Il Papa si è trasferito nella villa di Castelgandolffo di Filippo Pucci

Il Papa si è trasferito nella villa di Castelgandolffo Il Papa si è trasferito nella villa di Castelgandolffo Ieri manina, prima di lasciare il Valicano, aveva ricevuto il Presidente tunisino Burghiba intrattenendolo a colloquio per oltre mezz'ora - E' I* prima volta che un capo di slato arabo è ricevuto in udienza e si ritiene che siano stali esaminali argomenti di grande impegno Nostro servizio particolare Città del Vaticano, lunedì matt. Il Papa nel pomeriggio di ieri si è trasferito a Castelgandolfo e già domani mattina sarà di nuovo in Vaticano per ricevervi in udienza ufficiale il Primo ministro giapponese Nobusuki Kishi: una rapida puntata che si concluderà nel giro di poche ore, con il ritorno nella residenza estiva, e che molto probabilmente non sarà la sola di questa prima permanenza di Giovanni XXIII nella cittadina laziale. Alle 17,42 Giovanni XXIII faceva il suo ingresso nella villa pontificia, salutato, nell'ultimo tratto, dal caloroso applauso di alcune migliaia di persone allineate lungo la strada, in prevalenza seminaristi dei collegi inglese, americano de) Nord e di Propaganda Fide, e folti gruppi di turisti. I cardinali Pizzardo e Canali e il direttore delle ville, comm. Emilio Bonomelli, lo hanno accolto, accompagnandolo, poi, all'interno, fino alla loggia centrale sulla piazza antistante il palazzo pontificio Da questo il Papa ha impartito la benedizione ai castellani, facendola precedere da un breve discorso. Giovanni XXIII ha innanzitutto ricordato la sua precedente visita a Castelgandolfo del 21 novembre dell'anno passata, e come in essa avesse promesso di tornare « a primavera » nella residenza estiva, mentre da allora ad oggi sono trascorsi quasi esattamente otto mesi. «Non sempre — ha spiegato — può accordarsi la volontà con la possibilità. Il Papa non è più legato, non è più in condizioni tali da non permettergli di uscire da Vaticano, ma ciò cht- manca ora è il tempo per gli impegni che il suo ufficio comporta ». Poi ha aggiunto che Castelgandolfo gli è particolarmente caro, ma che bisogna tenere anche conto del mondo universale, a lui affidato: «Sono contento di essere venuto e sp-m> di trattenermi qualche giorno o qualche settimana con voi S: devono curare gli affari della Terra, ma non bisogr.i. a! tempo stesso, dimenticale quelli del Cielo». II Pontefice assicurava gli abitanti di CastelgnnrioU'o della sue speciali preghiere, « Il Papa — diceva bonaria¬ mente — recita tre " poste " del S. Rosario ogni giorno, 150 Ave Maria: la prima sarà per Castelgandolfo e le altre per tutto il resto del mondo >. Nella mattinata di ieri, alle 10,30, Giovanni XXIII aveva ricevuto in Vaticano il presidente tunisino Habib Burghiba, accompagnato dall'ambasciatore della Tunisia presso il Quirinale. L'udienza ha avuto carattere privato. Nel suo studio il Papa ha avuto con il Presidente tunisino un colloquio riservato di una buona mezz'ora e questo basta a far comprendere che non si è trattato di una udien¬ za di pura formalità, ma che gli argomenti esaminati debbono essere stati molti e di grande impegno. Al termine del ricevimento, che a memoria d'uomo è il primo accordato in Vaticano a un capo di Stato arabo e di cosi grande influenza politica, Giovanni XXIII ha donato a Burghiba una miniatura riproducente una immagine sacra e una medaglia d'oro del Pontificato, mentre altre due medaglie ha consegnato all'ambasciatore di Tunisi, introdotto nello studio per alcuni minuti al termine dell'udienza. Filippo Pucci Dal balcone della villa di Castelgandolfo Giovanni XXIII risponde al saluto della folla (Telefoto a «Stampa Sera >)

Luoghi citati: Città Del Vaticano, Tunisi, Tunisia