Un "diretto" lanciato a 80 all'ora investe un merci: 2 morti e 15 feriti

Un "diretto" lanciato a 80 all'ora investe un merci: 2 morti e 15 feriti Un "diretto" lanciato a 80 all'ora investe un merci: 2 morti e 15 feriti La sciagura sulla Taranto-Reggio - Le vittime sono due ferrovieri ■ Cinque dei feriti ricoverati in clinica - Fermati i macchinisti del «merci» (Dal nostro corrispondente) Catanzaro, 3 ottobre. Un tragico incidente ferroviario è avvenuto, questa notte alle 2,50, allo scalo di Montauro che dista trenta chilometri dal capoluogo. Il « diretto » passeggeri Taranto-Reggio si è schiantato con estrema violenza contro un « merci » fermo. Nella sciagura, due membri del personale viaggiante del « diretto » sono rimasti uccisi; altre quindici persone hanno riportato ferite. Le condizioni di queste ultime, in serata, vanno gradatamente migliorando. Sulle cause del grave incidente sono in corso due inchieste: una, condotta dal procuratore della repubblica di Catanzaro, dott. Ammirati, l'altra eseguita dal dott. Rizzoli, funzionarlo delle ferrovie, per conto dell'amministrazione ferroviaria. Dai primi accertamenti risulterebbe che la sciagura è stata provocata dal fatto che il « merci » era fermo oltre la cosiddetta « traversa limite » del primo binario. Il « diretto », che procedeva sul secondo binario, avendo avuto via libera e non dovendosi fermare a Montauro, arrivato all'altezza dello scambio con una velocità di 70-80 chilometri orari, non ha potuto evitare l'investimento della fiancata del treno in sosta: si è trascinato dietro la locomotiva e cinque carri del « merci », quindi è uscito dai binari. « Sono stato svegliato verso le 3 — ha dichiarato il prof. Simonetta, direttore della Clinica Salus di Soverato — e mi sono subito recato alla stazione di Montauro per recare i primi soccorsi al feriti. Per uno di essi, purtroppo, il macchinista del « diretto » Gaetano Ricciuti, di 57 anni, non c'è stato nulla da fare: era morto sul colpo. Così per l'assistente viaggiante Antonio Chilà, di 48 anni, che è spirato durante il trasporto in clinica. Dei quindici feriti, dopo le prime cure solo cinque hanno dovuto essere ricoverati ». I feriti sono: il capo treno del « diretto » Francesco Rizzo, di 58 anni, che ha riportato varie fratture e choc traumatico: è il più grave di tutti; l'aiuto macchinista Fiorenzo Ammendola, di 34 anni, che ha avuto una frattura al femore destro; il messaggero postale Giovanni Pitasi, di 44 anni, ferito a un occhio ed in altre parti del corpo; il macchinista del « merci » Francesco Purpura, di 29 anni, e il suo aiuto, Nicola De Lorenzo, di 32 anni. L'aiuto macchinista del diretto, Ammendola ha raccontato: «Avevo chiuso gli occhi per alimentare il fuoco della caldaia; riaprendoli mi sono accorto delle luci della locomotiva del merci. Ho gridato: frena, frena, frena! al povero Ricciuti, ma lo scontro ormai era inevitabile ». Sul posto della sciagura, da Catanzaro, si sono recati l'on. Pucci, il prefetto dott. De Lo¬ renzo e le altre maggiori autorità, oltre a notevoli contingenti di vigili del fuoco, carabinieri, agenti di polizia che si sono prodigati nell'opera di soccorso ai feriti e in quella dello sgombero dei binari per il ripristino del traffico. Prima di domani, però, la linea non potrà essere liberata dai rottami e quindi il movimento dei treni resterà bloccato. Poco dopo le 22 di questa sera, il procuratore della Repubblica dott. Ammirati ha ordinato il trasferimento, dalla clinica di Soverato all'infermerà delle carceri giudiziarie di Catanzaro, del macchinista del merci Francesco Purpura e dell'aiuto macchinista Nicola De Lorenzo. J_ g#

Luoghi citati: Catanzaro, Montauro, Soverato, Taranto