Cosi il tedesco Schur per la seconda volta si è imposto tra i corridori dilettanti

Cosi il tedesco Schur per la seconda volta si è imposto tra i corridori dilettanti Cosi il tedesco Schur per la seconda volta si è imposto tra i corridori dilettanti // «deputato della Germania Est» è fuggito nel finale assieme ad un olandese quasi sconosciuto - La sfortuna di Chiodini che ha bucato - Zorzi sesto - Gli scatti di Venturelli Da uno dei nostri inviati Amsterdam, lunedì mattina. L'onorevole Gustav Adolph Schur, deputato al Parlamento della Germania orientale, ha vinto sabato per la seconda volta consecutiva il titolo di campione del mondo di ciclismo per gli stradisti dilettanti. Schur ha ventotto anni, è in¬ signito del titolo di Gran Maestro dello Sport della sua nazione, il ciclista dilettante lo fa praticamente per professione da parecchi anni. Era tra i favoriti della corsa di sabato per la maglia iridata, dopo avere vinto l'anno scorso a Reims, perciò tutti gli avversari, a cominciare dagli azzurri di Proietti, lo hanno sottoposto a un a a o r o a o e o controllo speciale: è bastato, però, che nel finale gli italiani rallentassero per un istante la loro sorveglianza perché 11 maturo campione — un dilettante con la mentalità e l'esperienza di un professionista — riuscisse ad infilarsi nella fuga decisiva nella scia di uno sconosciuto olandese, battendo poi facilmente allo « sprint » l'occasionale compagno di avventura Maliepaard. Il gruppo, sconfitto in volata dal belga Goessens e con l'azzurro Zorzi al sesto posto dietro all'altro belga Troombeckx e all'olandese Znljder, è giunto a meno di un centinaio di metri dai duo primi. Si è così conclusa una corsa che, senza offrire colpi di scena durante il suo svolgimento, pure è stata per tre quarti comandata senza fatica dalla squadra italiana diretta da Giovanni Proietti, presente con qualche suo rappresentante in tutte le azioni d'attacco, ma andata incontro al fallimento al momento di tirare le somme del lavoro svolto per un Insieme di cause varie, che vanno dalla sfortuna di Chiodini alla stanchezza di qualche altro, alla scarsa avvedutezza di Venturelli. In una giornata di pieno sole, con una leggerissima brezza invece del temuto vento del nord, avevano preso il «via» alle 13,03, <: starter» il comm. Rodonl, presidente dell'TJCI e dell'UVI, 93 concorrenti in rappresentanza di 21 nazioni. 1 et .-ridorl dovevano compiere una distanza complessiva di km. 189,233, cioè un piccolo giro iniziale di km. 4,193, e di ciotto giri dell'intero circuito di km. 10,280 ciascuno. Tutti In gruppo al primo passaggio ed ancora plotone raggruppato al secondo giro, dopoché un attacco dello svizzero Trepp ora stato neutralizzato dal nostro Trapé. La media del due primi giri, per un totale di km. 14,393, era di km. 42,394 all'ora: la velocità calerà in seguito, ma il velocissimo inizio consentirà a Schur di terminare la prova alla media oraria di km. 40,690. Ancora tutti insieme, con Trapé in testa, al terzo passaggio, durante il quale si verifica una caduta accidentale in cui rimangono danneggiati l'austriaco Damm con il suo connazionale Ruiner, 11 francese Claud e il tedesco orien tale Welissleder. Al quinto passaggio sono In testa l'austriaco Varga, 1 polacchi Podobas e Paradowskl, 11 danese Bagsborg e lo svizzero Schleuninger, ai quali si è unito, senza collaborare alla fuga, l'azzurro Trapé. I sei passano con 34" di vantaggio sul plotone; durante il sesto giro evadono il belga Claes e l'olandese Hugens e, staccati di 20" al passaggio sul rettilineo d'arrivo, raggiungono il sestetto in fuga nel primi chilometri del settimo giro. Alla caccia degli etto primi si meindpnm1ml mettono gli olandesi Elthovcn e Zllverberg, nella cui scia si infilano Zorzi, Pifferi ed alcuni altri, che hanno un centinaio di metri sul gruppo all'ottavo passaggio, ma al tarmine del nono giro i fuggitivi sono raggiunti e la media cala bruscamente. Tenta di andarsene poi 11 belga Verlinden, subito raggiunto. Poi al decimo giro si forma in testa un gruppetto comprendente gli italiani Tonucci e Zorzi, il francese Hamon, l'inglese Seally, l'austriaco Schweiger, i belgi Goessens, Verlinden e Van Den Berghen, l'olandese Snijuer e lo svedese Ekblom. Dal plotone staccato di 38" tenta di evadere al momento del rifornimento il campione del mondo Schur, ma il nostro Chiodini, incaricato da Proletti della sorveglianza più stretta al tedesco, rinuncia alla «musette» per rintuzzare con sue cesso l'offensiva. I dieci rimangono in testa anche nel giro successivo, con 20" su un plotonclno comprendente Ventu. relli, Chiodini e Schur, e 40'" sul grosso. Ma il plotone torna compatto al tredicesimo passaggio, e rallenta la marcia tanto che Chiodini, fermatosi al box per cambiare la ruo. ta anteriore, può rientrare im mediatamente. Tutti insieme ancora nei due girl successivi. Il et. Proietti consiglia a Ventu. el li di rinunciare ad ogni colpo di testa per riservarsi per lo sprint. L'emiliano forse non ha capito, o non ha voluto obbedire. Nel giro successivo, a due dalla fine, è in testa alla corsa, insieme al tedesco Hagen e all'olandese Hugens. Gli altri azzurri si sforzano nel gruppo, distante cinquanta metri, per favorire la fuga del loro capitano, ma invano. Venturelli è raggiunto da un gruppetto In cui sono il tenacissimo Trapé e Pifferi,, A mentre il nostro miglior velocista, Chiodini attardato per forature e costretto a cambiar due volte di bicicletta, riparte dal box con un minuto di ritardo ed è definitivamente tagliato fuori. All'ultimo gito la sorpresa: il plotone si riforma quasi compatto in '.està ma, dopo 11 rettilineo che fiancheggia il maro all'entrata di Zandvoort, TUa limghdi ritdaOCbitumIssAtrco■gaTbacete[ ba scatta l'olandese Malepaar e, prontissimo, Schur, non più sorvegliato da Chiodini, si Infila dietro di lui. Tutu gli avversari — azzurri compresi — sono colti alla sprovvista. I due fuggitivi non vengono più raggiunti e sul rettilineo d'arrivo Schur batte con estrema facilità l'olandese. Gianni Pignata Il dilettante tedesco Schur dopo la vittoria (Telefoto)

Luoghi citati: Amsterdam, Germania, Germania Est