"L'uomo delle nevi,, di E. Duse al Carignano

"L'uomo delle nevi,, di E. Duse al Carignano "L'uomo delle nevi,, di E. Duse al Carignano La Compagnia c Teatro nostro » diretta da Macario ha presentato ieri sera al Carignano, dopo «Undici su un ramo » di cui continuano le repliche, una novità di Enzo Duse, l'atto comico L'uomo deflè nevi. Toni è figlio putativo di Cichin Cravott, un montanaro del Pian della Mussa; ma suo vero padre è ii conte Crespoli con cui la signora Cravott ebbe durante un temporale un momento di debolezza. Sul morire il gentiluomo si è ricordato del « figlio dell'amore » e gli ha lasciato per testamento ottocento milioni a condizione ch'egli sposi entro un mese una fanciulla di nobile prosapia. Cichin, il consapevole padre fasullo, Toni e un notaio sono in un grande albergo di Torino per concludere il negozio. Ma dove trovare una nobile che sia pure allettata dalla somma se la senta di prendere per marito un uomo come [quello? Giacché Toni — « l'uo mo delle nevi » — è il lepido j prototipo dello scorzone appe na capace di guardare le ca pre, e la aita ingenuità di montanaro inurbato ha barbagli minacciosi. Oltrediché, si può dire che non ha mai visto una donna. Si ricorre al marchese Bicerin, esperto paraninfo; ma intanto che vengono intavolate trattative con la baronessa Del Salice e la baronessina sua figlia, Toni si è invaghito della cameriera Onorina (illegittima anche lei) a cui 11 notaio l'aveva affidato perché lo dirozzasse, e Onorina vuole per moglie e con lei se ne torna alla sua « baita », disprezzando gli estremi artifici escogitati dal marchese per non perdere la eredità. Commediola piacevole, che l'abile Duse ha scritto tenendo d'occhio le esigenze del teatro dialettale e più ancora '.i maschera e la mimica di Macario, un Toni di sicuro e ameno sbalzo. Nel suo ruvido candore ha trionfato l'idillica enormità che un cuore e una capanna valgono molto di più che ottocento milioni. E il divertito pubblico è stato largo di applausi, anche a scena aperta all'autore, allo spassoso protagonista qui ricondotto alla sua prima maniera, e ai validi compagni: Fausto Tommei (il no tato,); Federico Goletti (Cichin), Leo Gavero, Wilma Di Landa, Anna Sonni, Marlene Pletropaoli, e Augusto Roggeri.

Luoghi citati: Torino