Drastici tagli di orario in agosto alla televisione

Drastici tagli di orario in agosto alla televisione Comincia il mese prossimo la fase di "austerity,, Drastici tagli di orario in agosto alla televisione Una circolare "riservata,, dispone una riduzione delle spese del 20 per cento - Roma "ruba,, due ore di programmi il giovedì eia domenica - "Un, due, tre,, sarà sostituito da una serie di commedie di Peppino De Filippo Nostro servizio particolare Roma, lunedì mattina. Atmosfera tesa fra l centri televisivi di Roma e di Milano. Il motivo è questo: < Lascia o raddoppia >, che ha concluso il suo ciclo, sarà sostituita da una serie di farse interpretate da Macario e Campanini che verranno trasmesse da Roma; < Un, due, tre >, che andrà in onda per l'ultima volta il 2 agosto, sarà sostituita da una serie di commedie interpretate da Peppino De Filippo che verranno trasmesse da Roma. In meno d'un mese, quindi, il centro di produzione romano ha < rubato > a quello milanese più di due ore di trasmissione. Con la vecchia ruggine che c'è tra Roma e Milano, si può immaginare quali siano state le conseguenze di queste decisioni. Il disaccordo cominciò durante la preparazione dei nuovi programmi: i milanesi protestarono, e ottennero la promessa che il lavoro estivo sarebbe stato equamente divisò. Ciò li danneggiava in partenza, perché nei tre anni passati il centro di Milano lavorava per tutta l'estate con « Lascia o raddoppia >; ma per giunta quest'accordo non è stato rispettato: durante il mese di agosto, in pratica, lavorerà solo il centro di Roma. Tutto questo ha un'importanza particolare, in un momento in cui la tv sta organizzando i propri piani per il futuro e si prepara ad allestire il secondo programma. Potrebbe significare, in sostanza, che i progetti di potenziamento del centro televisivo milanese sono stati accantonati, e Roma farà la parte del leone nella suddivisione del futuro lavoro. In vista delle Olimpiadi, Roma perfezionerà ed accrescerà i propri impianti, mettendo automaticamente in ombra tutti gli altri centri e dotandosi dei mezzi tecnici che le consentiranno di accentrare in seguito la massima parte dell'attività televisiva nazionale. Nel frattempo ci si sta preparando ad una vera e propria smobilitazione: in agosto i programmi televisivi subiranno un drastico taglio ed il numero delle ore di trasmissione sarà notevolmente ridotto. Nel pomeriggio, dopo c Telescuola > (che curerà in agosto una serie di lezioni-ripetizioni) ci sarà una lunga pausa fino al Telegiornale delle 18,30; e una altra pausa ci sarà fra le 19,30 e la seconda edizione del Telegiornale. Comincia in questo modo per la Rai una fase d'austerity che non si sa quali conseguenze potrà avere sulla qualità dei programmi. Parecchie settimane fa demmo notizia che la Rai avrebbe dovuto cedere quasi cinque miliardi del suo attivo allo Stato, in seguito all'onere determinato dagli aumenti agli statali. Queste sono le prime conseguenze. Il M° Kramer che aveva progettato la sua rubrica « Buone vacanze > contando su cinque milioni a numero, dovrà farcela invece con due milioni e mezzo. Una circolare riservata dispone che, per il secondo semestre del 1959, le spese previste dovranno essere ridotte del venti per cento Intanto s'avvicina la fine di « Un, due, tre >, unica oasi dì buonumore del deserto dei programmi televisivi. Ancora tre numeri e poi l'arrivederci. Quale sarà la sorte dei telespettatori decisi a restare fedeli al video anche in agosto? Le prospettive non sono davvero incoraggianti. La tv si è affidata completamente al teatro di prosa leggero, per cui accanto a Macario che rievocherà le farse di mezzo secolo fa, avremo Peppino De Filippo che rimetterà in scena alcune delle sue commedie più famose e di maggior successo. Per quattro settimane, a cominciare dal 9 agosto, toccherà a Peppino De Filippo sostenere i programmi della domenica sera. Il calendario è questo: 9 agosto, «Non è vero ma ci credo >; 16 agosto, < Un ragazzo di campagna > ; 23 agosto, i tre atti unici « Spacca il centesimo >, < Don Raffaele il trombone > e «Miseria bella>; 30 agosto, « I casi sono due >. Si tratta, forse, dei suoi lavori più po-. polari, più noti e più rappresentati; quelli che più degli altri fanno leva sulle forme più tradizionali dell'umorismo nostrano, collaudate ormai da decenni e decenni di sicuro successo. Ciò non toglie che Peppino De Filippo sia un attore quasi « inedito > per la tv. Due suoi atti unici furono trasmessi dal Teatro delle Arti in Roma più di tre anni fa. Nel 1955 interpretò una commedia di Ernesto Grassi: « Ventiquattr'ore d'un uomo qualunque >. Nient'altro. Per milioni di persone, quindi, Peppino De Filippo sarà una novità. Situazione indubbiamente curiosa, per un attore popolare come 111'. Sandro Morriconi