Genitori in ansia davanti alle scuole

Genitori in ansia davanti alle scuole Genitori in ansia davanti alle scuole Commenti al primo giorno di lezione - Le lagnanze più comuni: classi troppo numerose, frequente rotazione dei maestri, lavori di manutenzione iniziati troppo tardi, doppi turni - Patemi e speranze per l'avvenire dei figli l a e a i . , 6 a o , o a a e a e Quasi tutti i direttori di scuola hanno permesso ieri mattina che le mamme accompagnassero fin dentro l'aula i bambini delle elementari. La concessione durerà ancora qualche giorno, poi i ragazzi a lezione e le madri fuori, ad aspettarli. Il primo giorno è sempre un avvenimento: dolori, gioie, sorprese, disappunti. Ad ascoltare i commenti dei genitori Ieri a mezzogiorno, c'era materia per tracciare un quadro dei difetti della scuola. La maggior parte si lamentava per l'eccessivo numero di scolari assegnati ad ogni classe: « Mi chiedo come può fare un maestro a preparare all'esame di ammissione W ragazzi — diceva uno madre — sono veramente troppi, e chi ei rimetterà poi è sempre l'alunno ». Secondo un'altra, .1 male più gravo non sta nel numero, ma nel « cinematografo di insegnanti » come diceva con linguaggio pittoresco: «L'anno .scorso il mio ne ha cambiati sette, tenendo conto dei supplenti, e il risultato t Che deve ripetere la classe ». Un giovane padre: * L'importante è che il maestro faccia lezione sul serio. Ma capita che qualche volta l'insegnante obbin le mansioni di direttore, o di segretario del Patronato, così è più il tempo che passa fuori classe che quello clic trascorre in cattedra». Come mai'.' Presto detto: a Torino ci sono 34 direzioni didattiche, le altre 40 e più scuole sono rette da un « fiduciario », un maestro che funge da direttore. Il che, tradotto in pratica significa almeno 40 classi dove il maestro è costretto spesso ad assentarsi. Le mamme in attesa davanti alla « Coppino » e alla « Vecchiotti » rispecchiavano all'esterno un cgM ] 1 1 ! ! : 11111M111M ! 11111 [ 11111 ! 111 i 1111 ! I [ 111M11111J ! 1 [ curioso campionario- della scolaresca. Signore in macchina, eleganti, ingioiellate; donne del popolo, precocemente invecchiate, quasi tutte meridionali, Un maestro si è fermato sulla porta a guardare, mentre 1 ragazzi uscivano vocianti: € Ricchi e poveri; gente che non è abituata al pettine e al sapone e raffinati rampolli fin troppo ben nutriti ed educati: la fusione è difficile, gli squilibri ci mettono spesso nei guai ». Qualcuno ha parlalo di istituire classi differenziate, altri | hanno protestato vivamente: sa rebbe come dire una divisione per censo, assolutamente ripro- jvevole. « Io mi chiedo — diceva un padre che manda suo figlio alla «Roberto d'Azeglio» — perché devono aspettare l'inizio dell'anno scolastico per fare la pulizia della, scuoia. Per tutti i bambini, e al- meno per un mese, sari) a rfispo-; gigione un gabinetto solo. Non potevano pensarci un po' prima? ». E' una situazione che si verifica in parecchie altre scuole, purtroppo. Lavori ritardati e conseguente disagio. « Meglio tardi che mai — ha risposto un direttore — le nostre scuole avrebbero bisogno di ben altro che di una »wrno di bianco. Certe assomigliano a prigioni: guardate la "Rignon" per esempio. O la "Sclopis": anche se è stata tutta ripulita, non si riuscirà mai a darle l'aspetto di un edifìcio moderno ». Chi sta meglio sono i bambini delle scuole periferiche: della Falcherà, por esempio o della nuova scuola di corso Grosseto. Edifici razionali, luce, sole, aria. Le aule hanno misure modeste, in modo che non ci stiano più di 35 alunni. Ma i genitori trovano modo di protestare anche qui: « Ogni anno un'insegnante nuova. [ 11 ! i 11111 ! I i 11111111 d 1111111L11 ! U1111M111111 : 111 | proimt'sorfa. Come possono imparare i bambini? ». Ma il coro di prò ste era per i doppi turni. « L'i imo scorso alla " Coppino " erano riusciti ad eliminarli, quest'anno ci sono di nuovo. Orari spostati, tavola pronta a tutte le ore ». Era la madre di un ragazzo di quinta che parlava cosi. Un'altra le ha fatto coraggio: «Ancora un anno e poi è finita. Il prossimo andranno all'avviamento e poi alla scuola professionale ». Il discorso s'è avviato sull'avvenire dei figli: speranze, timori, qualche illitsio- ne- p°i sulla porta sono comparsi j1 ragazzi,

Persone citate: Coppino, Vecchiotti

Luoghi citati: Torino