Cassiera rapinata di un milione e lasciata ferita sulle scale di casa

Cassiera rapinata di un milione e lasciata ferita sulle scale di casa Cassiera rapinata di un milione e lasciata ferita sulle scale di casa L'aggressore era in agguato sul pianerottolo del terzo piano, in un signorile edificio di Roma - Tramortita la vittima è fuggito - La donna è gravissima (Nostro servizio particolare) Roma. 1 ottobre. Tutte le auto della polizia sono state mobilitate per dare la caccia a un uomo che ha spaccato la testa a una donna, strappandole la borsa che conteneva un milione. Alle 9 di stasera la signorina Lucia Bianco, di 60 anni, è uscita dal negozio di articoli per elettricità di via Gioberti con la borsa che conteneva l'incasso della giornata. La Bianco è cassiera ed amministratrice della ditta Trani (un grande magazzino che serve gli elettricisti di mezza Roma e ha un movimento di affari cospicuo) e, come tutte le sere, portava 11 danaro a casa, per versarlo alle 8,30 del mattino successivo in banca. Via Gioberti è a un passo dalla stazione Termini, in una zona centrale frequentata fino a notte tarda: la Bianco abita al n. 63 della stessa strada, a cinquanta metri di distanza dal negozio: da mesi, ogni sera portava nella borsa grosse somme ed evidentemente aveva finito per dare nell'occhio a qualche teppista. Sembra un colpo ben organizzato, e non il solito « scippo > improvvisato: infatti la Bianco non è stata aggredita per la strada, ma sulle scale di casa, una vecchia casa del periodo umbertino, con le scale illuminate da fioche lampade giallastre, senza ascensore. La Bianco abita al sesto piano e il rapinatore l'aspettava sul pianerottolo del terzo: acquattato contro il muro, in una zona d'ombra. A quell'ora sono tutti a cena, davanti al televisore; sulle scale non ai vedeva nessuno e la Bianco, che per la s' .ada aveva tenuto la borsa ben stretta e serrata contro il petto, ora aveva allentato la vigilanza; non poteva immaginare che il pericolo fosse proprio a un passo da casa sua. Ha salito senza fretta un piano, due piani: appena si è incamminata sul pianerottolo del terzo, l'aggressore è uscito fuori e con grande rapidità ha colpito con un bastone (forse era una spranga di ferro) la povera donna alla nuca: cln que violentissimi colpi che la facevano stramazzare a terra. Ma appena colpita, la don¬ na aveva lanciato un urlo: il rapinatore si è affrettato a strapparle la borsa e s'è precipitato per le scale. Un attimo dopo si è aperta una porta al quarto plano e sul pianerottolo si è affacciato il maresciallo di pubblica sicurezza Calogero Destro, che abita lì; dalla tromba delle scale ha visto un uomo vestito di scuro che stava per raggiungere il pianterreno: era troppo tardi per inseguirlo e il maresciallo ha gridato per mettere sull'avviso il portiere. Ma il bandito è riuscito a sgattaiolare prima di essere scorto. Due persone dicono di avere visto un uomo anziano sui 50 anni, calvo, con un vestito color nocciola, uscire trafelato dal portone: ma non aveva con sé nessuna borsa, forse perché l'aveva nascosta sotto la giacca. D'altra partii non avevano nessun motivo di sospetto, e perciò non hanno nemmeno tentato di fermarlo. Pochi attimi dopo però hanno sentito alte grida nel palazzo, hanno visto il portiere uscire dalla guardiola e correre su per le scale mentre si grlda\ a: c L'hanno massacrata! All'ospedale, subito! >. I due hanno cercato di rintracciare l'uomo vestito di nocciola, ma nella folla era impossibile individuarlo. Hanno preferito correre a dare una mano su e hanno infatti alutato 11 maresciallo Destro e il portiere Vittorio Martinelli a trasportare con la massima cautela possibile la donna fino al pianterreno. Tutti gl'inquilini erano venuti fuori, richiamati dalle grida. Qualcuno è corso giù a prendere un tassì e la donna vi è stata adagiata: era tutta intrisa di sangue e come in delirio mormorava: «Lasciami la borsa... che male ho fatvo? ». Stava per perdere conoscenza. Mentre il tassì sfrecciava a tutta velocità col clacson abbassato, il maresciallo Destro ha chiesto com'era l'aggressore. La Bianco ha mormorato: «Anziano... calvo...». Poi non ha più parlato. Il tassì ha raggiunto l'ospedale di San Giovanni in cinque minuti e la Bianco è stata visitata immediatamente dai medici di turno: purtroppo le sue condizioni sono molto gravi, perché le cinque vio¬ lentissime mazzate le hanno fratturato la base cranica, facendole uscire materia cerebrale. L'hanno portata subito in camera operatoria e hanno tentato l'impossibile per salvarla. Il commissariato del quartiere ha mandato tutti i suol uomini sul posto e qualche minuto dopo anche la squadra mobile è stata messa in allarme. Il dottor Santillo capo della squadra, i migliori funzionari e uno stuolo di agenti sono partiti con le autoradio e dieci minuti dopo è cominciata una battuta a vasto raggio nella zona della stazione e di piazza Vittorio. r. a. iiiiiiiliiiiillllliiiiitiiiliiiiiiilllilllliiiilitiilililt

Persone citate: Bianco, La Bianco, Lucia Bianco, Santillo, Vittorio Martinelli

Luoghi citati: Roma, Trani