtroppo non è così. Quest'anno 700.000 lavoratori appartenenti ai sei Paesi del Mec hanno trovato una fonte di guadagno in un altro dei Paesi della Comunità, e di essi 300.000 sono stati italiani (ma oltre 100.000 sono rimpatriati) ; si calcola che per il 1964 soltanto dai 400 ai 500.000 lavoratori italiani potranno essere impiegati negli altri Paesi della Comunità. Uno dei maggiori ostacoli a un maggior espatrio di forze lavoratrici italiane è dato infatti dalla mancata qualificazione dei nostri lavoratori. Altri problemi nascono dalla denominazione delle qualifiche differente da Paese a Paese e dalle diverse capacità richieste, nei vari Paesi, a persone in possesso di qualifiche formalmente analoghe. A tale scopo — come ricorda il prof. Quinto Quintieri nella sua relazione — è stata proposta l'adozione di una prova comune di qualificazione, che dia diritto a un diploma riconosciuto da tutti e sei i Paesi del Mercato comune. Potrebbero essere adottate le prove di esame che il «Beraetel » (un'organizzazione creata dal governo olandese con il concorso dei sindacati) studia per i lavoratori che desiderino conseguire la qualificazione. Già inglesi, svedesi e danesi si servono delle prove di esami i Bemetel », che sono state adottate anche dalle scuole professionali torinesi con risultati molto soddisfacenti perché su 29 candidati ben 24 hanno superato l'esame, mentre in Olanda la media degli < approvati » è del 50 %. Da un'altra relazione, quella del prof. Giuseppe Parenti, si rileva che nei sei Paesi il prodotto lordo è aumentato negli ultimi cinque anni del 5 % e il livello dall'occupazione di circa l'uno e mezzo per cento, mentre la popolazione ha subito un incremento inferiore all'uno per cento. Ciò permette di calcolare, come s'è già detto, che nel 1964 ia Comunità avrà bisogno di 77 milioni di lavoratori. Per facilitare gli spostamenti bisognerà abolire la com¬ plessa regolamentazione attraverso la quale si effettua ora la circolazione dei lavoratori fra i sei Paesi ed abolire aniae la priorità dell'avviamento al lavoro a favore dei cittadini nazionali: tutte disposizioni che sono in contrasto con le norme fissate dal trattato per il Mercato comune. L'Unice, che è l'unione fra le organizzazioni industriali dei sei Paesi, ha preso iniziative per eliminare gli ostacoli di carattere legislativo che si oppongono all'emigrazione nell'interno della Comunità. Altro problema, infine, è quello della legislazione sociale, ma questo è in via di soluzione Infatti la Ceca — la comunità del carbone e dell'acciaio di cui fanno parte gli stessi sei Paesi del Mercato comune — dal primo gennaio di quest'anno ha adottato un regolamento per la sicurezza sociale dei lavoratori emigranti per quanto riguarda le malattie, la maternità, l'invalidità, gli infortuni sul lavoro e gli assegni familiari. e a '"

Persone citate: Giuseppe Parenti, Quinto Quintieri

Luoghi citati: Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Olanda, Roma