Un ragazzo si uccide per raccogliere un fiore

Un ragazzo si uccide per raccogliere un fiore SUI MONTI SOPRA ORMEA Un ragazzo si uccide per raccogliere un fiore E' precipitato per 50 metri sfracellandosi in una gola - Altre disgrazie della montagna nella Valle del Po e in Yalsesia Ormea, lunedì mattina. Ce. d.) La tragica fine di un ragazzo ha vivamente impressionato i valligiani e la numerosa colonia di forestieri riversatisi in questi giorni a Vlozene (una ridente borgata al piedi del Mongìoje nell'alta Val Tanaro) In occasione del Ferragosto. Due bambini, Sergio Arduino, fu Pierino, di dieci anni, studente a Loreto presso il Collegio orfani guardie di Finanza, e Renzo Volpe, da Bra, pure decenne, sabato verso mezzogiorno decidevano di compiere una gita sui monti circostanti Viozene nell'intento di raccogliere qualche stella alpina. I due ragazzi erano pratici della zona. Tutti gli anni tra l'altro, il piccolo Sergio trascorre le vacanze nell'alta Val Tanaro, a Viozene, dove la mamma (che risiede normalmente ad Albenga), originarla del posto, possiede una casupola assieme ai nonni. La madre appunto, pur raccomandando la massima prudenza, aveva consentito la gita anche perché al due ragazzi si sarebbe accompagnato un giovanotto ventinovenne, pure di Bra. La pìccola comitiva cominciò a inerpicarsi verso il passo delle Saline, lungo una gola sovrastante i casolari di Carlino, che si percorre per raggiungere il rifugio c Mondovì ». Il luogo non è molto distante da Piaggiabella, ov'è sorto l'attendamento degli speleologi torinesi operanti nelle grotte del Marguareis; a destra, su un ripido pendìo erboso, le stelle alpine crescono in grande quantità e i tre giovani ne cominciarono la raccolta. Come sia accaduta la disgrazia, nessuno è in grado per ora di precisarlo. Forse il piccolo Sergio, che calzava scarpette di gomma, avendo notato poco distante un magnifico flore e già pregustando la gioia di raccoglierlo, si allontanò troppo dai compagni; forse inciampò in un sasso o sdrucciolò sull'erba. Fatto sta che, ad un tratto, cominciò a rotolare sul pendìo, cercando invano un appiglio; sotto di lui si apriva un precipizio di una cinquantina di metri e il bambino vi scomparve dentro. I due suol amici, che avevano assistito impotenti alla sciagura, si precipitarono a valle. Riuscirono ad avvicinarsi al corpo inerte dell'Arduino; il più anziano, lo sollevò con cautela: respirava ancora, ma da una profonda ferita al capo sgorgava abbondante il sangue. Prima di giungere al più vicino casolare, fra le braccia del suo compagno di gita, il piccolo collegiale spirava. Ora, in una casupola dì Viozene, valligiani e villeggianti vegliano in lacrime una piccola salma ricoperta del più bel fiori di montagna: Dì una grave caduta in montagna è rimasto vittima, la sera di sabato scorno, il carpentiere Giovanni Fausto Losano, di 20 anni, residente a Casalgrasso. Il giovane, trovandosi a CRISSOLO, si era allontanato dal piccolo comune dell'alta Valle del Po per raccogliere stelle alpine nei pressi della gretta del Rio Martino; improvvisamente, però, forse per aver messo un piede in fallo, precipitava per un ripido pendio rotolando per una cinquantina di metri. Alle sue grida disperate di soccorso accorreva un villeggiante in gita, il quale dava l'allarme. Il Losano veniva portato a Crissolo e poi con una ambulanza della Croce Rossa di Saluzzo, all'ospedale di Saluzzo stessa, ove i sanitari lo hanno giudicato guaribile in sessanta giorni. Il giovane sì è fratturato la gamba sinistra ed ha riportato numerose ferite ed escoriazioni al viso. Di una brutta avventura sulle montagne dell'ALTA VALSESIA sono stati protagonisti sabato notte tre giovani studenti di Brusnengo: Giuseppe Fava di 17 anni, Giacomo Mazzola di 16, Angelo Tocchi dì 18. Partiti da Alagna nel pomeriggio di sabato, in serata raggiungevano il Col d'Olen, a quota 2881, e si accampano sotto una tenda. Nel corso della notte, durante un violento temporale, una forte raffica di vento strappava la tenda e la portava lontano. I tre giovani allora correvano alla ricerca di un luogo più sicuro per ripararsi; ma ad un tratto, causa il buio fittissimo, uno di essi, il Mazzola, precipitava in un burrone rotolando per una trentina dì metri e rimanendo privo di sensi. Ritrovato poi dagli amici, era trasportato nell'albergo - rifugio « Città di Vigevano » sul Col d'Olen. ■Medicato dal prof. Luria di Torino, dell'Istituto Mosso, era giudicato con prognosi riservi -a per varie ferite per tutto il corpo. Sergio Arduino, 11 bimbo deceduto presso Ormea

Persone citate: Angelo Tocchi, Giacomo Mazzola, Giovanni Fausto Losano, Giuseppe Fava, Losano, Luria, Renzo Volpe, Sergio Arduino